P. Reginaldo Giuliani O. P.
Croce e Spada

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Le istituzioni del P. R. Giuliani

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I.

La Provincia Domenicana di S. Pietro Martire, cui apparteneva il P. Reginaldo, intende raccogliersi sotto il mistico comando del Cappellano militare per attuare il supremo testamento: la fondazione di una Missione Domenicana in Abissinia.

In uno degli ultimi articoli scritti dal Tigrai, il P. Giuliani ricordava che i Padri Domenicani furono i primi missionari europei dell’Abissinia, come è opinione comune degli storici, e come conferma il vescovo dei cattolici di rito etiopico dell’Eritrea, Mons. Chidanè Mariam Cassa.

L’eco secolare dei primi predicatori Domenicani di Abissinia è ridiventata voce e comando nelle parole e nelle opere missionarie di P. Giuliani, e i suoi confratelli hanno tosto chiesto alla S. Sede di aprire una Missione nei luoghi in cui si spense la gran voce dell’eroico Frate.

Per aprire la Missione e soprattutto per preparare i missionari nei lunghi anni di studio, i Domenicani della Provincia di S. Pietro M., nella situazione di estrema povertà in cui si trovano, devono tendere la mano a tutti gli italiani, affìnchè con il loro obolo contribuiscano all’attuazione del disegno di P. Giuliani, e l’Abissinia redenta dalla schiavitù sia consacrata alla vera fede di Gesù Cristo, Nostro Signore.

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II.

Il complesso di opere che fanno capo all’Istituto Missionario di S. Maria delle Rose in Torino, in un’area di circa 13.000 mq., e che il P. Giuliani progettò nei primi anni del dopoguerra, non è stato attuato che in parte.

È sorto fra gravi difficoltà finanziarie, tuttora persistenti e preoccupanti, una metà circa del fabbricato destinato ai religiosi Domenicani studenti, futuri predicatori, missionari, professori. Il Convento di Studio è stato iniziato per primo, perchè esso è la face che l’opera missionaria deve irradiare nel mondo, nella nostra Italia, nelle Missioni di Turchia e di Siria, e nella futura Missione di Abissinia.

Il P. Giuliani aveva inoltre pensato ad alcune istituzioni, che avrebbero dovuto beneficiare immediatamente dell’apostolato domenicano del Convento di S. Maria delle Rose, e nel suo grande cuore di Amico del popolo e di Cappellano militare intese di attuare due opere: l’Asilo infantile e la Casa del Soldato.

Il Convento e la Chiesa domenicana di S. Maria delle Rose sorgono al centro di una delle zone popolari torinesi più abitate e in maggior sviluppo, e si rende quindi necessario l’erezione di un asilo, che, affidato alla cura delle suore Domenicane, possa soddisfare alle insistenti richieste della popolazione operaia viciniore.

Nella stessa zona hanno la loro sede quasi tutti i Reggimenti di stanza a Torino, onde i PP. Domenicani pensarono sin dall’inizio dei lavori per l’Istituto Missionario di S. Maria delle Rose, di offrire ai soldati un grande e moderno ritrovo, che ora intendono di intitolare al nome di P. Giuliani per ricordare perennemente ai soldati d’Italia l’opera del più eroico dei Cappellani militari.

III.

P. Giuliani è la Fiaccola che arde, la Voce che chiama.

Per educare le generazioni venture nella luce del suo esempio affascinante, e nella viva memoria della sua parola, i /157/ PP. Domenicani intendono fare dell’attuale cripta di S. Maria delle Rose un monumento a ricordo del grande Cappellano Militare e dei suoi soldati caduti in Africa Orientale. I religiosi Domenicani, studenti e professori, discendono ogni giorno nella cripta per recitarvi la preghiera ufficiale della Chiesa, l’Ufficio Divino, e per offrirvi il S. Sacrificio della Messa. Essi attendono di poter avere nella loro chiesa la salma dell’eroico confratello, per continuare con lui, misticamente, la sua opera di Cappellano, pregando per la Patria e per la pace eterna dei soldati che furono suoi.

Il tempio di S. Maria delle Rose dovrà sorgere per conservare nella cripta già esistente la memoria dei morti, e per donare ai vivi, nella chiesa soprastante da costruirsi, il messaggio di rinnovata vita cristiana che P. Giuliani ha lasciato in testamento allo zelo apostolico dei suoi confratelli. Dinanzi al quadro della Madonna delle Rose, che un fante del 55° Fanteria dipinse in trincea per il suo Cappellano P. Giuliani, e che questi donò al Convento, che da esso prese il nome, i religiosi Domenicani ed il popolo italiano pregheranno ogni giorno per la prosperità religiosa e civile della nostra cara Patria.

IV.

I PP. Domenicani della Provincia di S. Pietro M. si propongono quindi di attuare le seguenti istituzioni e fondazioni:

1) Missioni nell’Africa Orientale Italiana;

2) Asilo Infantile;

3) Casa del Soldato;

4) Chiesa e Istituto Missionario di S. Maria delle Rose.

Per l’attuazione di questo disegno concepito a culto di Dio e della Vergine Santissima, ad onore e memoria del Padre Reginaldo Giuliani e dei Caduti in Africa Orientale, a favore del nostro popolo e dei nostri soldati, i PP. Domenicani con- /158/ fidano nella carità degli Italiani e propongono ad essi i seguenti mezzi per la raccolta dei fondi:

1) Borse di studio di L. 25.000, per la formazione dei Missionari Domenicani in A.O., in Turchia, in Siria.

2) Adesione alla Associazione degli AMICI di P. Giuliani, in una delle seguenti categorie:

a) Soci fondatoriL. 5000una volta tanto;
b) Soci d’onoreL. 500annue;
c) Soci benemeritiL. 60annue (anche a rate mensili di L. 5);
d) Soci ordinariL. 12annue (anche a rate mensili di L. 1).

3) Offerte libere.

NOTA. – Le offerte devono essere inviate esclusivamente al Comitato Opere di P. Giuliani – Convento di S. Maria delle Rose, corso Stupinigi 225, Torino o Convento di S. Domenico, via S. Domenico, Torino.

Nessuno è incaricato di raccogliere offerte, salvo i Padri Domenicani e le persone munite di apposita tessera con firma autentica del Padre Provinciale della Provincia Domenicana di S. Pietro Martire.

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Pubblicazioni del P. R. Giuliani

«Gli Arditi» – F.lli Treves, Milano, 1920.

«Le Vittorie di Dio» – S.E.I., Torino, 1921.

«L’Angelo delle scuole» – S.E.I., Torino, 1922.

«Il 55° Fanteria» – Coop. Sorteni, Venezia, 1923 (esaurito).

«I 15 Misteri del Rosario» – Roma, 1924 (esaurito).

«Il Piemonte Domenicano» – Torino, 1929.

«Il Reggimento Ferrovieri del Genio» – Torino, 1933 (esaurito).

Ven. P. L. di Granata, O. P.: «Guida dei peccatori» traduzione dallo spagnolo – L.I.C.E., Torino, 1935.

«Il Vangelo della Domenica spiegato ai miei soldati» Torino, 1936.

«Tre conferenze religiose e patriottiche» – Torino, 1936.

«Camicie Nere nella gesta africana» – Firenze, 1937.

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