Massaja
Lettere

Vol. 1

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Al padre Ferdinando Busca da Lequio OFMCap.
ex condiscepolo di M. – Torino – ospedale militare

[F. 1r]Amat.mo Collega –

Alessandria d’Egitto 28. Giugno 1846.

Per farvi vedere che vi voglio bene lascio ogni altro mio affare di premura per trattenermi un momento con voi prima di partire da questa Capitale dell’Egitto per avviarmi verso la mia vigna – Sentirete da altri, cui ho scritto, come ho fatto buon viaggio sin qui; a voi dirò, che, grazie a Dio, sinora ho patito ancor niente, sto benissimo di mente, e di corpo, a fronte dei gran caldi che qui si fanno sentire per il ritardo delle solite innundazioni del Nilo – La mia vocazione per le Missioni va crescendo a misura che vado scoprendo l’orizzonte infedele – Questa città di Alessandia conta circa cento venti mille abitanti, dei quali venti mille sono Cristiani ancor divisibili in varie sette, fra le quali la più dominante è la Cattolica che conta dai nove ai dieci mille – questi sono bravissimi, forse più che in Europa, avvegnaché quasi tutti rifiuti d’Europa, ma giunti qui si fanno sostanzialmente bravi, perchè la sola vista dei Turchi prova la divinità di nostra Religione in chi legge, pensa, e riflette – Cento mille poi sono tutti Arabi Turchi, ed io vi protesto che al veder tanta gente che corre la via di perdizione, fremo... ma poi penso che questa non è la mia vigna... forse il Signore farà mai più spontare la pienezza dei giorni per questa nazione che già l’ha veduta – vi dico così, perchè prmi di vederli portar in fronte scolpito il segno di eterna, e temporal maledizione – non vi è al mondo un popolo più ignorante, più vile, più oppresso per ogni verso dal giogo del maledetto Corano, che santificando il vizio del senso, l’ignoranza, il dispotismo, la schiavitù, lo riduce all’essere proprio stentato di forze fisiche, e morali, che fa compassione, e fa venir malinconia al solo vederlo, eppure è tenace sopra ogni altro del suo pregiudizio – ha sotto gli occhi la libertà Cristiana, tutto il bello delle Virtù del Cristianesimo, che a suo dispetto cerca sollevarlo, eppure presume compatirci la nostra infedeltà – vedete, come il maledetto Maometto seppe far giungere una notte tanto oscura da non lasciargli vedere il vero – spero vorranno essere diversi i miei Gallas – non veggo l’ora di trovarmi là – solo avrei bisogno di soccorsi – Da Lione mi viene niente – Propaganda è scarsissima – Voi intanto guardate di parlare con chi è caso, non dimenticatevi della gran causa che abbiamo per le mani se volete essere a parte della grand’opera – Salutate tutti, Riberi, l’Abbate del Mel, i cari correligiosi tutti, in specie il vostro compagno – pregate, e fate pregare per me, e per la mia missione, e credetemi sempre

Aff.mo Collega
† Fr: Guglielmo V.o di Cassia

[F. 1v] Al R.do Padre P.on Colend. / Padre Ferdinando da Lequio Capp.no / Cappellano all’Ospedale Militare / ai Cappuccini / Torino //.