San Biagio

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San Biagio
Hans Memling: San Biagio

San Biagio
Vescovo e martire; † 316 o 323

Memoria: 3 febbraio

Patrono di:
Bagnasco fraz. di Montafia (con San Giorgio)

Vita e martirio

Tanto incerta è la figura storica di San Biagio, quanto numerosi sono i miracoli e i patronati a lui attribuiti. Fu vescovo di Sebaste in Armenia, con fama di guaritore, e durante la persecuzione di Licinio (316 o 323) si rifugiò in una grotta sui monti, dove col segno della croce guariva gli animali selvatici. Catturato e imprigionato, continuò a curare tutti coloro che si rivolgevano a lui; il miracolo più spesso rappresentato dall’iconografia è la guarigione di un bambino soffocato da una lisca di pesce piantata nella gola. Una donna a cui un lupo aveva sottratto un porcellino gli chiese aiuto, offrendogli una gran quantità di candele; ma lui la invitò a riservare quelle candele per la chiesa che gli sarebbe stata dedicata; subito dopo il lupo, fattosi mansueto, riportò indietro la preda. Fu torturato a lungo con pettini di ferro da cardatore, poi decapitato.

San Biagio
Michelangelo, Cappella Sistina: San Biagio mostra i pettini di ferro

Patronati e iconografia

Per i miracoli operati e la vastità dei patronati è compreso fra i quattrordici Santi Ausiliatori.

Protegge contro tutte le malattie, ma soprattutto dai mali della gola; in molte chiese alla sua festa vengono accostate alla gola dei fedeli candele benedette il giorno prima. In alcune regioni, parte del rituale sono anche certe pagnottelle, che nella forma ricordano vagamente la gola. Per il miracolo del maialino è patrono dei porci e dei porcari, e protegge contro le bestie feroci; per il tormento dei pettini di ferro è patrono dei cardatori. Altri patronati nascono da analogie o assonanze; poiché il latino Blasius ricorda il tedesco blasen (soffiare), in Germania è patrono dei suonatori di strumenti a fiato; per l’assonanza Biagio / bacio in molte regioni è il patrono dei fidanzati; per la somiglianza con il francese blé, grano, in Francia viene invocato prima del raccolto.

È patrono della Croazia; Ragusa (Dubrovnik) è detta “Città di San Biagio”. Nel 732 le sue reliquie furono portate a Maratea, di cui è patrono.

È rappresentato in abito da vescovo, con la palma e i pettini di ferro del martirio, oppure con le candele.

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