Massaja
Lettere

Vol. 4

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Al capitano Sebastiano Martini Bernardi
membro della spedizione geografica italiana – Tokoscia

[F. 2r]Ill.mo e Carissimo Martini

Warra Ilù 6. Luglio 1879

Le ho scritto pochi giorni sono consegnando la lettera al nostro Sacerdote indigeno P. Elia, residente in Escia-Eloy, il quale non mancherà di venire egli stesso all’incontro di V. S. a presentargli la lettera.

Oggi aggiungo queste poche linee dai confini Nord dello Scioha in viaggio alla volta dell’Imperatore Giovanni per affari del Paese.

Come non ci troveremo tanto presto, Le ricordo quanto Le dissi nella suddetta mia pregandoLa di fare tutto il possibile affinchè la più parte degli effetti della missione venuti con Lei non siano toccati prima della mia venuta.

Il nostro Ajelo vecchio servo della casa, conosciuto dal Re verrà a trovarLa ed egli sarà presente quando Ella sarà chiamata dal Re per aprire le casse.

Pregato da Degiace Masciascià cugino del Re il quale desidera molto di fare la sua conoscenza, oso pregarLa di favorire questo Signore, il quale potrà certamente essere utile alla Spedizione, [f. 2v] è cugino del Re, ed erede del regno, se Menelik non avrà figli; è molto amico degli europei; al suo arrivo manderà un certo Tekla Hajmanot a complimentarLa, nostro cattolico, Monsignore Coadjutore, ed il Padre Gonzaga in viaggio con me Le dicono il benvenuto e sono molto afflitti di non poterLa vedere, come lo sono io. Così vanno le cose di questi paesi; quando ci crediamo alla vigilia di un giorno molto desiderato, un colpo improvviso ci respinge, come la nave sbalzata dal vento in alto mare nella sua entrata in porto.

Gradisca di nuovo i miei saluti estensibili ai buoni Padri che suppongo venuti con Lei e mi creda sempre

devotissimo servo
Fr. G. Massaja V.o