Massaja
Lettere

Vol. 2

/9/

1853

177

Al cavaliere Arnaldo Michele d’Abbadie
esploratore dell’Etiopia – Massauah

F. 56rIll.mo Signor Cavaliere Amatissimo

Gudrù – Gama-Moras 18. Gennaio 1853.

Scarzo di carta e di tutto ciò che occorre per scrivere decentemente come si conviene ad un’amico rispettabile di Lei pari, facio come posso, persuaso di andarne perdonato da Lei che conosce questi paesi come si prestano...

Solamente l’altro jeri da una lettera del P. Felicissimo venni informato che V. S. Ill.ma trovasi in Massawah. A mio discarico Le dico che Le ho scritto più volte, ma non so se le mie lettere Le saranno arrivate – In Sennaar avendo incontrato le febbri (da cui non sono ancora libero attualmente), dovetti restare più di un’anno per quella strada prima di entrare nell’Abissinia – Ho visitato il Fasuglu, dove mi sono trovato due sole giornate dagli Amurù Galla senza potervi entrare, ritornato indietro per Matamma ebbi che fare per non cadere nelle mani di Cassài, ma colla grazia di Dio mi riuscì di entrare in Beghemeder sul principio dell’inverno; stetti un mese in Iffàc, poscia passai in Gogiam e quindi direttamente alla casa di Workie Iasu; quanto abbia sofferto in tutto questo viaggio d’inverno a piedi come un mendico Iddio lo sa e Lei può calcolarlo. Ciò mi tolse anche dall’occuparmi delle cose convenute; arrivato qui spogliato dai ladri mancai anche di mezzi per scrivere... EccoLe la storia dolorosa – Ora Le dirò che il Signore, dopo tutte queste vicende, pare volermi preparare grandi consolazioni – Ho già incominciato a battezzare, potrei battezzarne anche centinaja se non dovessi prima far precedere [l’]istruzione; qui faciamo ogni giorno menzione di Lei e del di Lei degno fratello Antonio – Solamente ora conosco i profundi calcoli da cui fu guidato il fratello di Lei suddetto quando scrisse a Roma per stabilire questa Missione, e spero nella D. Providenza di non tardar molto a mandare in Europa gloriosi documenti e fatti consolanti, quali saranno dedicati a Lui – Già queste mie idee sono partite per Roma ora sono due mesi, e voglia Iddio farle arrivare. [F. 56v] Relativamente all’affare combinato segretamente fra noi, prevedendo che io mi allontanava in modo da non poter corrispondere come occorrerebbe, La prevengo che io ho mandato a Roma coppia dei documenti lasciati a Lei; poscia ho lasciato anche istruzioni a Monsignor Guasco Vescovo del Egitto il quale tiene i pochi fondi che ho di denari e riceverà ciò /10/ che viene dall’Europa; aveva ancora lasciato altre istruzioni al P. Agostino d’Alghero destinato per Aden, ma questo Padre per grave malattia essendo ritornato in Europa senza neanche poter arrivare in Aden, non so se abbia rimesso tali documenti a chi ne fa le veci e cosa ne sia, perché nulla ho ricevuto, anzi mi sono trovato obbligato a rinunziare quel paese troppo lontano; Lei quindi non manchi di fare tutto ciò che può, e quando scriverammi che la cosa ha avuto un buon’esito, io o ritornerò indietro, oppure manderò una persona fida in Europa, affinché la mia parola non stia indietro –

Frattanto la Missione Galla è missione che interessa particolarmente V. S. e specialmente il di Lei fratello, spero che non sarà dimenticata –

Tanti saluti a tutti gli amici, ed abbraciandola in spirito Le sono innalterabilmente l’antico amico

† Fr: G. Massaja Vescovo

All’Illustrissimo Signore / Il Cavaliere Arnauld d’Abbadie / Viaggiatore (ibi vel ubi) / Massawah //.