Massaja
Lettere

Vol. 1

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Al signore Lorenzo Biancheri CM
missionario apostolico dell’Abissinia – Massauah

F. 284r

Coppia della lettera di risposta al P. Biancheri. –

M. R. P. Biancheri Amat.mo

Suez 17. Giugno 1850.

È stata una vera disgrazia che non abbiamo potuto più lungamente trattenerci nel nostro incontro seguito sul mare vicino a questo paese. Il Signore ha disposto così affinché gli accordi che io avrei immancabilmente fatto con Lei in parole gli facessi per scritto, come per parte mia intendo di fare colla presente e con un’altra mia che di questo stesso giorno spedisco al sempre Amatissimo nostro Padre Monsignor De-Jacobis –

La lettera che V. P. ebbe la compiacenza di lasciarmi in Suez, mi è un documento abbastanza autentico sulle determinazioni prese /181/ dalla S. Sede rapporto ai due Vicariati, quali come sono ancora molto complicate devono essere spiegate da noi, con quello spirito di fraterna pace e carità che deve formare il carattere di tutti i missionarj di Gesù Cristo.

L’articolo più imbrogliato è quello con cui la S. Sede decide che i Cappuccini possano far niente nei paesi Cristiani senza delegazione di Monsignore De-Jacobis, e così vicendevolmente. Perché come dei paesi Cristiani ve ne sono in tutti i regni e Provincie Galla conosciuti, ne verrebbe di seguito la perfetta mescolanza delle due giurisdizioni, cosa troppo pericolosa nelle missioni.

Già fin dall’anno scorso prevedendo tutto quello che V. P. avrebbe sporto alla S. C. di Propaganda io aveva già delegato il R. P. Marco Gradenigo di trattare colla S. C. medesima lo stesso affare per me, ma in modo più definitivo come è quello d’incorporare il mio Vicariato per la parte dell’interno a quello di Monsignor DeJacobis; anzi prima ancora di questo sul principio dell’anno 1848. mentre faceva della costa a Levante io scriveva già ai miei compagni di rimettersi in tutto e per tutto alle determinazioni del prefato Monsignore particolarmente incaricato da me della loro reggenza, dando loro fin d’allora una piccola idea dei miei piani futuri.

F. 284v Caro P. Biancheri, non veggo altro modo di aggiustare queste cose in maniera stabile e chiara. Senza levare la Missione ai PP. Cappuccini bisogna pensare a concentrare le amministrazioni; io sarò ben glorioso di poter prendere il titolo di coadjutore di Monsignor De-Jacobis, perché così si aprirà la via a fare ancora altri vescovi quando il bisogno della Missione lo esigga senza rompere l’unità di un’Abuna voluto dall’opinione del popolo e dal buon’ordine dell’amministrazione di questo vasto paese. Lei non ha potuto fare di più... perché era per Lei un punto troppo geloso, ma io spero di poter fare [di] tutto, e posso fin d’ora assicurarLa che ritornerò immancabilmente in Abissinia ma col titolo suddetto a qualunque costo. Monsignor De-Jacobis potrà fin d’ora considerare come sua la mia Missione, come io già presentemente lo considero come mio Superiore e Padre. Una sola cosa credo necessaria, è che debba stare tutto perfettamente segreto l’operato sin qui, affinché la cosa riesca politamente e con buon’ordine. Occorrendo che Monsignore abbia qualche osservazione da fare ai miei compagni missionarj che si trovano nell’interno o qualche ordine da dare loro, La prego di farlo per mezzo mio sino a tanto che io non avrò preparato le cose meglio. Fatto che avrò il mio giro ritornerò immediatamente in Abissinia, e rientrando renderò avvertito Monsignore nostro del luogo ove mi troverò, affinché possa diriggersi a me. Per ora potrà scrivermi in Cairo a Messarra.

Riguardo al P. Sapeto io ho potuto immaginarmi tutto quello che occorreva e che Lei avrebbe voluto dirmi quando ci siamo incontrati, ma la prudenza esigge gran cose da noi a questo riguardo. Io ho già fatto qualche passo con lui per quel bene che Iddio mi ha inspirato e la prego di non disgustarlo –

Di questo stesso giorno scriverò a D. Sturla la ricevuta dei 140. /182/ talleri dati a Lei e l’autorizzerò a pagarsi sopra i miei fondi che tengo in Aden –

L’abbracio nel S. Crocifisso e benedicendoLa godo raffermarmi

D. V. P. M. R.

Divot.mo – ecc –
† Fr: Guglielmo Massaja Vescovo