Con San Vitale ci troviamo di fronte ad un’intera dinastia di martiri.
Vitale e Valeria erano due coniugi originari di Milano. Durante una persecuzione Vitale, ufficiale dell’esercito romano, assiste e conforta il medico Ursicino, condannato a morte per la sua fede cristiana. Ursicino viene ucciso a Ravenna, e Vitale si occupa personalmente della sepoltura. Subito dopo è arrestato e, dopo varie torture, condannato a morte. La moglie Valeria vorrebbe recuperare le spoglie del marito; ma i correligionari la convincono a tornare a Milano. Durante il viaggio è fermata da una banda di ladroni, e, per essersi rifiutata di onorare il loro dio Silvano, viene percossa a morte. I figli di Vitale e Valeria, Gervasio (o Gervaso) e Protasio, furono poi martirizzati a Milano. I loro corpi furono ritrovati da Sant’Ambrogio, e con lui sono esposti nella cripta della chiesa dedicata al santo Vescovo.
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