Massaja
Lettere

Vol. 5

/248/

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A don Giuseppe Anglesio
sacerdote della Piccola Casa del Cottolengo – Torino

[Frascati, agosto 1884]

[F. 1r] Non trovo parole ad esprimere alla Em. V. Rev. quanto impensata, quanto grata sorpresa mi abbia recato quel prezioso foglio con cui, non ostante le molteplici svariate occupazioni di questi giorni cui Ella accenna, volle rendermi così onorato.

/249/ Compreso di meraviglia per un tratto così esimio di altissima degnazione per parte di un Principe della Chiesa baciai quello scritto così commovente pei fatti accennanti alla Piccola Casa col massimo rispetto, e mi dissi ben avventurato in Domino di aver potuto per replicate prove conoscere sempre più quel gran cuore di V. Em. [...]

[F. 1v] Nella privazione che sento tutto[ra] di così acerba [scomparsa], sebbene già dopo tre anni, del Ven.do Zio, Padre della Piccola Casa, che a me teneva le veci di un secondo Padre, cui mi affidava per consigli, che mi consolava con parole quali sapeva ricavare dal Sacro Cuore di Gesù Cristo S. N., mi fu di ben grande sollievo intendere dalla Em. V. evocata quella pia e venerata memoria. Ella venne così ad associarsi allo Em. ed amatissimo nostro Pastore, il Cardinale Alimonda, dal cui labbro udii più volte parole di elogio pel ven. mio Zio, soggiungendomi ancora, riputarsi ben fortunato di aver potuto conoscere di persona in una visita alla Piccola Casa quell’Uomo tutto di Dio, successore di un Santo, il Venerabile Cottolengo.

Ai meriti del buon Zio io ascrivo tutto quello che l’Em. V. si piacque trovare in me a rendermi così onorato dì una replica tutta di sua mano ai profferii miei augurii. Quel prezioso autografo me lo terrò ben caro come inestimabile memoria di famiglia.