Massaja
Lettere

Vol. 5

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A l’abbé Tommaso Morel
direttore de « Les Mlssions Catholiques » – Lione

P. 152 * Roma, il dì 8 dicembre, 1884.

Ho ricevuto la sua lettera di congratulazione per la mia promozione al cardinalato. La mia penna è impotente ad esprimerle la mia riconoscenza; il Signore la ricompenserà in vece mia colla sua benedizione. Lavorai modestamente in un piccolo angolo dell’Africa centrale; il Bullettino settimanale illustrato si adopera senza /282/ stancarsi ad incoraggiare tutte le spedizioni apostoliche del Cristo sparse nel mondo. Sperava sempre che il loro giornale delle Missioni diverrebbe quasi quotidiano per compiere gli Annali della Propagazione della Fede. Anche ora non ho rinunziato al mio desiderio e spero che l’Opera di Dio diverrà più grande, e il piccolo ruscello si muterà in un gran fiume che irrigherà tutto il dominio evangelico del mondo.

Io sarei stato contentissimo di morire in Africa tra i miei poveri Galla, ove il Signore erasi degnato benedire alquanto il mio ministero apostolico. Il mio sepolcro avrebbe colà tirato altri Missionarii più operosi e zelanti, per proseguire e terminare l’opera da me cominciata; ma non sono stato creduto meritevole di gloria così grande; come un servo inutile venni cacciato fuori dal mio campo di battaglia. Giunsi a Roma già avanti negli anni, impotente a servire la Chiesa di Dio, e il Papa Leone XIII volle, a mia confusione, giovarsi della mia persona per ridestare il concetto dell’apostolato tra gli infedeli innalzandomi alla sacra propora. Quindi le felicitazioni per la mia esaltazione al cardinalato non devono rivolgersi a me, bensì al gran Papa che ci governa, e a tutti quanti cooperano all’apostolato delle Missioni Estere e fanno progredire l’Opera di Dio, tanto tra gli infedeli, quanto in Europa. In quanto a me, il solo pensiero atto a riconfortarmi, è la speranza che i miei amici pregheranno per me, affinché il Signore mi conceda la grazia di portare questo nuovo onore col minor danno possibile pei pochi giorni che mi separano dalle nozze dello Sposo vicino ad arrivare.

In questa lusinga, io l’abbraccio e la benedico, e coi sentimenti della più viva riconoscenza ho l’onore di protestarmi

Di Vostra Signoria,

Umilissimo servo
† Fr. G. Card. Massaja, Cappuccino.