Massaja
Lettere

Vol. 2

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Al cardinale Giacomo Filippo Fransoni
prefetto di Propaganda Fide – Roma

F. 684rEminenza R.ma

Assandabo – Gudrù –21. Novembre 1853.

L’anno scorso scrissi una mia a V. Em: R.ma, nella quale Le dava notizia della mia entrata in Gudrù, e La pregava di dispensarmi dalla risponsabilità relativamente alla Missione di Aden – Persuaso ora che la medesima Le sia arrivata, non facio altro che darLe una piccola relazione di ciò che si fa, e delle speranze che presenta questo paese –

Appena entrato qui l’anno scorso, credendo alle belle parole di questi indigeni mi sono risolto troppo presto a fare dei battesimi, ma poi vedendo che i battezzati non lasciavano le prattiche superstiziose, ho dovuto limitare l’amministrazione di questo Sacramento, che non do più se non a quelli che frequentano a lungo la dottrina, e che presentano sufficienti disposizioni, tanto più che il tut-[to] ancora si fa per interprete e non possediamo ancora sufficientemente la lingua – Per questa ragione il numero dei battezzati non è cresciuto in proporzione dei primi mesi, e neanche ho battezzato molti ragazzi, perché il battesimo [f. 684v] veniva considerato come una semplice cerimonia esteriore – per non guastare le idee da principio mi sono limitato a non battezzare tanto facilmente – Del resto le speranze ci sono di far molti proseliti quando avremo la lingua, e le cose saranno conosciute dal popolo nel loro vero senso – Solamente che il nostro vicino paese il Gogiam nostro capitale nemico non venga a disturbarci con qualche sortita –

Ho fundato un piccolo monastero, il quale conta già tre novizii ed un’aspirante fra gli indigeni – per non incominciare un monachismo nominale come ha fatto De-jacobis, ho fatto una regola di 40. articoli già tradotti in amarigna, i quali contengono uno schizzo della regola francescana e le determinazioni principali canoniche sulla disciplina regolare; per ora non facio che terziarii e permetto loro i voti semplici annuali, coll’aggiunta del quarto voto d’istruire i pagani sotto la direzione del Vescovo e dei missionarii Europei; quando vedrò che mi riesce d’introdurre [la] vera disciplina regolare, e che le cose [f. 685r] della missione prenderanno un piede solido, allora manderò coppia di ogni cosa a Roma per ottenerne una regolarità canonica – in questi paesi il Sacerdozio Secolare essendo conosciuto senza celibato, cosa affatto vuota, per aver buoni preti dovremo di necessità far monaci, e postoché si fanno non dobbiamo contentarci d’instituire un monachismo abusivo e nominale senza nessuna regola, statuti, e senza voti, come in Abissinia – Sto organizzando una spedizione in Caffa, dove manderò due missionarii Europei e due monaci coll’istruzione di piantare là un’altro piccolo monasterino come questo – in Caffa, come siamo chiamati dal Re, /14/ speriamo di poter far qualche cosa di più notabile e con maggior regolarità, perché il paese è già cristiano di persuasione, benché vero Pagano nei fatti poco diverso dal Gudrù – forse là si potrà ottenere qualche cosa da vivere dal paese.

Tali spiegandosi le cose, io prego V. Em: R.ma – di mandarmi messali e breviarii, poiché già ho un prete indigeno di rito latino che dovrebbe dire il breviario e non lo dice, e ne tengo altri in via – anche qualche altro libro per l’istruzione elementare di lingua, di filosofia, di Teologia e di Liturgia – Quindi vasi sacri per l’olio santo, per l’Eucharistia, per la S. Messa, [f. 685v] quindi alcuni turriboli, navicelle, raggi, crocifissi, tutte cose che non si trovano qui –

Se si potesse ottenere la facoltà di servirsi, in caso di bisogno, di vasi sacri di avorio, perché qui si trovano di questi vasetti così propriamente lavorati e borniti torniti? borniti, che non hanno niente d’improprio per qualunque uso – Le communicazioni coll’Europa sono qui così difficili, che credo non trovarsi altra Missione più bisognosa di facoltà di questo genere.

V. Em: R.ma intanto non mi dimentichi, raccomandi questa nascente cristianità ai fedeli d’Europa, mi benedica e mi creda

Divot.mo figlio in G. C.
† Fr: G. Massaja Vescovo

A Sua Eminenza R.ma / Il Cardinale Prefetto di Propaganda / Fide / Roma //.