Storia dell’antica Abbazia e del Santuario
di Nostra Signora di Vezzolano
ornata di disegni
con alcuni cenni sopra Albugnano e paesi circonvicini

Del Sac. Cav. Antonio Bosio
Membro effettivo della Regia Deputazione di Storia Patria
decorato dal Re di medaglia d’oro per studio di patrie memorie.

Torino, 1872
Collegio degli Artigianelli. — Tip. e Lib. S. Giuseppe
Corso Palestro, N. 14.

Con questo volume il Bosio dà un resoconto delle sue ricerche sulla chiesa di Vezzolano, arricchendo e completando quanto aveva già scritto nel breve articolo pubblicato originariamente nel 1859, e in seguito più volte ristampato.

Per quasi un secolo, fino agli studi decisivi di Aldo Settia, la conoscenza della storia di Vezzolano si affidava quasi esclusivamente a questo volumetto, e alle ricerche contemporanee di Giuseppe Manuel di San Giovanni, pubblicate nel 1862.

Non deve stupire quindi che per lungo tempo si siano perpetuate informazioni senza fondamento, fra cui quella della fondazione ad opera di Carlo Magno: eppure, è lo stesso Bosio che ci dà la chiave per l’identificazione del personaggio inginocchiato ai piedi della Madonna nell’altare maggiore, descrivendo il collare di San Michele (vedi p. 20 e le relative Aggiunte).

Piuttosto è da dire che il volume ci rimanda ad un’epoca in cui la ricerca storica era ancora quasi esclusi vamente affidata al minuzioso esame dei documenti scritti, mentre la capacità di lettura delle testimonianze materiali e delle opere d’arte muoveva solo i primi passi; lo vediamo fin dall’inizio, quando nella xilografia della facciata della chiesa compare il Cristo della bifora con le mani giunte (atteggiamento del tutto incongruo per l’uomo-Dio); e ancor di più nel curiosissimo equivoco relativo alla Madonna della lunetta, in cui il Bosio crede di riconoscere san Gregorio Magno, evidentemente tratto in inganno dalla presenza della colomba dello Spirito Santo, analogamente all’affresco nel Chiostro.

L’opera rimante tuttavia un’interessante testimonianza degli studi vezzolanesi nel XIX secolo, e ci informa anche sulle condizioni di conservazione del monumento e sulla sistemazione degli arredi prima dei restauri del secolo successivo.

La presente trascrizione è stata fatta con la massima cura possibile, riproducendo senza modifiche non solo il testo, ma anche la presentazione grafica, almeno fin quando possibile nel passaggio dalla carta al supporto elettronico.

È quindi stata mantenuta sia la divisione in capitoli, sia la resa tipografica dei titoli, non sempre coerente.

Le note a piè di pagina necessariamente vanno in fondo ad ogni capitolo, e il rimando nel testo vale come link. Poichè la numerazione delle note nell’originale ricomincia ad ogni pagina, nella versione elettronica si è reso necessario distinguerle con una lettera in esponente: quindi (1a), (1b) ecc.

Anche le Aggiunte sono state collegate alle pagine del testo relative.

Il volume termina con un Indice ordinato per argomenti; per comodità di consultazione ho aggiunto un sintetico Indice generale con i soli titoli dei singoli capitoli.

Come d’uso in questa Biblioteca si è mantenuta l’indicazione delle pagine dell’originale tra barre oblique / /.

Al fondo del volume si trovano due pagine di Correzioni: una numerata 251, l’altra senza indicazione di pagina (anche le Correzioni, purtroppo, non sono esenti da errori). Ho trascritto entrambe le pagine; le Correzioni sono state inserite direttamente nel testo, e richiamate con un appunto in margine. Ho anche corretto poche altre sviste assolutamente banali, mettendo dove necessario fra parentesi angolate < > le lettere da espungere, fra parentesi quadre [ ] le integrazioni; e ho aggiustato piccole imprecisioni di punteggiatura, che non sempre ho segnalato. Non ho invece toccato quelle che mi sembrano, più che errori, peculiarità linguistiche: es. croce a stile.

Sarò grato ai Lettori che vorranno indicarmi le numerose imprecisioni che mi sono sicuramente sfuggite.

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