Sac. Achille Motta
La lunetta del Portale di Vezzolano

Bollettino
della Società Piemontese di Archeologia e Belle Arti
Anno XIX Gennaio-Giugno 1935 Anno XIII

Copertina

Riporto per curiosità un piccolo articolo del → Motta, dove l’autore torna sull’→ identificazione della figura centrale della lunetta del portale come San Gregorio Magno, errore che il Motta aveva tratto dal → Bosio

/25/

Riassunto. — Si dà la ragione per cui, nella lunetta del Portale di S. Maria di Vezzolano, anziché la figura della Vergine, si trova in rilievo S. Gregorio Magno con il suo umile Segretario S. Pietro Levita.

Il visitatore di Vezzolano, sostando per la prima volta innanzi alla Chiesa monumentale, quasi a compenso della impervia strada percorsa, si rasserena e si rallegra contemplando e la maestà della facciata, tutta parlante lo stile lombardo, e la rara bellezza delle gallerie cieche, e la grande bifora di forma non comune, ornata di tre ricche statue a posa di cariatide. Posato però lo sguardo osservatore sulla lunetta del Portale, il visitatore si arresta siccome sorpreso da una istoriata scultura che a bella prima sembra una stranezza od anomalia locale. A ragione, perchè chi visita S. Maria di Vezzolano, preventivamente, si immagina di vedere campeggiare, almeno sul Portale, la dolce figura della titolare, la Madonna. No, qui si fa strana eccezione: in modesto rilievo tufaceo, riccamente incorniciato di mughetti curvi sullo stelo, sta S. Gregorio Magno sulla sedia papale, fuori centro per rispetto al Divino Spirito, che, in forma di colomba, gli parla all’orecchio; a destra, vi è un Angelo e a sinistra il diletto Segretario, → B. Pietro Levita S. Pietro Levita.

E la sorpresa, come non appaga il cuore del pio visitatore, non soddisfa neppure la mente dello studioso; per cui ci incontriamo con buoni illustratori di Vezzolano, v.  g. il Mella, il Venturi, ecc., che passarono sotto silenzio la prefata lunetta per timore forse di compromettersi nella relativa illustrazione. Per fortuna però gli artefici del Vezzolano operavano cose singolari, ma non stranezze inspiegabili. La lunetta in parola è un monumento storico-archeologico, che tacitamente ci ha tramandato l’epoca dell’erezione della Chiesa. La chiave dell’indovinello ce la presta il paziente Marco Perosa che, spolverando l’Archivio degli Alliaga di Ricaldone, ebbe agio di compulsare i numerosi e preziosi documenti degli antichi Signori di Bulgaro. Il Perosa nel suo Bulgaro o Borgovercelli (1) riporta /26/ un documento, in data 1º Agosto 1120, in cui un Giacomo De Bulgaris fa donazione e dà istituzione del Priorato di S. Giovanni Battista in Bulgaro, a Guido, Prevosto di Vezzolano e suo carissimo consanguineo.

Ora da questo atto, la cui data coincide appunto con l’epoca indicata dal carattere architettonico della facciata di Vezzolano, si arguisce e si spiega tutta la ragione del finora estraneo e misterioso rilievo: la lunetta in sua scultoria e mistica favella ci dichiara che, quando si erigeva il Portale della nostra Chiesa, era preposito un Bulgaro, Guido I, il quale volle ivi scolpire la gloriosa storia del suo grande antenato, S. Pietro Levita, dei Bulgaro di Salussola (uno dei cinque rami di detto Casato), che, sullo scorcio del secolo nono, riportarono da Roma a Salussola stessa, non si sa con qual sagacia e pia astuzia, le mortali spoglie del Beato congiunto (1).

Sac. Achille Motta

/27/

Motta27_tn

[Nota a pag. 25]

(1) « Bulgaro (Borgovercelli) e il suo Circondario ». Monografia con illustrazioni del Dr. Marco Perosa. Vercelli, Tipolitografia G. B. Dell’Erra, 1889. Torna al testo ↑

[Nota a pag. 26]

(1) Ved. Gallizia, Cusani e Cronaca della Vita di S. Pietro, anonima, ma scritta, credesi, da Mons. Igone Vesc. di Vercelli. Torna al testo ↑