Massaja
Lettere

Vol. 1

/322/

158

Al cardinale Giacomo Filippo Fransoni
prefetto di Propaganda Fide – Roma

F. 541rEminenza

Cairo 10. Giugno 1851.

Vedendo che l’impegno di fare un’ospizio in Suez per il commodo dei missionarj di passaggio, e per il Servizio spirituale dei Cattolici colà dimoranti o passeggieri, pare trovare degli ostacoli da sospenderne l’esecuzione ancora per molto tempo, ho studiato un’altra operazione che potrebbe per il momento ottenere una parte principale dei vantaggi che si avrebbero da un’ospizio, e quindi aprire naturalmente al medesimo.

Mi prendo la libertà di spedirLe una memoria, nella quale troverà l’idea semplice e pratica di un’ospizio provisorio per i missionarj di passaggio, od anche per un residente, quindi la tariffa genuina dei passaggi da Suez ai varii porti d’oltremare. La persona che l’ha fatta è un nostro Cattolico di perfetta fiducia, che io conosco da sei anni, è il Direttore del Transito di Suez, persona di piena fiducia dei due governi Egiziano ed Inglese, e risponsabile di tutti gli oggetti, e passeggieri, che passano in Suez dal Transito della Compagnia delle Indie al Transito Egiziano, e così vicendevolmente. Quindi la persona più al caso di conoscere le cose, e di poter fare nel tempo stesso delle agevolezze, o dirò meglio ottenerle dalle rispettive amministrazioni.

Come già scrissi in altra mia memoria data all’Em: V. l’anno scorso, trovandomi in Roma, in Suez i poveri missionarj trovano difficilmente ospitalità se pure non vogliono pagarla carissima nell’unico albergo che vi è, dove si paga da 40. a 50. piastre per giorno, oppure in una bettola pericolosissima, dove con 30. piastre per giorno, il missionario trovasi ristretto in due o tre stanze fra i giuocatori, ubbriaconi, e donne di mercato. La S. C. di Propaganda da, ai mis- /323/ sionarj che partono, delle somme anche rispettabili, e più che sufficienti per arrivare al loro destino, eppure ben soventi accade di vedere questi missionarii fermi e privi di mezzi per continuare il loro viaggio – La ragione di questo inconveniente è la poca esperienza dei missionarii medesimi, i quali sono per lo più giovani religiosi che hanno mai maneggiato danaro, e che troppo facilmente se lo lasciano fuggire dalle mani; Quindi la destrezza e l’ingordigia degli orientali, i quali quando conoscono i loro semplicioni, sanno goderli di una maniera straordinaria – La medesima amministrazione inglese dei Vapori cerca tutte le vie per svaliggiare il povero missionario Cattolico, obbligandolo ben soventi a prendere i primi posti a costo di essere rifiutati, come è accaduto a me, ed accade ogni volta, che il missionario non trova una persona di fiducia che lo assista –

Qualora la S. C. brami veramente di migliorare il passaggio dei missionarj in Suez, punto il più critico, ed il più importante, perché di là i medesimi vengono presi e portati direttamente ai luoghi delle loro rispettive missioni, io crederei cosa buona che la stessa S. C. si mettesse direttamente in relazione col Sig.r Pezzi, e che trattasse con lui la maniera più economica, tanto per l’ospitalità in Suez, quanto per il passaggio di oltremare.

La prima cosa da farsi sarebbe di prendere la casa a pigione – Il prezzo indicato nella nota è quasi il sommo, perché io gli ho detto di fare così, a scanso di sbilancio nei calcoli. In questi paesi è comune l’uso di prendere case in affitto e quasi per potere in favore dell’acquisitore, nel senso che pagando il prezzo fissato il padrone non può ritirarsi dal contratto anche per un tempo illimitato. Una volta che la casa è presa, si pensa a mobiliarla di cappella e del [f. 541v] puro necessario per mangiare e dormire per quattro o cinque persone. Il necessario per la cappella può venire da Roma direttamente, il resto potrà comprarsi dal Sig.r Pezzi sul luogo. Le mobilie se non si trovano di rincontro sono piutosto care, ma la biancherìa di cotone è a vilissimo prezzo. Provveduta la casa si farà un piccolo inventario: ecco quindi formato l’ospizio. Per il vitto nella, nota si trovano i prezzi tanto per giorno, qualora siano trovati convenienti, credo che il Sig.r Pezzi medesimo non avrà difficoltà d’incaricarsene; constatato quindi il numero delle giornate, e delle persone passeggiere, sarà presto conosciuto il debito da pagarsi, e se la S. C. volesse lasciare anche un missionario residente, potrà calcolare fino all’ultimo centesimo la spesa.

Rapporto all’imbarco, la S. C. medesima potrebbe anche direttamente intenderla col Sig.r Pezzi, il quale provederebbe i missionarj di quei posti ed accomodamenti pel vitto, secondo le istruzioni che riceverà, egli stesso potrà versare il danaro, e poi ritirarlo direttamente da Roma, la quale ha infiniti mezzi da farglielo tenere.

Stabilito l’ospizio e la procura in questo modo, la S. C. volendo assicurarsi che l’amministrazione sia giusta, potrà farlo con tutta facilità. Fra i tanti missionarii di passaggio, accade certamente di quando in quando qualcheduno di sua fiducia e capace. Questi coll’ubbidienza riceverà l’ordine e l’istruzione di fermarsi qualche tempo /324/ in Suez per i bisogni dei fedeli, e nel tempo stesso potrà vedere, esaminare, e se la S. C. di Propaganda lo giudicherà, potrà anche dare a certe epoche un discarico formale, e legale per le somme ricevute e spese – Quindi è chiaro che, vedendo più conveniente di lasciare abitualmente un prete, potrà farlo con tutta commodità, perché tutto si troverà pronto.

Occorrendo questo caso ultimo di voler lasciare un Prete residente, io credo bene, che la missione di Suez resti onninamente staccata da ogni altra missione, e direttamente sotto la Propaganda, la quale potrà mandare persone di sua fiducia per raccogliere cognizioni sulle missioni di qua e di là dei mari.

Dopo un’anno che la S. C. avrà fatto questa operazione, vedrà che sui risparmii del danaro destinato per viatico necessario ai missionarii che partono, avrà trovato di che fare l’ospizio di Suez – Quindi se il Governo Egiziano non accorderà una volta per sempre il passaggio gratuito da Alessandria in Cairo (cosa che si sta trattando attualmente dal Console Generale Francese) potrà stabilire un’altra Procura simile in Alessandria nella Persona di Monsignor Guasco, oppure di altra persona capace – Allora i missionarii potranno anche partire da Roma senza borsa, oppure con una piccola somma, avuta colle loro messe, per qualche minuto bisogno; cesserà quindi quel prurito e l’occasione diretta ai giovani missionarj, d’incominciare subito dopo sortito di Convento, a far borsa da se, cosa che si può dire una vera peste nelle missioni.

Eminenza, Le domando scusa della temerità, con cui oso ben soventi proporre dei piani sopra cose, che non mi appartengono – forse farei meglio a restare io, e lasciare gli altri in pace – Cosa vuole? Quando veggo qualche cosa, sento il bisogno di versarlo a chi dirigge l’opera di Dio – La causa movente è il solo desiderio [f. 542r] di contribuire nella mia meschinità al bene dell’apostolato all’estero, che nel mio cuore è la prima e l’unica cosa che mi occupa – Del resto bramo che l’Em: V. sia persuasa a mio riguardo, che dopo scritte le mie osservazioni, ho soddisfatto ad un bisogno che tengo, e non ci penso più in seguito, persuaso che i lumi veri non sono dati a me, ma a chi dirigge – Anzi voglio assicurarLa di più, che trattandosi di eseguire le cose io sono l’uomo più debole del mondo, incapace di condur bene ciò che tengo a mia confusione, come fra poco, forse ne avrà delle prove – Le bacio la S. Porpora, ed implorando benedizione, godo professarmi.

D. Em: V. R.ma

Ubb.mo figlio in G. C.
† Fr: G. Massaja Vescovo V.o Ap.o dei Galla

P. S. Qualora il progettato piano non fosse di gradimento all’Em.a V.a Rev.ma; non pertanto, a mio credere, sarebbe bene, che la S. C. si mettesse in relazione col Sig.r Pezzi; o almeno gli scriva per fargli conoscere, aver già ricevuto il progetto da lui proposto, onde animarlo ad assistere li Missionarj.