Massaja
Lettere

Vol. 1

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Al padre Pier Maurizio Aguggia da Cossato OFMCap.
ex discepolo di M.

[F. 1r]P. Pier Morizio Amat.mo

* Lione 2. Marzo 1851.

Eccomi di ritorno da Parigi e da Londra. Non vi parlo del come siano andati i miei affari, perché sarebbe troppo lungo; solamente vi dico che sarebbero andati meglio, se il governo non fosse ammalato – Ciò non ostante, dietro i documenti numerosissimi che ho lasciato, la S. Sede col mezzo del Nunzio, continuerà l’operazione incominciata. Vi assicuro che i miei scritti furono letti colla /251/ massima premura, dai primi campioni del Governo, come Montalembert etc. Si lavora attualmente per fargli litografare, onde darne coppia a tutte le persone in caso di promovere la questione.

[F. 1v] In Parigi ho ricevuta la vostra lettera, e non vi ho risposto, perché non sapeva dove trovarvi; anzi ho scritto a Lione affinché mi sapessero dire il luogo dove eravate, ma anche là non lo sapevano. Il medico vostro amico è stato a trovarmi, ma io oppresso dalle occupazioni e dalle visite, non ho potuto coltivare la sua conoscenza, non avendolo visitato non venne più.

Giunto qui in Lione ho trovato il vostro manoscritto, che già ho letto in minima parte; benché non possa ancora dirvi perfettamente il mio sentimento, attesoché non ho compreso bene lo scopo del lavoro; pure potrei dirvi già che il medesimo non possa presentare un gran frutto per le anime – potrebbe essere che leggendolo troverò un merito letterario, ma difficilmente contiene un valore religioso ed anche scientifico, cosa che io cercherei da un’apostolo figlio di S. Francesco. Non tutto ciò che è bello, è sempre lodevole in tutte le persone; chi ha giurato di trattare la causa [f. 2r] di Dio e delle anime, non potrebbe presentarsi al publico con dei prodotti di lusso puramente letterario senza perdere della sua gravità – È bene che siate filosofo coi filosofi, teologo coi teologi, e così via discorrendo, ma come sacerdote, apostolo, i vostri lavori corrano sempre una via direttamente portante a Dio; persuadetevi che tutto il resto è fumo, è vanità, e dirò anche pericolo. Nella morte sarete consolato di aver convertito anime a Dio, di aver illuminato i ciechi, raddrizzato i zoppi, evangelizzato i poveri, ma ben poco di aver trattenuto il mondo con delle idee belle solamente nella loro combinazione. Voi non stentate a credere che di solido e durevole nel cuore del uomo è solamente quello che incomincia da Dio e finisce con Dio; tutto il resto è corruzione, e ciò anche nel genere ideale – A quest’ora non dubitate che vi amo, e se vi dico queste cose, non è per fini secondami : sono nel momento di partire per i paesi selvagi, e parto per non ritornarvi mai più, parto senza rivedere neanche la mia patria, nauseato di vedere [f. 2v] l’Europa a correre dietro la corruzione ideale e morale, corruzione che la porterà alla sua rovina, a misura che si allontana da Dio. L’emancipazione del progresso, così chiamato, dalla religione e da Dio è la rovina di ogni cosa; compatisco i secolari, ma che i sacerdoti seguano i loro esempj scrivendo inutilità, e puerilità in cui Iddio non figura come padrone di ciò che si scrive, ma come semplice personagio in scena, questo non mi pare molto bono, massime nei tempi presenti. Predichiamo la semplice verità dogmatica e morale, la pena e la gloria non in sublimitate sermonis, ecco il più bel ministero, e quello appunto che noi abbiamo giurato di esercitare nella nostra professione Cappuccina – La povertà e semplicità in tutte le cose della vita crocifissa, sarebbe una materialità senza la semplicità delle idee, e delle parole – Ecco, mio caro, le parole forse ultime che vi dico; conosco il vostro spirito, son certo che non abbisogna di altro che di svincolarsi dalla vanità scientifica, per correre una via di santità non /252/ ordinaria – coraggio, coraggio, rompete queste catene... Ciò non ostante finirò di leggere il manoscritto, e se posso vi scriverò ancora un’altra mia prima di partire da Marsilia – Pregate e fate pregare per me, per i miei poveri selvagi, per la conversione di tutto il mondo – Addio, addio, vi abbracio nel S. crocifisso

† Fr: Guglielmo Massaja Vescovo