Storia dell’antica Abbazia e del Santuario
di Nostra Signora di Vezzolano
Del Sac. Cav. Antonio Bosio

[seguito di p. 198]

Mombello.

Mombello, Monsbellus, Cheriensium, comune nel mandamento di Riva presso Chieri diocesi e provincia di Torino, prese il nome dalla sua bella posizione. Anticamente si chiamava Mombello della Frasca, ed una frasca era nel suo stemma. Fu feudo semovente della chiesa di Torino, quindi della Città di Chieri. Sul finire del secolo scorso la giurisdizione di questo paese si divideva in punti, ossia mesi 48, i quali mesi si dividevano in giorni, ore e quarti; e più di 13 feudatari di diverse famiglie ne avevano il titolo.

Fra li quali feudatari trovo un Marchese del Carretto Prematra d’Algheri per successione alla damigella Anna Maria Ferraris con redditi feudali (istromenti 17 luglio 1748 e nell’originale manca la parentesi di chiusura 15 settembre 1753), e la sua porzione era di mesi 3, giorni 18 ore 6 e 3/4. Il quale M. del Carretto non so trovarlo nelle Tabulæ Currettenses del Colombo Brichieri.

/199/ Anticamente vi era la chiesa parrocchiale di Santa Maria di Villameana, forse antico villaggio scaduto. La parrocchia di S. Giovanni Battista dipendeva dall’Abbazia di S. Maria di Pinerolo, e si ha memorie delle visite del 1659 e 1661 e quella fatta dal Padre Pompeo Salvio dell’Oratorio di Chieri delegato dall’Abate Michelangelo Broglia Vescovo di Vercelli nell’anno 1663.

Oltre l’altar maggiore dedicato alla Madonna ed a S. Gio. Battista la chiesa parrocchiale conta altri sei, cioè in cornu evangelii S. Giuseppe, ossia la fuga in Egitto del fu signor Giulio Rivalba, la Madonna del Rosario della Compagnia, Sant’Antonio abate e Sant’Antonio di Padova del Comune, dal lato dell’epistola la B. Vergine del Carmine, coi Santi Rocco, Sebastiano, Carlo e Grato dei Sandroni; S. Carlo del conte Bertone: S. Cattarina V. e M. del fu Giulio Rivalba suddetto.

Fin che durò l’Abbazia i parroci erano nominati dagli abati; fra li detti parroci giova qui accennare nel 1576 Pietro Casalegno di Moncucco morto nel 1622 d’anni 76: in detto anno Domenico Corno di Mombello deceduto nel 1658 d’anni 76: Gio Battista Bessone di Vigone nel 1658: Valentino Baudo di Riva, o di Chieri nel 1695: nel 1702 Pier Domenico Persico di Moriondo, poi Pievano di Pino 1725, Francesco Marsano di Mombello morto nel 1740: Carlo Giuseppe Compagni de’ signori di Mombello morto nel 1800: in detto anno Carlo Del Pozzo di Moncalvo de’ Signori di Mombello, cappellano dell’ordine di Malta, permutò la parrocchia con quella di S. Solutore di Sangano col Teologo Domenico Casalegno da Moncucco, già prevosto di Sangano, e quindi D. Gorino Gio. /200/ Battista di Bersano, ed è l’attuale prevosto l’egregio Teol. ed Avv. Francesco Bandone.

Si distinsero sul principio di questo secolo D. Giuseppe Marsano dei Preti della Missione, già professore di teologia in Roma ed eloquente oratore, morto nel 1816.

Il medico Antonio Felice Corno nel 1804, e D. Giuseppe Corno bacceliere di Teologia prevosto d’Avuglione nel 1812 morto ai 15 novembre 1848 d’anni 68.

Fra le iscrizioni della chiesa parrocchiale trascrivo qui la seguente, che fu poi trasportata nel Castello.

Un’altra iscrizione sepolcrale si legge ancora:

Franciscus q. Antonii et Antonius q. Sebastiani de Sandronibus pro se et hæredibus MDCLXXXVII.

La famiglia Corno, ora detta Del Corno, è molto antica e stimata in Mombello, Crescentino, ed altrove, come si può vedere nelle Notizie sugli ecclesiastici usciti dalle famiglie del Corno d’Italia, Torino 1872. Un Enrione de Cornu faceva parte della Società di S. Giorgio di Chieri nel 1401, siccome sta notato nel libro di detta Società originale presso l’autore di queste memorie.

«Excellentissimæ Comitissæ Dorotheæ Christinæ Derossi a Tonengo Filiæ quondam Comitis Ludovici Mariæ Boncompagni, ex Dominis Mombelli. Natæ Cherii 23 maii 1744 defunctæ Taurini 11 7bris 1784. Pientissimæ Conjugi sibi suisque sepulchrum peculiare instituit. Excellentissimus Comes Johannes Thomas Dominicus De Rossi a Tonengo ex Dominis Mombelli. Proto præses et Regii Aerarii Inspector generalis».

Il conte Gio. Tommaso Derossi di Tonengo era figlio del Vassallo ed Avvocato Filippo Francesco De- /201/ rossi di Mombello, oriondo di Moretta, cittadino torinese Signore di Terrugia, nel 1768 fu Procuratore generale, dieci anni dopo Controllor generale e Consigliere delle R. Finanze col titolo e grado di primo Presidente collo stipendio di L. 7500, morì ai bagni di Vaudier nel 1785 e venne tumulato in Mombello. Era stato investito d’un mese e 15 giorni della giurisdizione di Mombello ai 16 di settembre del 1752. Era discendente dal nobile Bernardo Derossi Consignore di Terrugia sul principio del secolo XV. Consignori di Mombello erano oltre i Rivalba di Castelnuovo, i Bertoni di Chieri, i Dentis di Caramagna; Bonaventura Dentis conte di Bolengo Senatore morto nel 1720, si vedeva non è molto il suo busto con iscrizione nella Cappella gentilizia in S. Agostino di Torino tolto, quando si diede una tinta alla chiesa. I Gigli di Chieri, i Filipponi di Ceva, i Broglia, i Marini, i Boncompagni erano pure consignori.

Fra li paesi confermati dall’Imperatore Federico I. al suo partigiano il Marchese di Monferrato nel 1164 si trova anche Mombello.

La popolazione è di circa 500 anime.