Massaja
Lettere

Vol. 2

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→ San Ludovico (Arcangelo) Palmentieri da Casoria Sacerdote francescano Al padre Lodovico Palmentieri da Casoria OFMRef.
fondatore del Collegio dei moretti – Napoli – La Palma

[F. 1r]Ill.mo Signore

Kafa 6 ottobre 1860

Benché non abbia la fortuna di conoscerla, le persone però che lavorano per Dio e portano in cuore la causa santa della Religione agli infedeli, si conoscono a vicenda nel tipo delle idee loro e nella paternità di Dio, e nella comune tendenza a lui, posseggono una parentela reciproca fortissima ed un solo interesse che gli guida, motivo per cui benché non si conoscono nella impronta materiale della carne, si conoscono nello spirito in modo più nobile. Da simili sentimenti guidato io dai confini dell’Africa Orientale oso presentarmi a Lei che conosco di uno spirito tutto apostolico amico delle missioni, ed in specie delle missioni di quei paesi per i quali lavora educando figli. Ella perciò dopo aver lavorato, è troppo giusto che venga conosciuto il sublime scopo che la guida nella di lei fatica. La mia domanda perciò farà conoscere all’Orbe Cattolico che Lei e tutti coloro che hanno concorso con lei in codesto stabilimento cosmopolitico evangelico, hanno prevenuto le operazioni della stessa Chiesa di Cristo per la diffusione del Vangelo a questi paesi. Chi darà /235/ loro la paga sarà Iddio, quello da cui l’aspetto anch’io nelle mie deboli fatiche, ma intanto per parte mia non lascerò di dichiararmi molto debitore alla S. V. se avrà la compiacenza di spedirmi tutti i ragazzi che avrà già abbastanza educati di nazione Galla Sidamo o Waratta, paesi di questo Vicariato. Se fra questi ragazzi ve ne saranno di quelli che vorranno intraprendere la carriera ecclesiastica, saranno secondati nella loro vocazione, e ci saranno molto preziosi; se poi ve ne saranno di quelli che non son chiamati, nulla importa. Il solo ritorno in questi paesi, la testimonianza loro presso i loro compatriotti delle grandezze della civilizzazione europea, sarà un gran guadagno per la missione, che in questi paesi stenta prender credito perché ci credono come avventurieri; le loro arti poi, industrie e talenti saranno un soprappiù, ed il timor di Dio che senza dubbio avranno appreso, sarà una dottrina ambulante che tutto servirà per vincere. In segno che la domanda che le faccio è una cosa grave, ed il favore che farà non sarà una cosa piccola, la prevengo che a quest’effetto ho interpellato la S. C. di Propaganda ed il S. Padre medesimo, dai quali, come spero, verrà pregato, ad esaudirmi.

Persuaso intanto che Lei non mancherà di secondare in tutto le mie brame per il bene delle anime di questi paesi, coi saluti le anticipo i sentimenti della più sentita riconoscenza coi quali ho l’onore di segnarmi

Di S. V. Ill.mo

divot.mo Servo
† Fr. G. Massaia V.o di Cassia
V. A. dei Galla e Sidama