Massaja
Lettere

Vol. 5

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Al padre Filippo De Jacobis CC RR MM
fratello di San Giustino – Napoli

[1882]

[F. 1r] Non ho espressioni atte a significarLe l’immenso gaudio sentito in leggere la pregiatissima direttami, piena di scuse, e piacere in ricordarsi di me qual superstite della felice e santa memoria di mio germano Giustino!

Mi duole nel sentire che la salute di V.a E.za R.ma ha sofferto molto, ma spero che Dio prolunghi gli anni a pro dell’umanità languente.

Nella lettera scorgo che V.a E.za R.a avrebbe piacere d’abbracciarmi, potendo venire costà; ma l’è molto difficile, che il Generale nostro non permetterebbe simile viaggio; però a solo motivo di baciare il pie di Sua Santità Leone XIII. Onde V.a E.za R.ma [f. 1v] quando sarà in vigore di salire le scale del Vaticano, mi farà gran piacere domandare a Sua Santità una speciale benedizione, onde Iddio mi perdoni i falli commessi.

Ora conto anni 63. per conseguenza che V.a E.a R.ma nessuna idea abbia su di me presso del Santo Padre (intelligenti pauca) sì perché abbiamo il quarto voto « non ambiendi dignitates, nisi coactus obedientia Summi Pontificis » né vale il dire che ciò spetta ai Superiori il decidere; che se Giustino mio Fratello era avverso a dignità ecclesiastiche, e ciò per umiltà; per la ragione dei contrari io lo dico non per umiltà, ma per verità, innanzi a Dio che mi deve fra breve giudicare. V.a E.za R.ma potrà dirmi, a che proposito tale dichiarazione: c’è il motivo, che l’Arcivescovo [f. 2r] di Napoli, ed altri suoi dell’istesso carattere mi fanno quelle preferenze che non l’attenderei giammai, se per poco conoscessero la mia insufficienza, ed altro.

Mi taccio, onde bramo, che anche V.a E.za Reverendissima lo faccia (pregandoLa) di usar silenzio presso Sua Santità!