Massaja
Lettere

Vol. 1

/30/

28

Al cardinale Giacomo Filippo Fransoni
prefetto di Propaganda Fide – Roma

F. 523rEminentissimo

[Alessandria, 17-19 giugno 1846]

Giunto a questa Capitale dell’Egitto il giorno del Corpus Domini, ed esaminati in questi pochi giorni i progetti diversi che mi si fanno di viaggio ai Gallas, mi faccio un dovere informarne l’E. V. per mio scarico, e di Lei norma – Fra tutti il progetto del Signor Cerruti console Sardo, che già spedì costì prima ancora del mio arrivo, pare il più conveniente – Il viaggio per il Nilo pare veramente presentare dei vantaggi, che non presenterebbe quello del mare rosso, e dell’Abissinia – Per il Nilo noi siamo sempre sotto la /31/ protezione del governo Egiziano, il quale per questa via tiene relazione quasi settimanale sino a Cartoum, e Fasouglu, luoghi precisamente limitrofi del Gojam, ove siamo intenzionati di dar principio alla Missione – Così noi potremo per qualche tempo stabilirsi in uno dei due paesi summentovati sintantochè ci riesca di poterci introdurre fra i Gallas – La spesa per questa via pare molto minore di quella che si farebbe passando pel mare rosso, e per l’Abissinia... per questa via forse non basterebbero milletrecento scudi, secondo i calcoli che mi fanno, laddove pel Nilo basterebbero mille, non comprese le provviste da farsi, giunti che saremo sul luogo, come casa etc – vedrà in proposito la nota fatta dal Sig.r Vallieri, quello che ci dovrà accompagnare per il viaggio, e che giunti in Cartoum ci darà anche l’alloggio per qualche tempo – Una cosa io ravviso di tutta necessità dietro le informazioni prese, si è il bisogno di un quarto Missionario, per non essere poi obligati a fare tanto presto una seconda spedizione – L’aggiunta di uno fatta subito, affinchè possa ancora partire con noi, sarebbe una picolissima spesa, tanto più che potrebbe dispensarsi dal prendere costà tante provviste di vesti, laddove aspettando dovrebbe fare spese di viaggio a bella posta – Questi sarebbe certo Padre Felicissimo da Cortemilia mio studente, il quale già trovasi attualmente in Collegio – persona non di straordinario talento, ma di una volontà, e sanità straordinaria – d’altronde una persona, che io conosco da molti anni, di tutta mia fiducia, e che brama ardentemente di venire con me – di questi Ella potrà farne parola col R.mo P. Venanzio da Torino Procuratore, il quale potrà dargliene piena informazione – potrebbe essere che il summentovato non si senta ancora di prendere l’esame, perché avendo già terminato il corso degli studj da alcuni anni, avrebbe bisogno di un più lungo esercizio; in questo caso trattandosi di venire con me Suo Lettore, spero nella bontà dell’E. V. che non avranno difficoltà a passarvi sopra – potendo io assicurare la sufficientissima abilità; [f. 523v] mi raccomando dunque tanto tanto alla bontà dell’E. V. affinchè mi venga spedito al più presto questo soggetto – assicurandoLa che sarà di sommo vantaggio alla Missione, che così non sarà poi tanto presto nel bisogno di chiedere altri soggetti –

Per far piacere a questo Monsignore Guasco, che mi è tanto cortese, devo dirLe anche il mio sentimento rapporto alla fabbrica di questa nuova Chiesa, la quale trovasi attualmente ferma quasi nel suo fine – Già io credo che Ella sarà informata delle vertenze in proposito, mi dispenso perciò dal descriverLe lo stato delle cose – Solo Le dico, che dopo avere esaminata ben bene la prefata nuova fabbrica, e fattala esaminare dal mio compagno, intelligente di queste cose; più esaminato il parere, e le ragioni dei due partiti, pare a me non essere il caso di dovere demolire una fabbrica, che ha costato tanto, abbenchè presenti qualche pericolo – quelli che cercano demolire per ricostruirla pare che siano guidati più da fini secondarj che altro – La Chiesa minaccia solamente in certe parti, le quali con tutta facilità si possono riparare con buone chiavi, e sottomura- /32/ zioni – il resto della fabbrica, massime le pareti perimetrali di circonferenza sono abbastanza buone – il complesso è buono abbastanza, da resistere, come ha resistito ad un terremoto che si fece sentire di quest’inverno – Questa Cristianità ha necessità che sia presto aggiustata... tutto il mondo se la aspetta, ed il ritardare ancora, peggio poi il partito di demolirla, darebbe luogo a ciarle, e querele non indifferenti – V. E. potrà dare a questo mio parere quel valore che giudicherà in Domino, massime nel caso di dover parlare coi Superiori Generali di questi Religiosi, presso cui il timore di perdere i diritti civili sulla Chiesa in competenza col Vescovo, pare che ne sia in gran parte la causa... Del resto io sono stupito, come siano tanto ben veduti qui, tanto Monsignore, quanto i Religiosi, i quali possono fare le loro funzioni con tutto il decoro Europeo – Lunedì presenti tutti i consoli, si cantò Messa Solenne da Requiem al fu Sommo Pontefice Gregorio XVI... forse in molte Chiese di Roma non si fecero le cose tanto in forma come si fece qui – orazion funebre, apparato sorprendente, concorso di tutto il meglio dell’Alessandria Europea... io ne restai molto consolato – Le significo queste cose perché so sicuro d’incontrare tutto il genio dell’E. V. tanto sviscerata per le estere Missioni – Chiudo la presente che per la prima volta ho l’onore di presentare a V. E. in qualità di suddito Miss.o con pregarla a voler gradire coi miei i saluti di questo cortesissimo Monsignore, unitamente a quelli di tutti i Religiosi, mentre colla massima venerazione godo protestarmi

D. E. V.

Divot.mo, ed Obl.mo Servo
Fr. Guglielmo V.o di Cassia

F. 524v All’Eminentissimo Principe / Il Cardinale Prefetto di Propaganda / Fide – / Roma //.