Vita e missione del
Mons. Francesco Cagliero IMC
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2. Domanda di approvazione dell’Ordine delle Suore Teresine

Due lettere del rev. mons. Francesco Cagliero IMC che sono il fondamento dell’inizio della congregazione delle “Suore Teresine”.
Queste lettere furono mandate a Roma alla Sacra Congregazione per la trasmissione del Vangelo alle genti.

1. 13 giugno 1932

Reverendo,

Per tanti anni e con diversi successi, ho provato fondare un monastero delle Teresine. Accolgo delle aspiranti che sono allieve della scuola che vivono nel collegio (Girls’ Bording School). Però queste ragazze non hanno messo nessun voto, seguono soltanto esercizi speciali della pietà (devozione) e della preghiera, mentre allo stesso tempo frequentano anche delle lezioni.

Adesso da nove mesi circa, alcune di loro hanno terminato i loro studi e abitano in una casa a parte accanto la scuoia, e seguono gli orari e i lavori sotto la guida di due suore della Consolata; e dunque hanno iniziato il postulando che dura come dicevo poco fa già da nove mesi.

Per grazia di Dio e per l’intercessione della loro patrona Santa Teresa del Bambino Gesù, abbiamo sei ragazze e spero che durino nella loro vocazione e che possa aumentare il loro numero.

Non ho ancora fatto la regola e la costituzione e non ho pensato per i bisogni del loro futuro. Comunque facendo i lavori manuali, credo che riusciranno a sostenersi. In ogni caso per l’ora, sono sostenute dalla missione (prefecture), spero nei tempi brevi, riusciranno a sostenersi senza aspettare l’aiuto dalla prefettura.

La loro speranza è quella di essere monache con dei voti temporali, che si rinnoveranno ogni anno. Sotto la guida delle suore della Consolata, faranno diverse opere della missione come: maestre, curatrici dei malati, catechiste e lavoratrici dei lavori domestici secondo le loro possibilità.

Hanno iniziato il postulando l’ottobre 1931, e fra poco inizieranno il noviziato. Secondo il canone 492 del diritto canonico, prima di iniziare una cosa completa, vengo a Lei reverendissimo per avere il vostro consenso e permesso, come vorrà il Signore. Se la nostra richiesta sarà accettata, le ragazze inizieranno il noviziato il 2 ottobre 1932 o anche quando prima.

Approfitto questo tempo unendomi a Lei con tutta l’obbedienza

Il tuo devotissimo in Cristo
Prefetto Apostolico d’Iringa

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2. 20 luglio 1932

Sua eminenza Cardinale
Van Rossum
Roma

Eminenza,

Da quando sono arrivato nella Prefettura d’Iringa, ho cercato di promuovere e rafforzare il desiderio di amare la vita monastica tra le ragazze cristiane tanzaniane. Il mio impegno non fu vano, anche se non ho avuto tanti successi, finalmente si sono verificate le vie di Dio. Adesso abbiamo un gruppo di sei ragazze che desiderano fortemente dedicare la loro vita alla vita monastica. È da alcuni anni che sono messe alla prova e ora ritengo che è arrivato il tempo di farle entrare nel noviziato. Credo con il loro esempio e con l’aiuto del Signore Dio, trascineranno tante altre ragazze nel seguire questa forma di vita. Ci sono già tante richieste di altre ragazze che vorrebbero far parte del gruppo, e sono accolte e sono nel periodo di prova.

Or desidero impegnarmi con i canoni 492 e 497 del diritto canonico, mi accosto a Lei sua eminenza chiedendo di essere autorizzato di fondare la congregazione monastica delle mamme diocesane. Intendiamo di formare anche tra le indigene, le suore che mettono i vincoli di voti e costruire altrettanto una casa monastica.

Questa congregazione sarà affidata alla protezione di Santa Teresa del Bambino Gesù, cioè sarà come loro Patrona. Da lei, tutte le suore che hanno i voti verranno chiamate Teresine.

Contro i canone 496, la congregazione non ha i suoi beni, non lo so se li avrà nel futuro, nel fatto che sono al servizio della prefettura, saranno sostenute da essa, e anche dai loro lavori manuali che li fanno quotidianamente.

Per adesso la congregazione potrà essere guidata dalle suore missionarie della Consolata che prestano il servizio in questa prefettura fino a quando saranno capaci di guidare loro stesse la loro congregazione, e ovviamente sotto la sorveglianza dell’ordinario diocesano.

Il nostro pensiero ci spinge di fondare la congregazione e la casa monastica a Tosamaganga, dove attualmente è la sede della prefettura.

L’obiettivo della congregazione sarà: l’auto santificazione di coloro che ne faranno parte e la trasmissione del Vangelo ai pagani e quindi, dare anche una opportunità alle ragazze che si sentirebbero ad entrare nella congregazione. Queste suore daranno una grande mano d’aiuto ai missionari (sacerdoti e suore). L’interesse della prefettura è quello di formare le monache locali che aiuteranno a convertire a Cristo la gente delle loro tribù, è un invito forte che ci viene anche dai nostri supremi superiori.

Certo, se questo pensiero supera le nostre capacità in questo momento storico, chiedo con umiltà a Lei sua eminenza di suggerirci una via alternativa per vivere la vita monastica che potrebbe essere più consona, più sicura e più bella che potrà aiutare queste ragazze indigene nei seguire la loro vita monastica.

A Lei sua eminenza, mando due copie del riassunto delle regole che desidero usarle come prova e son state prese per una grande parte dalle regole monastiche delle suore missionarie della consolata.

Mi affido umilmente a Lei eminenza, chiedendo tante benedizioni per me stesso, per i miei collaboratori, per tutte le nostre opere missionarie e soprattutto per la congregazione che stiamo per fondarla, se vorrà il Signore Dio.

A Lei sua Eminenza

Tuo servo obbediente
Padre Francesco Cagliero
Prefetto Apostolico d’Iringa


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