Massaja
Lettere

Vol. 4

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468 A Fabiano da Scandiano, Massaua 1.1.1867 9

Piano di viaggio: Massaua-Aden-Roma. – Vantaggi e svantaggi al vaglio, in attesa di risposta da Roma equivalente a « un ordine ». – Rischi dell’allegato codicillo testamentario. – Disagi a soddisfare una richiesta di Rocco da Cesinale OFMCap.

469 A Giuseppe Crépin du Havelt, Massaua 1.1.1867 10

Auguri per il nuovo anno e considerazioni religiose. – Sguardo a ritroso sulla loro amicizia nel « buon Gesù », proseguita mediante la preghiera. – Scopo del viaggio a Gerusalemme e dolce ricordo del patriarca Giuseppe Valerga, ritenuto « la prima testa d’Oriente », e del coadiutore Vincenzo Bracco. – Ragguagli trasmessi ad Antonio d’Abbadie. – Corrispondenza sospesa con Armando Prospero Faugère e noncuranza del governo francese nei riguardi delle missioni etiopiche. – Ossequi agli amici di Parigi.

470 Codicillo testamentario, Massaua 4.1.1867 11

Dichiarazione di lasciare invariato il testamento (cf. 446/356).

471 A Fabiano da Scandiano, Umkullu-Massaua 5.1.1867 12

Scopo del testamento: « mettere in sicuro la propria coscienza ». – Proposta di variare la redazione affrettata del regolamento per il collegio galla, sempre salvi i diritti del vicario apostolico, « persona sposata a tale missione da Dio stesso ». (p. 12) – Timori di conflitti con l’ordine e la provincia OFMCap. di Francia. – Ragioni del viaggio a Massaua e piano di « preparare la strada ai missionari », « subordinato alla volontà di ubbidire sino alla morte, ed anche alla morte della croce ». – Attesa in Aden di « ordini più precisi » oppure di un « desiderio dei Superiori » e tensioni interiori con la prospettiva del martirio. (p. 13) – Accuse di Alfonso da Macerata a M. e risposta « molto calma » dell’interessato. – Carattere, condizione del missionario e della missione di Aden e opera mediatrice di M. – Discusso l’inserimento di religiose incaricate dell’educazione femminile: soluzioni più disparate. – Sistemazione della loro abitazione. (p. 14) – Sviluppi futuri dell’opera, confermati da un caso analogo accaduto in Egitto. – Saggia prudenza evangelica: « nelle cose di Dio bisogna gettarsi un poco, mancomale con discrezione ». – Allusione ad « una congregazioncella di terziarie », diretta da Domenico da Castelnaudary, confrontata con congregazioni seriamente impegnate. – Previsioni di M. sul suo futuro soggiorno in Roma e in Marsiglia (p. 15): di « dover sempre sacrificare le sue convinzioni » (p. 16).

472 A Antonio d’Abbadie, Umkullu-Massaua gennaio 1867 16

Precedente lettera all’esploratore. – Fermenti eccitati nell’impero di Teodoro, fermo nel Beghemeder, e mutato aspetto delle città di Debra-Tabor e di Gondar. – Dominio di Tesso Govesié nel Semien, di Waxum Govesié nel Tigrè (p. 16), di Tedla Gualu nel Goggiam, di Menelik nello Scioa. – Condizione degli inglesi tenuti /386/ in ostaggio da Teodoro e ambasciata di Martino Flad. – Regali all’imperatore, fermi in Massaua per la difficoltà di portarglieli a destinazione; rischi politici di tali doni; malintesi tra Teodoro e gli inglesi. – Spedizione del primo catechismo in lingua kaffina, destinato alla stampa, (p. 17) di cui M. offre al destinatario il testo latino e le note esplicative. – Locuste, cholera morbus, siccità, fame in Abissinia. – Indirizzo, scherzosamente amabile, alla consorte dell’esploratore. (p. 18)

473 A Antonio d’Abbadie, Umkullu-Massaua 9.1.1867 19

Appendice alla missiva precedente. – Insistenti inviti delle autorità ecclesiastiche a M. di rientrare in Europa, nonostante l’espresso desiderio di voler « morire fra i pochi cristiani galla ». – Progetti di viaggio.

474 A Fabiano da Scandiano, Massaua 15.1.1867 19

Corrispondenza con Alfonso da Macerata. – Deciso il ritorno in Europa dietro abboccamento con Luigi Bel, vicario apostolico dell’Abissinia. – Incertezze sull’esito delle spedizioni e del commercio epistolare con l’interno. – Approcci con il re di Scioa « per aprire la strada dalla parte di Aden e di Zeila ».

475 A Alessandro Barnaba », Massaua gennaio 1867 20

Allusione a lettera precedente (p. 20). – Realizzazioni varie. – Apertura della strada di accesso ai Galla ostacolata dal conflitto anglo-etiopico, ottime disposizioni del re di Scioa e rischio di sinistra interpretazione da parte di Teodoro. – Scopo della strada: assicurare la vita e le comunicazioni ai missionari. – Progetto di viaggio in Egitto e mancata realizzazione. (p. 21) – Efficacia dell’invito fatto a M. « di ponderare la domanda delle dimissioni ai piedi del crocifisso ». – Condotta passata del coadiutore Felicissimo Cocino e sue attuali disposizioni. – Franchezza di M., addolorato dalle contrarietà, ma disposto all’ubbidienza. – Spostamenti futuri. (p. 22) – Compartecipazione alle sofferenze della Chiesa e del pontefice in unione con quelle di Cristo. – Anticlericalismo europeo e opposizione indigena. – Sospetto collaborazionismo con i cattolici. (p. 23)

476 A Taurino da Heubécourt, Zeila febbraio 1867 23

Notizie di M., residente in Zeila presso Abu Beker

477 A Antonio d’Abbadie, Zeila 26.2.1867 24

Viaggio Massaua-Aden-Bulhar-Zeila. – Importanza commerciale dei porti di Bulhar e di Berbera. – Lontano soggiorno di M. in Zeila. – Relitti del naufragio della spedizione di Enrico Lambert e rovine dell’abitazione dell’ex sultano syr Markeb. – Condizione socio-politico-commerciale di Zeila: (p. 24) potere civile dipendente da Hodeida, oggetti di mercato, vitto « molto miserabile ». – Prodotti esportati dalla razza Somauli, politicamente disorganizzata e indipendente dall’aristocrazia araba. – Condizione geografico-politico-religiosa di Harar, denominata Ararghè in Abissinia. (p. 25) – Rettificato il corso dei fiumi Ghiviè e Hauash. – Proprietà fortemente minerali del lago di Abebat. (p. 26) – Razze Adal-Dankali e Taltal-Scioho. – Versanti dell’altipiano etiopico verso il Mediterraneo, l’Oceano Indiano e il Golfo Arabico. – Futuri progetti di viaggio e inattesa partenza di Taurino da Heubécourt per la missione. – Affettuoso ricordo cristiano per la consorte dell’esploratore. (p. 27)

/387/

478 A Antonio d’Abbadie, Aden 21.3.1867 28

M. giunto a Aden in ottima salute. – Correzioni apportate alla grammatica galla, in parte già stampata. – Soggiorno in Aden dei missionari Taurino da Heubécourt e Ferdinando da Hyères. (p. 28) – Vivissima gratitudine di M. per il dono del destinatario di una croce pettorale d’oro: considerazioni teologiche sul Sacerdozio e Sacrificio di Cristo perpetuato nell’attività missionaria e rilievi sociali: « coll’oro si può comprare il grano per i nostri poveri » (p. 29).

479 A Armando Prospero Faugère, Aden 25.3.1867 29

Iniziative di M. a Massaua: invio di soccorsi nell’interno e apertura della strada di accesso ai Galla. – Attesa la pace tra Somauli e Dankali. – Lettera di M. a Menelik e ritorno in Europa. – Precarietà dell’impero di Teodoro.

480 A Fabiano da Scandiano, Aden 29.3.1867 30

Prossima partenza per Roma. – Spostamenti e funzioni dei due missionari giunti inaspettatamente dalla Francia (p. 30) e ragione dei provvedimenti adottati. – Attività svolta da M. in Aden e progetti di viaggio in Egitto, a Roma e, se costretto, in Francia. – Lettera di Carlo Filippo Place, vescovo di Marsiglia, contrario all’erezione del collegio galla, e difesa di M. dall’accusa di aver agito arbitrariamente in concorrenza con il Collegio Urbano di Roma. – Necessità dell’istituzione. (p. 31) – « Ai Vescovi d’Europa sono dovuti i scudi ed ai poveri missionari le catene ». – Ultimata la stampa della grammatica galla. – Dono ad Antonio d’Abbadie del catechismo in lingua kaffina, per essere pubblicato « come semplice saggio di una lingua non conosciuta in Europa ». – « Provvista di caffè per il collegio e per il p. generale ». (p. 32)

481 A Taurino da Heubécourt, Suez marzo 1867 32

Missiva di M. giunta da Suez con un carico di provviste.

482 A Domenico da Castelnaudary, Alessandria 18.4.1867 33

Riferimento a corrispondenze precedenti. – Sollecito invito a recarsi in Roma prima delle celebrazioni centenarie. – Lamentata da M. la partenza dei missionari « senza una sua chiamata ». – Lettera al vescovo di Marsiglia nella speranza di trovare un accordo; risentimento per l’inascoltato suggerimento di offrire al vescovo « un qualche titolo nel comitato » e per le variazioni apportate al regolamento. – Spese sostenute per la partenza anticipata dei missionari e rischi per la loro salute. – Mancata fiducia in M. – Reiterato e pressante invito a incontrarsi in Roma.

483 A Armando Prospero Faugère, Alessandria 18.4.1867 35

Sbarco in Aden e piano di viaggio con sosta a Parigi allo scopo di presentare la grammatica all’imperatore. – Manoscritto in lingua kaffina. – Spese di stampa e fallimento delle trattative presso il governo francese. – Previsto il ritorno in Africa dopo essersi abboccato con il destinatario.

484 A Taurino da Heubécourt, Alessandria 22.4.1867 36

Ritardo di lettera spedita da M.

/388/

485 A Domenico da Castelnaudary, Roma 8.5.1867 36

Arrivo di M. a Roma e assicurazione epistolare del destinatario di un sicuro incontro. – Immutata amicizia di M. non sempre corrisposta. – Richiesta di denaro e di copie della grammatica. – Incombenza di salutare il vescovo di Marsiglia con cui M. spera di incontrarsi. – Gratitudine e tenerezza verso Emanuele da Montagnac, direttore del collegio galla.

486 A Antonio d’Abbadie, Roma 8.5.1867 38

Particolari della navigazione Aden-Suez-Cairo-Alessandria-Napoli-Gaeta con sosta in Napoli e guasto al vapore presso Ostia (p. 38). – Sbarco a Civitavecchia ed arrivo in Roma dove alloggia in via delle Sette Sale. – In attesa di incontrarsi con il destinatario. – Tattica temporeggiatrice inglese in Abissinia. – Arrivo in Aden di Taurino da Heubécourt, poi inviato a Massaua. – Invito a raggiungerlo con la consorte in Roma. (p. 39) – Spedizione del manoscritto kaffino da Alessandria con preghiera di portarlo a Roma, « perché in due o tre giorni potrei esercitarla a leggerlo » (p. 40).

487 A Alfonso da Macerata, Roma 9.5.1867 40

Giunto a Roma, M. perora la causa del destinatario presso la procura generale OFMCap. (p. 40). – Invito alla docilità, alla prudenza e all’esattezza amministrativa. – Scelta per Aden la congregazione femminile; difficoltà di ottenere quella maschile. – Altre incombenze espletate e dilucidazioni. – Richiesta la spedizione di generi alimentari. (p. 41) – Esortazione ad iniziare la sistemazione dell’abitazione per le religiose. – Acquisto di vino in Suez per Aden. – Seguire l’andamento « dell’affare di Zeila ». – Desiderio di incontrarsi con Bonaventura Mass e saluti agli altri amici e ai benefattori. (p. 42).

488 A Giovanni Battista Michel, Roma maggio 1867 43

Promessa di un incontro in Francia.

489 A Antonio d’Abbadie, Roma 1.6.1867 43

Disguidi postali e « precarietà della situazione » di M. – Congratulazioni per la nomina dell’esploratore a membro effettivo dell’Institut de France. – Ragguagli politici sull’Abissinia. – Auspicato incontro in Roma, oppure in Francia, « per discorrere dei nostri affari ». – Disponibilità di M. nell’eventualità di un viaggio a Roma e limiti del soggiorno romano. – Concistori pontifici e affluenza di vescovi per le celebrazioni centenarie di S. Pietro.

490 A Alfonso da Macerata, Roma 20.6.1867 44

Successo degli affari spettanti alla missione di Aden. – Impressionante affluenza numerica di ecclesiastici secolari e di cappuccini in Roma. – Concistori per la canonizzazione di santi. – Adesione della madre generale delle Suore del Buon Pastore per la missione di Aden; rifiuto di altra congregazione maschile. – Grammatica galla in dono agli amici di Aden. – Incarichi vari espletati per il destinatario.

491 A Antonio d’Abbadie, Roma 25.6.1867 46

Invito ad un incontro dopo l’inutile attesa.

492 A Antonio d’Abbadie, Roma 3.7.1867 46

Nuovo alloggio del destinatario e fallita udienza pontificia.

/389/

493 A Maria del Salvatore, Roma 4.7, 1867 46

Carteggio di M. con la madre generale del Buon Pastore.

494 A Antonio d’Abbadie, Roma 7.7.1867 47

Visita impedita da funzione religiosa e da invito a pranzo.

495 A Antonio d’Abbadie, Roma 12.7.1867 47

Indagini sull’avo del marchese Alessandro Mazzara di Bridgetowez e scopo delle ricerche. – Discolpa di M. per non essersi messo a completa disposizione durante il soggiorno romano dell’esploratore. – Disavventura di un libello anonimo, stampato in Roma, in difesa del cardinale Girolamo D’Andrea. – Invito ad accelerare la spedizione della grammatica ed a richiedere i caratteri amarici alla Imprimerie Imperiale.

496 A Alessandro Barnabò, Roma 16.7.1867 48

Presentazione del regolamento per il Collegio dei Galla. – Abboccamento e intesa con il vescovo di Marsiglia sul nuovo fabbricato destinato a collegio. – Sollecitata l’approvazione del regolamento.

497 Regolamento del Collegio dei Galla, Roma 16.7.1867 49

Regolamento per il piccolo Seminario Galla detto di S. Michele in Marsilia. – 1º Necessità e scopo: istruzione ed educazione dei futuri leviti indigeni e preparazione dei missionari. (p. 49) – 2º Vietata l’accettazione di giovani europei e di cappuccini non missionari. – 3º Eccezione per gli aspiranti sacerdoti secolari terziari in mancanza di personale missionario. – 4º Rimpatrio dei giovani privi dei requisiti richiesti. – 5º Patrocinio del vescovo diocesano. – 6º Comitato direttivo presieduto dal vescovo, autorizzato a convocarlo. – 7º Amministrazione affidata alla provincia OFMCap. di Francia e clausole. – 8º Personale amministrativo. – 9º Sostituzione del procuratore o del direttore. (p. 50) – 10º Oggetto e modalità dell’amministrazione. – 11º Autonomia degli incaricati fuori del consiglio. – 12º Nomina di sostituti. – 13º Autorità e limiti del ministro provinciale, del procuratore e del direttore. – 14º Accettazione e licenziamenti. – 15º Casi gravi e urgenti. – 16º Spese ordinarie e manutenzione affidate al procuratore. (p. 51) – 17º Autorizzazione per le spese straordinarie. – 18º Questua e ricorsi eccezionali. – 19º Personale avente diritto ad alloggiare in collegio. – 20º « Padre temporale o sostituto » dei benefattori con incarico pure di economo. – 21º Dipendenza di questo dal procuratore e rendiconto annuo. (p. 52) – 22º Stanziamento per il riscatto di giovani galla schiavi da collocare nel collegio. – 23º Svolgimento delle sessioni. – Regolamenti speciali. Del Direttore. – Approfondita analisi dell’ufficio e delle responsabilità. – Preghiera, zelo, carità verso gli educandi per « vulcanizzargli di amor divino ». – La mancanza di queste doti (p. 53) trascina i giovani a « un’ipocrisia fatale, oppure a un abbandono formale della carriera ». – Fatale errore di favorire la scienza a scapito della pietà. – Ecclesiastici pii e zelanti ed ecclesiastici esclusivamente dotti nella storia della Chiesa. – « Scopo principale anzi quasi unico è l’educazione religiosa nello spirito sacerdotale ed apostolico, solo secondariamente la coltura della scienza ». (p. 54) – « Tenere lontano i giovani da tutte le passioni europee, non escluso l’attacco ai nostri paesi, e l’amore eccessivo per le scienze, come cose che gli distaccano dai loro paesi che debbono evangelizzare ». – Disposizioni pratiche. – Esercizii Spirituali. – Pietà più che ordinaria alimentata dalle preghiere orali del buon cristiano e del breviario, dalla santa Messa, dalle letture spirituali e dalla meditazione. (p. 55). – /390/ Confessioni e comunioni almeno quindicinali. – Vesti dei giovani e letto. – Schivare le delicatezze e il lusso che favoriscono la sensualità e producono nei giovani « una ripugnanza per il ritorno ai loro paesi ». – 1º Qualità del vestito. – 2º Colore e forma. (p. 56) – 3º Indumenti intimi – 4º Calzature. – 5º Letto. – 6º Dormitori e assistenza. – 7º Luce notturna. – 8º Simultaneità del riposo e della levata, preceduti e seguiti dalla preghiera. – Vitto dei Giovani. – « Non allontanar troppo i giovani dal tenore di vita che hanno condotto nel loro paese, e che dovranno riprendere ». – Incidenza delle « abitudini alimentarie troppo perfezionate » a danno della salute fisica. (p. 57) – Disposizioni pratiche per evitare di suscitare negli educandi bisogni non strettamente necessari e che non potranno poi soddisfare nei loro paesi. – Studio, lavori, e divertimenti. – « Lo studio deve essere la prima occupazione dei giovani dopo la preghiera ». – Distribuzione delle materie scolastiche negli anni di studio. (p. 58) – Enumerazione di occupazioni valevoli ad iniziare gli educandi nelle professioni utili alla missione. – Ricreazioni lecite. (p. 59)

498 A Alfonso da Macerata, Roma 17.7.1867 59

Organizzata la spedizione delle Suore del Buon Pastore per Aden con invito al destinatario di preparare l’abitazione. – Approcci falliti per ottenere i Fratelli della Dottrina Cristiana. – Personale missionario. – Spedizione delle grammatiche galla e partenza di amici. – Resoconto dei festeggiamenti romani per il Centenario di S. Pietro.

499 A Taurino da Heubécourt, Roma 17.7.1867 61

Sbarco di M. a Massaua preannunciato per novembre.

500 A Tommaso Ghilardi, Roma 19.7.1867 61

Lettera accompagnatoria ad un progetto già concordato a voce con il destinatario. – Efficacia moltiplicatrice del ministero esercitato in ambienti ecclesiastici.

501 A Alessandro Barnabò, Roma 23.7.1867 62

Risultato dell’unico abboccamento con il vescovo di Marsiglia e licenza di partire per la missione. – Condizioni per effettuare la partenza: notificazione delle ragioni per cui M. fu chiamato a Roma, intervento di Propaganda Fide per impedire l’ostruzionismo fatto al collegio dal vescovo, approvazione dei regolamenti. – Richieste altre udienze per trattare pure i problemi della missione di Aden e « finire bene le cose ed intendersi di tutto a scanso di equivoci ». – M. disponibile a ritoccare i regolamenti per il collegio.

502 A Antonio d’Abbadie, Roma 26.7.1867 63

Collaborazione flemmatica di Paolo da Bas-en-Basset alla pubblicazione della grammatica e suggerimenti. – Richiesta dei caratteri etiopici alla Imprimerie Imperiale a favore della Tipografia Poliglotta di Propaganda Fide. – Ricerca genealogica per Alessandro Mazzara. – Supposta « finzione diplomatica » della spedizione inglese in Abissinia. – Premessa all’errata-corrige.

503 A Domenico da Castelnaudary, Roma 29.7.1867 64

Questioni finanziarie e conflitti ecclesiastici. – Tattica temporeggiatrice del vescovo di Marsiglia nei confronti del collegio e richiesta al prefetto di Propaganda Fide l’approvazione dei regolamenti /391/ presentati, « ridotti in modo più favorevole all’amministrazione provinciale ». – Vivissima attesa dell’esito. – Disposizioni impartite da M. a Paolo da Bas-en-Basset. – Planimetria del futuro collegio.

504 A Filippo Torroni, Roma 30.7.1867 66

Richiesta copia della lettera dell’esploratore Antonio d’Abbadie, scritta da Quarata a Propaganda Fide.

505 A Alessandro Mazzara Bridgentowez, Roma 7.8.1867 66

Analisi fisionomica dell’avo del destinatario, risultato di « tipo abissinese », condotta su di un ritratto.

506 A Alfonso da Macerata, Roma 8.8.1867 67

Missive del destinatario e del re di Scioa. – Itinerario di viaggio: Egitto-Aden-Zeila e preavviso del destinatario all’inviato del re di Scioa. – Contrattempi nella spedizione delle Suore del Buon Pastore per Aden e ricorso per finanziamenti alla Propagazione della Fede di Lione. – Incarichi vari sostenuti da M. e affidati al missionario. – Avviso dell’arrivo di M. al re di Scioa tramite il console francese e l’emiro Abu Beker.

507 A Domenico da Castelnaudary, Roma 8.8.1867 69

Ferma decisione di partire dietro la lettera-invito del re di Scioa. – Compreso nell’itinerario un abboccamento con il destinatario. – Previsioni ottimistiche sul collegio galla. – Acquisto di fucili, richiesti da Abu Beker, con autorizzazione a contrattare sollecitamente con le fabbriche produttrici e a facilitarne il trasporto mediante il governo.

508 A Antonio d’Abbadie, Roma 10.8.1867 70

Pressante invito del re di Scioa a M. e attesa degli inviati scioani in Zeila. – Decisa da M. la partenza per Aden dopo una breve sosta a Marsiglia e a Lione. – Auspicato incontro con l’esploratore. – Udienza pontificia e dono di due medaglie per il destinatario e consorte. – Omaggi della grammatica galla con elenco di dignitari ai quali indirizzarla.

509 A Domenico da Castelnaudary, Roma 14.8.1867 71

Incertezze sul viaggio e improrogabile incontro con il destinatario, per « lasciarlo al corrente di tutti i passi fatti qui in Roma sugli affari del collegio ». – Attenzioni per l’attesa protratta degli inviati scioani e dei missionari. – Richiamo all’acquisto dei fucili per il sultano di Zeila. – Comunicazioni riservate da farsi a voce ed ultimo incontro con i definitori OFMCap. di Francia. – Sondaggi contrattuali per i fucili.

510 A Antonio d’Abbadie, Roma 14.8.1867 72

Navigazione Civitavecchia-Marsiglia sospesa per la quarantena. – Intervento di M. presso il segretario di stato pontificio, Giacomo Antonelli, per ottenere al destinatario la decorazione di commendatore dell’Ordine di S. Gregorio M. – Necessità di un appuntamento in Francia. – Strage del cholera morbus in Albano; eroismo del cardinal suburbicario, Lodovico Altieri; altre vittime illustri. – Spedizione della copia di lettera inviata dall’esploratore alla congregazione di Propaganda Fide da Quarata.

/392/

511 A Alessandro Barnabò, Roma 18.8.1867 74

Richiesta la « facoltà vivae vocis oraculo di poter agire nel ministero anche sopra i Cristiani non del vicariato » dei Galla, durante la permanenza nello Scioa. – Preghiera di assistere « l’affare del collegio di Marsiglia ».

512 A Domenico da Castelnaudary, Marsiglia 23.8.1867 74

Navigazione Civitavecchia-Marsiglia con sosta al lazzaretto per la quarantena. – Itinerario futuro concordato con i superiori di Roma. – Ottimismo sull’andamento del collegio. – Sensazione favorevole prodotta in Roma dalla lettera del re di Scioa. – Inderogabile abboccamento con il destinatario.

513 A Bruno da Vinay, Marsiglia 23.8.1867 76

Breve viaggio in Francia deciso con i superiori a Roma. – Sollecito telegrafico per l’incontro con Domenico da Castelnaudary a Lione. – Smistamento di corrispondenza e commissioni per Antonio d’Abbadie. – Pensiero affettuoso verso il vescovo OFMCap., Armando Charbonnel.

514 A Antonio d’Abbadie, Marsiglia 23.8.1867 77

M. trattenuto nel porto per la quarantena. – Itinerario: Lione-Marsiglia-Aden e progetti. – Richiesta a Roma la commenda di S. Gregorio per il destinatario. – Scuse per la mancata udienza pontificia. – Elogi e riserve su di un articolo dell’esploratore.

515 A Antonio d’Abbadie, Lione 26.8.1867 78

Dispaccio telegrafico dell’arrivo di M. a Parigi

516 A Antonio d’Abbadie, Parigi 29.8.1867 78

Domicilio e spostamenti di M. in Parigi.

517 A Pietro Giulio Baroche, Parigi 30.8.1867 78

Richiesta l’autorizzazione per l’Imprimerie Imperiale di cedere i caratteri etiopici a favore della Missione dei Galla, con allusione ad identica concessione fatta alla Missione dell’Abissinia.

518 A Antonio d’Abbadie, Parigi 30.8.1867 79

Autoinvito per il pranzo d’addio con altri amici.

519 Alla Propagazione della Fede, Marsiglia 17.4.1866 80

NB. Questa lettera, dell’anno precedente, va collocata tra i nn. → 444 e → 445. – Richiesto l’aumento dello stanziamento annuo in vista dell’erezione della nuova prefettura apostolica ed un finanziamento straordinario per l’erigendo collegio galla. – Suggerite le somme da stanziarsi. – Scopo della Prefettura Apostolica dei Galla: facilitare l’ingresso dei missionari nell’interno e agevolare le comunicazioni con il littorale. (p. 80) – Difficoltà di transito per l’Abissinia. – Svantaggi di Massaua, come stazione intermedia, e vantaggi dell’erezione di una stazione all’est dell’Abissinia. – Necessità del Collegio dei Galla di Marsiglia per l’educazione e la formazione di elementi indigeni da affiancare ai missionari europei e perfezionare il sistema educativo-didattico già adottato nel passato. (p. 81)

520 A Fabiano da Scandiano, Lione 2.9.1867 82

In quarantena al lazzaretto di Marsiglia dopo lo sbarco. – Entusiastica e commovente accoglienza dei giovani galla a M. con composizioni /393/ accademiche in lingua francese. – Elogiata l’attività del direttore, Emanuele da Montagnac, e dell’assistente fra Mauro. – Piano di viaggio: Crest-Marsiglia (p. 82) e imbarco per l’Oriente. – Brevissimo soggiorno parigino per la distribuzione della grammatica galla assai richiesta. – Stampa del catechismo kaffino e incertezza per quello galla. – Esortato il destinatario a sollecitare l’approvazione del regolamento del collegio da parte di Propaganda Fide e dubbi sulla lealtà del prefetto. – Difficoltà incontrate da M. nell’erezione del collegio e nell’apertura della strada di accesso ai Galla, imputabili alle autorità ecclesiastiche, (p. 83) e amare constatazioni sulle sorti della Chiesa. – Benedetto da Steinhofen, guardiano di Marsiglia, indicato come procuratore del collegio. – Comportamento buffo del frate accompagnatore destinato ad Aden. (p. 84) – Rocco da Cesinale, autore di una storia delle Missioni cappuccine, tacciato in Francia di liberalismo. – Misure precauzionali adottate dalla madre generale del Buon Pastore per la missione di Aden. – Attacchi di Garibaldi e del governo italiano allo Stato Pontificio. (p. 85)

521 A Alessandro Barnabò, Lione 5.9.1867 85

Ragguagli sul viaggio in Francia. – Commossa rievocazione dell’incontro con i ragazzi galla in Marsiglia e loro progresso scientifico e spirituale, superiore ad ogni aspettativa. (p. 85) – Esortazione a prendere « in tutta considerazione la questione di questo collegio » la cui costruzione è già in ritardo. – Intervento di M. ai Consigli della Propagazione della Fede. – Grammatiche galla da offrire in omaggio e decorazioni richieste per Antonio d’Abbadie e Carlo Guès, medico del collegio. (p. 86) – Elogio di Angelo M. da S. Agata, prefetto apostolico di Tripoli, proposto al vescovado (P. 87).

522 A Alessandro Barnabò, Marsiglia 9.9.1867 87

Ritenuta cessata l’ostilità del vescovo di Marsiglia. – Collegio galla gradito ai marsigliesi e prima comunione dei ragazzi galla. – Benedetto da Steinhofen e Emanuele da Montagnac designati da M. rispettivamente procuratore e direttore del collegio.

523 A Antonio d’Abbadie, Marsiglia 9.9.1867 88

Medaglie donate dal pontefice al destinatario ed alla consorte. – Affrettati i preparativi per l’immediato imbarco.

524 A Fabiano da Scandiano, Alessandria 18.9.1867 89

Mancato incontro con Carlo Filippo Place, vescovo di Marsiglia. – Sorprendenti progressi dei giovani galla e festose accoglienze riservate a M. – Richiesto l’intervento del destinatario presso la congregazione romana per la ripresa della costruzione del collegio ritardata dalla burocrazia. – Spedizione della grammatica galla da offrire in dono. – Richiesta del terziario fra Mauro di essere ordinato sacerdote e suggerimenti di M.

525 A Alessandro Barnabò, Alessandria 20.9.1567 90

Sollecitata la costruzione del collegio e la risposta alla sua lettera (cf. 511/74). – Allegata copia di lettera a Carlo Filippo Place (cf. 526/91-92). – Prossima partenza per Suez-Aden.

526 A Carlo Filippo Place, Alessandria 20.9.1867 91

Urgenza di raggiungere l’Africa. – Viaggio in Francia e mancato incontro con il destinatario. – Ordine di M. di proseguire la costruzione del collegio, imposto dall’aumento degli alunni e dalla /394/ ristrettezza del locale e per evitare elevate ed inutili spese di adattamento del convento. – Richiesto l’appoggio morale del vescovo: in caso contrario rifiuto di M. a continuare l’iniziativa. – Dramma del vescovo missionario. – Esortazione ad un’intesa con « uno sguardo al crocifisso e uno sguardo quindi al mondo infedele ancora nei cinque sesti ».

527 A Domenico da Castelnaudary, Alessandria 20.9.1867 92

Percorso Marsiglia-Alessandria. – Sondaggi per l’acquisto di fucili, ordinati da Abu Beker, e particolari della spedizione. – Richiesta di due cannoni tramite Antonio d’Abbadie. – Aspirazione del terziario fra Mauro al sacerdozio e opinione di M. – Ordine motivato di proseguire la costruzione del collegio in Marsiglia.

528 A Armando Prospero Faugère, Alessandria 20.9.1867 94

Riconoscenza per l’ottenuto imbarco gratuito sui piroscafi francesi. – « Ricorso al ministero per i due cannoni in favore del Re dello Scioha » presentato da Antonio d’Abbadie e pratiche connesse. – « Concessione ministeriale concernente il trasporto dei missionari sui bastimenti del governo » da estendersi pure ai « vascelli della marina » transitanti per Suez-Indie-Cina. – Preparativi bellici inglesi contro Teodoro. – Diplomazia inglese e francese secondo un piano suggerito da M. – Valutazioni politiche dell’intervento dell’Inghilterra in Abissinia e di un eventuale intervento della Francia. – Delicatezza degli argomenti trattati in riferimento alla missione dell’ecclesiastico, alieno dagli affari politici.

529 A Antonio d’Abbadie, Cairo 24.9.1867 95

Impegno organizzativo degli inglesi nella guerra a Teodoro. – Ribadita la validità del negoziato diplomatico contro il rischio del conflitto armato. – Società commerciale organizzata dall’ex missionario CM, Giovanni Stella. – Programmato viaggio Suez-Aden. – Ostacoli frapposti dalle vicende abissine all’apertura della via di accesso ai Galla.

530 A Emanuele da Montagnac, Aden 17.10.1867 97

Penetrazione nel regno di Scioa e costruzione del collegio galla. – Prelatura per il tesoriere del collegio, Giovanni Battista Michel, evitando di interessare il vescovo di Marsiglia.

531 A Alessandro Barnabò, Aden 20.10.1867 97

Ostruzionismo del vescovo di Marsiglia, Carlo Filippo Place, all’erigendo Collegio dei Galla e risposta di M. al presule, trasmessa in visione al destinatario con incarico di inoltrarla. – Legittimo sfogo. – Programma di viaggio verso lo Scioa e apprensione per la campagna inglese contro l’Abissinia.

532 A Carlo Filippo Place, Aden 20.10.1867 98

Silenzio assoluto e « disprezzo formale » del destinatario alle tre lettere di M. (p. 98) – Richiesti i motivi del silenzio, favorito dalla connivenza con il cardinale prefetto, Alessandro Barnabò; della proibizione imposta, contro i diritti di M., ai cappuccini di costruire; dell’intromissione indebita e di alcune espressioni denotanti scarsa sensibilità cristiana e mancanza di fiducia nella Provvidenza. (p. 99) – M. risoluto a portare avanti la costruzione con l’assistenza di un procuratore laico oppure a realizzarla altrove. – Ingiunzione a riflettere sulle ripercussioni pubbliche a /395/ carico del vescovo, sul contegno riprovevole e sul bene mancato. – Minacce di ritorsioni. – Diritti di M. sulla costruzione. – « Speranza che Ella rifletterà più seriamente e non vorrà moltiplicarmi afflizioni nel momento in cui sto per intraprendere una nuova campagna di tribolazioni nel mio già troppo lungo e pesante apostolato ». (p. 100)

533 A Fabiano da Scandiano, Aden 22.10.1867 101

Accoglienza a M. in Aden. – Vicina partenza per l’interno con i missionari e gli inviati scioani. – Intralci frapposti dalla campagna degli inglesi contro l’Abissinia. – Dichiarata opposizione del vescovo di Marsiglia e regesto della missiva di M. (cf. 532/98-100). (p. 101) – Richiesto l’intervento del destinatario. – « Oh! quanto è più dolce combattere coi pagani, che non combattere colla mitra... ». – Smentiti gli impedimenti inglesi alla partenza degli inviati di Scioa. – Ragguagli sulla Missione di Aden: sollecitata la spedizione delle Suore del Buon Pastore a l’aggiunta di nuovi missionari condizionata all’« affare di Scioha » e al collegio di Marsiglia verso di cui il vescovo « è sempre più ostile » (p. 102) nonostante la lettera indirizzatagli da M. – Crollo di progetti, supposizioni, costatazione che « l’Europa diventa barbara ed i vescovi stessi non vedono più altro che calcoli materiali »: satira all’indirizzo di Carlo Filippo Place. – Richiesta di poter variare il testamento. (p. 103) – Insistenza del pro prefetto di Aden, Alfonso da Macerata, per ottenere del personale missionario e prudenti sottolineature di M. (p. 104).

534 A Fabiano da Scandiano, Aden 28.10.1867 104

Vaglio di proposte per fornire di personale la Missione di Aden. – Trepidazione per le sorti del collegio con proposito di appellarsi al papa. – Imminente allontanamento da Aden.

535 A Armando Prospero Faugère, Aden 28.10.1867 105

M. oberato dai preparativi per l’imminente partenza. – Sbarco ad Aden e incontro con gli inviati scioani, poi partiti per la costa dell’Africa. (p. 105) – Apprensione per l’impresa inglese, definita « vera guerra europea », e opinione di M. per una tattica prudente « con delle misure e con dei calcoli più che coi cannoni e coi soldati ». – Errore commesso dagli inglesi nella scelta di Zula (o Adulis), a preferenza di Anfila, come postazione militare. (p. 106) – Netto rifiuto di Carlo Filippo Place, vescovo di Marsiglia, al finanziamento del Collegio dei Galla, per cui M. chiede al destinatario di procurargli « qualche intimata per parte del ministro » (p. 107).

536 A Alfonso da Macerata, Aden 29.10.1867 107

Concordanza di vedute tra M. e Alfonso da Macerata, nominato vicario e procuratore per Aden della Missione dei Galla.

537 A Alfonso da Macerata, Ambabo-Tagiurra 5.11.1867 108

Richiesta di provviste per il soggiorno prolungato.

538 A Abu Beker, Ambabo-Tagiurra 9.11.1867 108

Stupore per la mancata rappacificazione tra i capi delle razze e volontà di restare in Ambabo.

539 A Alfonso da Macerata, Ambabo-Tagiurra 10.11.1867 108

Argomenti di missiva antecedentemente inviata. – Partenza sospesa per la mancata rappacificazione dei capi somauli. – Infingardaggine /396/ di Abu Beker e spese ingenti sostenute da M. – Spedizioni da appoggiare al consolato francese di Aden. – Acclusa una lettera al ministro provinciale OFMCap. di Francia.

540 A Alfonso da Macerata, Ambabo-Tagiurra 14.11.1867 109

Elenco di commestibili richiesti in due lettere precedenti. – Incarico di notificare al governatore di Aden il notevole ritardo dell’inviato di Scioa.

541 A Luigi Ciurcia, Alessandria 22.4-20.12.1867 110

Bilancio di capitali della Missione dei Galla depositati presso il Vicariato Apostolico dell’Egitto.

542 A Alessandro Barnabò, Ambabo-Tagiurra 26.12.1867 111

Spostamento Aden-Ambabo. – Ragioni dell’affrettata partenza dall’Europa e prolungata attesa per la mancata pace tra i Dankali ed i Somauli. – Condizioni poste dal vescovo di Marsiglia all’erezione del Collegio dei Galla: approvazione dei regolamenti e mezzi anticipati di sussistenza. – Atteggiamento di M.: richiesta la sospensione dell’esame del regolamento e ripresentate le dimissioni dalla carica di vicario apostolico dei Galla con disposizione a collaborarvi come semplice missionario fino alla morte. – Fissati i termini di scadenza per l’esonero.

543 A Fabiano da Scandiano, Ambabo-Tagiurra 27.12.1867 113

Costretto ad un prolungato soggiorno di due mesi, dopo la partenza affrettata da Aden, per la pace non ancora conclusa tra i capi. – Condizioni del vescovo di Marsiglia per l’erigendo collegio galla e replica di M. – Ingiustificato silenzio del presule. – M. costretto a ripresentare le dimissioni per ridursi a « semplice missionario », occupandosi « a scrivere ed a coltivare il clero ». – Vani interventi per la sistemazione della Missione di Aden.

544 A Domenico da Castelnaudary, Ambabo-Tagiurra 28.12.1867 115

Forzata dimora in Ambabo in attesa della pace. – Compra di fucili per conto di Abu Beker. – Risoluzioni prese in rapporto alla questione del collegio galla. – Invito al segreto « per non disanimare i nostri padri di Marsilia ».

545 A Armando Prospero Faugère, Ambabo-Tagiurra 28.12.1867 116

Viaggio affrettato con prolungato soggiorno in Ambabo. – Sospetti sulla lealtà dell’emiro Abu Beker ed energico intervento dell’inviato del re di Scioa. – Possibilità nel sovrano di una tendenza francofila e suggerimenti. – Scambi di documenti diplomatici tra il re ed il governatore inglese di Aden. (p. 116) – Dichiarazioni e condizioni poste dall’Inghilterra e probabile ricorso di Menelik alla Francia per arginare le conquiste inglesi. – Indicazioni di M. al governo francese: riconoscimento delle conquiste e del possesso dell’ex impero di Teodoro seguendo la configurazione fisico-politica dell’Abissina e dello Scioa (p. 117) e accordo diplomatico per una postazione inglese al nord e francese al sud con protettorato in Obok. – Vantaggi dell’accordo con convergenza di interessi etiopici, francesi e missionari. (p. 118)

546 A Armando Prospero Faugère, Parigi 1867? 119

Lettera commendatizia per un signore interessato « ad alcuni progetti concernenti l’Abissinia ».

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/397/

547 A Alfonso da Macerata, Ambabo-Tagiurra 25.1.1868 120

Spese affrontate per la prossima partenza da Ambabo e compra di fucili per Abu Beker. – Condizioni per la spedizione di oggetti. – Misure precauzionali adottate per la sicurezza del viaggio. – « Carattere tutto violento » e ingrato di Filippo Verdier, aggiunto ai missionari dal console francese.

548 A Alessandro Barnabò, Ambabo-Tagiurra 27.1.1868 121

Insistente richiamo alle dimissioni già presentate e riconfermate, supplicando che siano accolte. – Durata del Cammino Ambabo-Scioa e misure adottate per sfuggire al fanatismo islamico delle tribù dislocate lungo la via ed evitare di essere coinvolti nelle responsabilità dell’impresa inglese.

549 Alla Propagazione della Fede, Ambabo-Tagiurra 27.1.1868 122

Gratitudine per l’erogazione di sussidi a favore della missione (p. 122). – Dimora penosa in Ambabo. – Apertura della via Tagiurra-Scioa, chiusa da 25 anni agli europei, indispensabile alla missione, e rappacificazione tra Adal e Somauli. – Intralci indiretti procurati dagli inglesi al viaggio dei missionari: rincaro dei mezzi di trasporto e aumento delle dogane. (p. 123) – Promessa di rapporto circostanziato sulla condizione religioso-finanziaria del Vicariato Apostolico dei Galla. – Richiesta di sussidi spirituali. (p. 124)

550 A Armando Prospero Faugère, Ambabo-Tagiurra 27.1.1868 124

Riferimento a missiva precedente (cf. 545/116-118) e modo di rintracciarla in caso di smarrimento. – Denuncia dei rischi sul percorso da seguire e dichiarazione: « Siamo semplici missionarii, ed il nostro sangue intendiamo che sia versato unicamente per Cristo nostro Signore, e per la salute degli stessi nostri uccisori ». Spese ingenti dovute al rincaro dei prezzi per l’impresa militare inglese in Abissinia. – Maneggi di Assan Mogrebi, servo del pascià di Gedda, a danno di Abu Beker.

551 A Fabiano da Scandiano, Ambabo-Tagiurra 30.1.1868 126

Lettera precedente. – Viaggio rischioso verso l’interno e cautele prese, « disposti anche a morire se piacerà a Dio ». – Ripresentata la rinunzia al vicariato e proposta la designazione del successore. – Lagnanza per non essere stato mai interpellato in Roma sul « vero stato delle cose ».

552 A Domenico da Castelnaudary, Ambabo-Tagiurra 30.1.1868 127

Invito a seguire le fasi della successione in seguito alle dimissioni presentate da M. – Questione del collegio di Marsiglia « causa principale della rinunzia ». – Assicurazione di voler restare missionario « sino all’ultimo respiro ».

553 A Alfonso da Macerata, Liccè 29.3.1868 127

Disagi di viaggio e di comunicazione imputabili al fanatismo ed all’avidità di Abu Beker e dei capi della costa e indicazioni precauzionali per effettuare le spedizioni con l’assistenza di persone autorevoli. – Progetto di procura regia in Aden da conferire a Bonaventura Mass. – Richiamo alla pazienza e all’umiltà, « le vie per le quali unicamente si possono fare grandi affari ed acquistarsi grandi meriti in faccia a Dio ed alla Sua Chiesa ».

/398/

554 A Fabiano da Scandiano, Liccè 30.3.1868 129

Trasferimento dispendioso e disagevole da Ambabo allo Scioa. – Calorosa accoglienza del re Menelik. – Giudizi sul sovrano e morte dell’abuna Salama, metropolita dell’Etiopia. – Richiamo insistente alle dimissioni presentate e alla necessità di designare un successore. – Notificato a tutte le stazioni missionarie il vice prefetto Taurino da Heubécourt e richiesto il contributo del destinatario presso la congregazione per « tutti i passi occorrenti per il bene della missione ».

555 A Menelik II, Liccè 1-6.4.1868 130

Intervento di M. a favore di un prigioniero.

556 A Alessandro Barnabò, Liccè 21.4.1868 131

Ripresi gli argomenti trattati nelle missive precedenti: ragioni delle sue dimissioni. – Accoglienza e trattamento reale alla corte di Menelik e promesse del sovrano a favore della missione. – Incerto di ottenere il lasciapassare per recarsi alle missioni occidentali. – Comunicazione più agevole per la via di Massaua che per quella di Zeila.

557 A Felicissimo Cocino, Liccè aprile 1868 132

Valuta consegnata da M. ad un mercante mussulmano e non ancora recapitata. – Arrivo di missionari nello Scioa con a capo il vice prefetto Taurino da Heubécourt.

558 A diversi destinatari, Liccè aprile 1868 133

Spedizioni al quartier generale inglese e ai Galla.

559 A Taurino da Heubécourt, Fekeriè-ghemb, 1.6.1868 133

M. stabilitosi a Fekeriè-ghemb.

560 A Taurino da Heubécourt, Fekeriè-ghemb giugno 1868 133

Sistemazione di M. a Fekeriè-ghemb e doni al destinatario.

561 A Taurino da Heubécourt, Fekeriè-ghemb giugno 1868 134

M. giunto alla casa di ato Afte Mariam.

562 A Taurino da Heubécourt, Fekeriè-ghemb 3.8.1868 134

Rientro di M. a Fekeriè-ghemb e doni al destinatario.

563 A Taurino da Heubécourt, Liccè, Fekeriè-ghemb seL 1868 134

Spedizione militare di Menelik contro la principessa Mesteuat. – Tufa Oba incaricato di difendere la missione cattolica.

564 Alla Propagazione della Fede, Liccè 23.10.1868 135

Missiva precedente (cf. 549/122-124). – Peripezie del viaggio Ambabo-Liccè, compiuto sotto la scorta dell’inviato del re di Scioa e del figlio di Abu Beker. – Condizione geografico-socio-politica dei territori attraversati: Borzano, lago salato d’Assal, (p. 135) torrente Kalù, territorio degli Adal, fiume Hauash, Aussa, valli di Killala. – Sventato l’attacco dei Sida-Habura. – Raggiunta la prima città dello Scioa, Tchanù. – Arrivo alla città reale di Liccè e ricevimento di Menelik « qui a exercé l’hospitalité avec une gènerosité /399/ toute royale ». (p. 136) – Desiderio del sovrano di trattenere M. nel suo regno. – Corriere inviato al coadiutore Felicissimo Cocino, rifugiatosi nel Gudrù dopo la distruzione di Lagamara. – Stato delle missioni del Gudrù, di Kaffa e di Ghera. – Infermità di Leone des Avanchers e assassinio di abba Johannes. – Erezione della stazione di Finfinnì, retta da Taurino da Heubécourt. – Lenta azione evangelizzatrice e urgenza di personale missionario. – Ricorso alla generosità dell’opera per sostenere le spese crescenti della missione. (p. 137) – Vivissima gratitudine (p. 138).

565 A Bruno da Vinay, Liccè 23.10.1868 138

Sorte politico-religiosa dell’Abissinia dopo l’intervento militare inglese. – Auspicato un passo diplomatico francese a favore della missione cattolica e per agevolare l’apertura della strada di Tagiurra, bloccata dal sultano di Aussa. – Invocata pure la collaborazione di Antonio d’Abbadie.

566 A Felicissimo Cocino, Liccè ottobre 1868 139

Abba Matteo destinato in aiuto a Leone des Avanchers.

567 A Taurino da Heubécourt, Fekeriè-ghemb, novembre 1868 139

Corriere spedito in Gudrù.

568 A Taurino da Heubécourt, Fekeriè-ghemb 26.12.1868 139

Notizie eccellenti di M. e del re.

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569 A Taurino da Heubécourt, Fekeriè-ghemb 14.1.1869 140

Missiva di M. da Fekeriè-ghemb.

570 A Taurino da Heubécourt, Fekeriè-ghemb 19.1.1869 140

Notizie varie da Fekeriè-ghemb.

571 A Taurino da Heubécourt, Fekeriè-ghemb 27.1.1869 140

Risposta alla missiva del destinatario.

572 A Alessandro Barnabò, Fekeriè-ghemb 20.2.1869 141

Rispedizione di lettera (cf. 556/131-132), non giunta a destinazione, nella quale M. ribadisce la propria ferma volontà di dimettersi dalla carica di vicario apostolico, senza però lasciare la missione. – Politica abissina dopo la spedizione inglese. – Benevolenza del re di Scioa verso i missionari e indifferenza verso il nuovo metropolita copto. – Libero e prudente esercizio di ministero. – Fondazione di Finfinnì. (p. 141) – Impegno apologetico indiretto di M. « per scoprire tutte le vergogne dei Copti ». – Invito rivolto a M. per una visita al monastero di Debra-Libanos. – Formalismo esterno e mancanza di interiorità della setta « niente affatto sospetta » in materia di fede. – Dottrina sulle generazioni di Cristo. – Obiettivi di M.: « impedire la venuta di un Vescovo Scismatico » e « fare un monastero in tutto secondo le regole canoniche della Chiesa ». – Corrieri inviati alle missioni galla per fare conoscere il nuovo vice prefetto Taurino da Heubécourt. – Sguardo d’insieme: prosperità nel Kaffa (p. 142), Ghera in crisi per la malattia e il carattere di Leone des Avanchers, Lagamara distrutta e il Gudrù sotto la protezione del principe Gosciò. – Avvenire religioso dello Scioa. – Taurino da Heubécourt « persona capace sotto ogni aspetto » indicato per eventuali promozioni. – Ricevute « le istruzioni della S. C. sui matrimonii misti ». (p. 143)

/400/

573 A Fabiano da Scandiano, Scioa 20.2.1869 144

Mancata corrispondenza. – Menelik favorevole alla missione con l’intento di ritenere M. presso di sé. – Attività di ministero. – M. proposto metropolita dell’Abissinia e ragioni del rifiuto: età, prudenza, « corruttela del paese ». – Antiche missioni galla. – Invito a sollecitare l’accettazione delle dimissioni date.

574 A Domenico da Castelnaudary, Scioa 20.2.1869 145

Lamentato il « lungo silenzio » del destinatario. – Missione di Finfinnì e scopo della sua fondazione. – Taurino da Heubécourt nominato vicario generale con pieno potere in attesa dell’accettazione delle dimissioni, presentate da M. a causa dell’impossibilità di reggere la missione e del fallimento del collegio galla. – Ragguagli politici sull’Europa trasmessi da Armando Prospero Faugère e da Antonio d’Abbadie. – Ricordato « l’affare dei due cannoni ».

575 A Alfonso da Macerata, Scioa 22.2.1869 146

Nessuna missiva del destinatario nel « piego di lettere provenienti dall’Europa ». – Personale addetto alla stazione missionaria di Finfinnì. – Rallegramenti per l’avvenuto insediamento delle Suore del Buon Pastore in Aden e invito alla prudenza. – Suggerimento per l’inoltro di bagagli. – M. dimissionario, ma « risoluto di morire sul campo di battaglia ». – Missionario aggiunto alla missione di Aden. – Saluti a benefattori.

576 A Taurino da Heubécourt, Fekeriè-ghemb 22.2.1869 148

Rientro del re in Liccè e spedizione di bagagli da Aden.

577 A Taurino da Heubécourt, Liccè 28.2.1869 148

Lettera portata dai servi di ato Mekeb.

578 A Taurino da Heubécourt, Liccè 1.3.1869 148

Udienza concessa da Menelik a M. in Liccè.

579 A Taurino da Heubécourt, Liccè 10.3.1869 148

Questione di Butta Debellé e corriere fedifrago.

580 A Mekeb, Liccè 1.4.1869 149

Taurino da Heubécourt di ritorno a Angolala per Finfinnì.

581 A Taurino da Heubécourt, Liccè 20.4.1869 149

Udienza reale sulla questione di Butta Debellé.

582 A Taurino da Heubécourt, Liccè 26.4-14.5.1869 149

Febbre biliare di M. e dono di un abito confezionato dallo stesso M.

583 A Taurino da Heubécourt, Liccè 23.5.1869 150

Colloqui di M. con ato Ghermami e promesse.

584 A Alfonso da Macerata, Scioa 24.5.1869 150

Ottima situazione della missione. – Lettere annunzianti l’arrivo di una carovana in viaggio verso lo Scioa e la spedizione di oggetti non ancora giunte. – Modalità di pagamento. (p. 150) – Documenti reali di procura a Bonaventura Mass con ratifica dei governi inglese /401/ e francese. – Indicazioni rimunerative. – Traduzione del testo amarico integrale del documento. – Ottime disposizioni di Menelik. (p. 151) – Richiesti medicinali e altri generi vari (p. 152).

585 A Antonio d’Abbadie, Liccè 25.5.1869 152

Appendice alla missiva di Taurino da Heubécourt. – Caos politico in Abissinia dopo il ritiro delle truppe inglesi: rivendicazioni e lotte di ras. – Ritratto morale e politico del re di Scioa, Menelik, succube della vanitosa Bafana e ritroso ai consigli di M. – Religione strumentalizzata in Abissinia dai due reggenti. – Missione cattolica, perfettamente libera, e le due tendenze copte. – Missioni del sud: morte di abba Johannes, protezione di Gosciò nel Gudrù, Ghera retta da Leone des Avanchers e Kaffa sotto la direzione di abba Hajlù.

586 A Luigi Ciurcia, Scioa 27.5.1869 154

Salute di M. alla corte di Menelik. – Fondazione di una missione « sui confini sud ». – Due sette copte nello Scioa. – Gravi conseguenze della morte di Luigi Bel, vicario apostolico dell’Abissinia. – M. invita il destinatario a contrastare la successione dell’abuna Salama per scongiurarne i pericoli. – Lotta contro il partito copto eretico. – Designazione del destinatario a rappresentante del Vicariato Apostolico dei Galla al Concilio Vaticano I.

587 A Taurino da Heubécourt, Liccè 27.5.1869 155

Partenza di un corriere per Tagiurra.

588 A Taurino da Heubécourt, Liccè 6, 7.6.1869 155

Battesimi ed ordinazioni sacre. – Risposta di Felicissimo Cocino dal Gudrù.

589 A Taurino da Heubécourt, Liccè 12, 17, 19.6.1869 156

Notizie poco soddisfacenti. – Abitazione nei territori galla richiesta al re. – Arrivo di casse.

590 A Taurino da Heubécourt, Liccè 20, 21, 30.7.1869 156

Spedizione di cinque somari, di stoffe e di libri.

591 A Taurino da Heubécourt, Liccè luglio 1869 156

Ordinazione presbiterale di abba Tekla Sion. – Disposizioni impartire da ato Mekeb circa il terreno destinato alla missione.

592 A Taurino da Heubécourt, Liccè 7.8.1869 157

Due missive non recapitate e doni vari.

593 A Taurino da Heubécourt, Liccè 10, 16, 30.8.1869 157

Questioni personali tra il destinatario e M.

594 A Taurino da Heubécourt, Liccè 10, 19.9.1869 157

Due missive di M.

595 A Alessandro Barnabò, Liccè 24.9.1869 157

Corriere allestito per la costa (p. 157). – Ricevuta la bolla di convocazione del Concilio Vaticano I e delega di rappresentanza di M. al vicario apostolico dell’Egitto, Luigi Ciurcia. – « Il nostro voto per qualunque decisione o definizione è quello del S. Padre e della maggior parte dei Padri che saranno d’accordo con lui ». – /402/ Preghiere e intervento spirituale all’assise nell’impossibilità di intervenire personalmente. – Composizione di un « catechismo speciale per detronizzare il nome Copto dal cuore di questi popoli ». – Setta Debra-Libanos « come fusa col partito cattolico » estesa ai due terzi dello Scioa. (p. 158) – Risultati concreti ottenuti: ordinazioni sacerdotali di due preti di rito etiopico. – Conflitto dei due reggenti abissini spalleggiati da altrettanti metropoliti. – Tre ragioni di M. motivanti la richiesta di un successore. – Chiusura della strada di Zeila. – Abuna Atanasio, nuovo metropolita inviato dal patriarca copto dell’Egitto: rivalsa della setta eretica (p. 159) e atteggiamento incerto del re. – M. deciso a recarsi in Gudrù dopo la sistemazione della missione dello Scioa. (p. 160)

596 A Fabiano da Scandiano, Scioa 24.9.1869 160

Dimissioni di M. rimaste senza riscontro da Roma. – Ragioni che lo sconsigliano di indicare la persona del successore. – Bloccate le vie di accesso alla missione. – Guerra civile e religiosa in Abissinia. – M. impedito da Menelik di partire per la missione dei Galla con la quale però resta in contatto. – Inefficenza di Felicissimo Cocino in Gudrù.

597 A Carlo Delmonte, Scioa 24.9.1869 161

Profondo cordoglio per la morte immatura di Luigi Bel, vicario apostolico dell’Abissinia, e le inevitabili conseguenze. – Congratulazioni al futuro successore. – Scopi perseguiti da M., frustrati dalla misteriosa politica del re di Scioa: apertura della strada di Tagiurra e penetrazione nei territori galla. – Libertà di culto cattolico e sorte religiosa del regno, in maggioranza composto di aderenti alla setta Debra-Libanos. – Incertezza sul futuro.

598 A Hajlù Michele, Scioa 7.10.1869 162

Felicitazioni « pro indefessis laboribus » e partecipazione dell’indizione del Concilio Vaticano I con l’obbligo dell’« oratio pro Ecclesia in Missa ». – Esortazione alla concordia con abba Matteo e ad intervenire presso il re a favore dei cristiani costretti alle pratiche mussulmane. – Indirizzo epistolare di M., disposto al perdono ed a sostenere la causa del Kaffa presso Menelik, per assicurarne l’incolumità e l’aiuto. – Disinteresse umano di M. impedito di ritornare nel Kaffa e nel Gudrù e interessato unicamente alla libertà di culto e di spostamento dei missionari.

599 A Leone des Avanchers, Scioa 8.10.1869 164

Notificata l’indizione del Concilio Vaticano I con espresso invito alla preghiera.

600 A Bruno da Vinay, Liccè 25.10.1869 165

Completa ignoranza degli eventi di Europa e di Aden. – Invio di tre corrieri. – Opposizione degli eretici dello Scioa al cattolicesimo e loro influenza sul sovrano all’arrivo del nuovo metropolita copto. – Scarsa moralità. – Istruzioni impartite alle antiche missioni dei Galla. – Impedimento del re di Scioa alla partenza di M. per il Gudrù. – Trasferimento dell’amministrazione della missione al vice prefetto Taurino da Heubécourt. – Menelik riluttante ai consigli di M.

601 A Domenico da Castelnaudary, Liccè 10.11.1869 166

M. rassicurato sulla vocazione di Ferdinando da Hyères dalla lettera del missionario ai genitori. – Elogi a Taurino da Heubécourt /403/ indirettamente indicato come successore di M. e accenno a precedenti perplessità già dissipate. – Invito al destinatario di sostenere la nomina del vice prefetto.

602 A Alfonso da Macerata, Liccè 14.11.1869 167

Corrieri spediti e missionari attesi invano. – Rifiuto dell’inviato reale, Abba Merzi, a consegnare le lettere. – Precarie condizioni di viabilità per i missionari in arrivo e indicazioni utili a proseguire il viaggio. – Impotenza di M. a soccorrerli e soluzioni possibili. – Buon andamento della missione nello Scioa dove il clima politico è calmo nonostante la guerra civile in Abissinia. – Invito ad assistere e ad assicurare le spedizioni.

603 A Taurino da Heubécourt, Liccè novembre 1869 169

Lagnanze di Alfonso da Macerata per non aver ricevuto nulla. – Oggetti perduti dai corrieri per via. – Diritti del re su prodotti di mercato e scambi.

604 A Taurino da Heubécourt, Liccè 1, 3, 4.12.1869 169

Sentenza regia sfavorevole alla missione. – Periodo poco propizio agli affari.

605 A Carlo Delmonte, Scioa 5.12.1869 170

Missiva antecedente (cf. 597/161-162). – « Lunga lettera monitoria al nuovo vescovo eretico Abba Atanasio » contenente consigli ed esortazioni alla convivenza pacifica con minacce di divulgare lo scritto. – Prevista da M. una certa tolleranza. – La lettera citata fatta giungere a destinazione tramite Werner Munzinger, vice console francese e inglese a Massaua. – Ancora ignoti il nome del nuovo vicario apostolico dell’Abissinia e la sorte dei novelli missionari.

606 A Taurino da Heubécourt, Liccè 8.12.1869 171

Diritti regi sui mercati. – Impresa armata contro i Derra-Galla. – Ambasciata reale al nuovo vescovo copto. – Tentativo di pacificazione tra Menelik e Govesiè.

607 A Taurino da Heubécourt, Liccè 16.12.1869 171

Partenza di M. da Fekeriè-ghemb per la nuova dimora, concessa da Menelik in Haman. – Questione del mercato.

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608 A Taurino da Heubécourt, Liccè febbraio 1870 172

Soggiorno di M. ad Haman.

609 A Taurino da Heubécourt, Haman 21.2.1870 172

Spostamento di M. da Liccè ad Haman. – Questione del mercato. – Menelik assedia l’amba Derra.

610 A Taurino da Heubécourt, Haman 14.3.1870 172

Lo Scioa minacciato al nord. – Ferdinando da Hyères presso M. per la Pasqua. – Partenza di Filippo Verdier munito di lettere regie per l’imperatore di Francia. – Doni di M.

611 A Hormuzd Rassan, Scioa 25.3.1870 173

Traduzione, eseguita da M., di lettera di Menelik nella quale si sollecita una risposta dalla regina Vittoria d’Inghilterra.

/404/

612 A Antonio d’Abbadie, Ankober aprile 1870 173

Sfacelo politico dell’Abissinia dopo il crollo dell’impero di Teodoro. – Rivendicazioni e lotte di ras nelle varie regioni. – Waxum Govesiè minaccia lo Scioa ed il Tigrè, occupato da Besbes Kassà protettore dell’abuna Atanasio. – Mancato insediamento del vescovo armeno, abuna Tai, da parte di Teodoro.

613 A Menelik II e a Bafana, Haman aprile 1870 175

Questione del terreno di Tufa Oba.

614 A Taurino da Heubécourt, Haman 14.4.1870 175

Ambasciata, guidata da Abba Merzi, giunta a Tchanu. – M. convocato dal re in Ankober.

615 A Fabiano da Scandiano, Ankober 22.4.1870 175

Respinte da Propaganda Fide le dimissioni di M. (p. 175) che denuncia le « ragioni dettate dall’uso e dall’abitudine curiale di Roma, le quali devono cedere in faccia ad una ragione di calcolo superiore » e vi si sottomette per non « passare per rivoltoso alla S. Sede, per la quale si dice disposto a morire mille volte ». – Riflessioni sulla carica ricoperta. – Mancato arrivo di lettere e di valori, addebitato al nuovo ministro provinciale OFMCap. di Francia. – Rientro di tre missionari con grave dispendio per la missione. (p. 176) – Sussidi reali. – Rifiuto di Alfonso da Macerata a saldare un debito con grave danno finanziario e morale per la missione. – Allusione sarcastica alle « amministrazioni ecclesiastiche e religiose ». – Richiesta l’assistenza del destinatario presso le autorità di Roma che « godono i primi onori dell’apostolato senza portarne il peso e senza conoscerne le difficoltà ». (p. 177)

Da inserire qui il → n. 1223 degli Scritti aggiunti

616 A Taurino da Heubécourt, Ankober aprile 1870 177

Missiva recata dall’inviato reale Abba Merzi.

677 A Taurino da Heubécourt, Liccè maggio 1870 178

Ritorno di M. ad Haman. – Spedizione armata scioana di cui non è noto l’obiettivo.

618 A Pietro da Settingiano, Liccè 30.6.1870 178

Lettera di M. a Fabiano da Scandiano (cf. 615/175-177). – Congratulazioni per la nomina a procuratore generale OFMCap. e rammarico per le dimissioni del predecessore. – Trasferito il Collegio dei Galla da Marsiglia nello Scioa. – Insinuazione di sorvegliare l’attività del ministro provinciale OFMCap. di Francia. – Fondi monetari depositati in Suez.

619 A Alfonso da Macerata, Scioa 1.7.1870 179

Lettere e oggetti giunti « in cattivissimo stato ». (p. 179) – Penosi strascichi finanziari e giuridici per un debito ad Abu Beker lasciato insoluto dal destinatario. – Rifiuto di M. a consegnargli altre somme. – Ordine di saldo immediato. – M. ricorre a prestiti per affrontare l’estrema penuria. (p. 180) – Pietoso stato finanziario della missione e invito a soccorrerla sollecitamente (p. 181).

620 A Antonio d’Abbadie, Liccè 1.7.1870 181

Appendice a lettera di Taurino da Heubécourt. – Disavventura di mercanzie spedite dalla Francia a Filippo Verdier e finite in possesso del re di Scioa: suggerimento di far risarcire i mittenti dal /405/ governo francese. – Conflitti in Etiopia, eccettuati lo Scioa e il Tigrè. – Tentativi del nuovo metropolita copto di insinuarsi nello Scioa.

621 A Domenico da Castelnaudary, Liccè 1.7.1870 182

Necessità di missionari francesi. – Ritiro del collegio (p. 182) e dei beni della missione da Marsiglia. – Missionari sopravvissuti alle strettezze economiche grazie alla munificenza reale. – Suggerito da M. l’intervento personale del destinatario per verificare lo stato delle cose. – Terreno di Saint Barnabé in Marsiglia. – Evangelizzazione delle stazioni missionarie di Haman e di Finfinnì e raggiri dell’abuna Atanasio per estendere la propria influenza nello Scioa. (p. 183) – Richiesta di oggetti sacri e profani (p. 184).

622 A Alfonso da Macerata, Scioa 3.7.1870 184

Aggiunta alla lettera 619/179-181. – Commendatizia per un giovane della missione.

623 A Giorgio Ritso Goodfellow, Liccè luglio 1870 185

Presentazione della lettera di Menelik, tradotta da M., al nuovo rappresentante politico. – Congratulazioni. – Scopo della missiva, scritta dietro suggerimento di M.: ottenere la pace tra i regnanti abissini. – Simpatia del re scioano verso il governo inglese di cui ammira l’impresa vittoriosa contro Teodoro e auspica la costante protezione nell’attuale guerra civile. – Entusiasmo suscitato dalle lettere della regina Vittoria. – Suggerimento di far pressione sui principi, tramite il console di Massaua. – Raccomandazione per il messaggero, inviato pure ad assistere i missionari in arrivo.

624 A diversi destinatari, Liccè luglio 1870 186

Richiesta di personale missionario. – Chiusura del collegio. – Questione della merce indirizzata a Filippo Verdier.

625 A Taurino da Heubécourt, Haman 5.9.1870 187

Morte di Carlo Delmonte CM e dell’apostata Giovanni Stella. – Nomina del vicario apostolico dell’Abissinia, Giovanni Marcello Touvier. – Attentato al console Werner Munzinger.

626 A Taurino da Heubécourt, Haman 24.9.1870 187

Arrivo di corrieri da Ghera e da Kaffa. – Ritorno di M. in Liccè. – Waxum Govesiè avverso al metropolita Atanasio.

627 A diversi destinatari, Scioa ottobre 1870 187

Documenti ai regnanti di Gemma Abba Giffar e di Ennerea per il tributo. – Procura per l’alienazione del fabbricato di Saint Barnabé. – Morte di Filippo Verdier.

628 A Leone des Avanchers, Birbirsa 27.11.1870 188

Questionario sul personale della Missione di Ghera e le garanzie morali che esso offre per assicurare il futuro insediamento di missionari.

629 A Taurino da Heubécourt, Haman 23.11, 10.12.1870 189

Ritirata di Waxum Govesiè verso il nord.

Da inserire qui il → n. 1222 degli Scritti aggiunti

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630 A Taurino da Heubécourt, Haman 19.2.1871 190

Funeste notizie dall’Europa, riguardanti la Francia e la Chiesa.

/406/

631 A Taurino da Heubécourt, Haman marzo 1871 190

Conferma dei tristi avvenimenti della Francia e di Roma.

632 A Alfonso da Macerata, Scioa 2.5.1871 191

Elenco di lettere e nota di oggetti mai pervenuti per gli ostacoli incontrati sulla strada di Tagiurra e il tradimento di Abu Beker. – Spedizioni effettuate dal destinatario e fallite per mancanza di misure precauzionali. – Obbligo di citare in giudizio Abu Beker in Aden. – Rifiutato dall’emiro il libero passaggio ai missionari e rappresaglia di Menelik contro i figli. – Ricorso di M. al governatore di Aden. – Prestiti ai missionari di passaggio e al destinatario.

633 A Pio IX, Hennoari 6.5.1871 192

Triste sorte del Santo Padre. – Ripetute e vane lettere di rinunzia al Vicariato Apostolico dei Galla e di richiesta autorizzazione a consacrarsi « un successore capace ». – Accolte da M. le dimissioni di Felicissimo Cocino da vescovo coadiutore: ragioni e presentazione di Taurino da Heubécourt come successore. – Istanza di reintegrazione di Domenico da Castelnaudary nell’ufficio di procuratore della missione, arbitrariamente annullato da Bruno da Vinay.

634 A Giuseppe Ortalda, Hennoari 6.5.1871 194

Missive precedenti probabilmente smarrite. – Missione scioana e missione galla. – Propagazione della Fede di Lione sciolta dalla rivoluzione. (p. 194) – Chiusura del collegio di Marsiglia per mancanza di mezzi di sussistenza. – « Noi siamo forzati a chiamarci vinti dall’inferno e pensare ad una ritirata; pensiero che ci strazia il cuore ». – Esortato il destinatario a intervenire presso la Propagazione della Fede di Lione o attraverso il periodico Museo delle Missioni Cattoliche di cui è fondatore. (p. 195) – Implorate notizie della Chiesa e del Papa (p. 196).

635 A Domenico da Castelnaudary, Hennoari 6.5.1871 196

Destinatario nominato da M. unico procuratore civile e commissario religioso della Missione dei Galla.

636 A Carlo Guglielmo Tremenheere, Hennoari maggio 1871 196

Favorevole accoglienza del destinatario al progetto di Menelik sulle relazioni commerciali Aden-Scioa. – Condizione del re di Scioa che sia assicurato dal governo britannico il libero transito presso i capi mussulmani della costa. – Assistenza ai missionari diretti allo Scioa.

637 A Carlo Guglielmo Tremenheere, Hennoari 21.5.1871 197

Traduzione di lettera di Menelik inoltrata per la via di Massaua. – Approvate le relazioni commerciali Aden-Scioa a condizione di sostenerle presso Abu Beker e le popolazioni di Tagiurra. – Auspicato l’intervento britannico per la cessazione delle ostilità in Abissinia. – Lettera di Abu Beker a Menelik sulla questione della strada. – Invocato l’intervento del destinatario per assicurare l’incolumità dei missionari in viaggio verso lo Scioa.

638 A Luigi da Morestel e Emanuele da Montagnac, Haman 27.5.1871 199

Aggiunta a lettera di Taurino da Heubécourt. – Suggeriti accertamenti prudenziali prima di tentare le vie di Tagiurra o dell’Abissinia. – Sicurezza di transito del viaggiatore povero, corroborata dall’esperienza di M.

/407/

639 A Alfonso da Macerata, Haman 27.5.1871 200

Accorgimenti usati da M. nella corrispondenza « per provare la fedeltà di Abu Beker » che « pare aver gettato in mare la più parte delle corrispondenze ». – Somme consegnate dal destinatario senza doppia ricevuta e non recapitate costringono M. a restringere le spese e a vincolare il ritiro di denaro dall’Egitto. – Avvertimenti ai missionari in viaggio e commendatizie per essi alle autorità di Aden. – Condizioni per effettuare le spedizioni ed i pagamenti. – « Siamo qui fra gli infedeli a morir di fame per il desiderio di salvare delle anime: per carità! siate una volta uomo serio, e pensate seriamente a noi ».

640 A Pietro Picard, Haman 27.5.1871 202

Invocata l’assistenza del nuovo vicario apostolico e del destinatario, unica persona rimasta nella Missione dell’Abissinia conosciuta da M. – Raccomandati il messaggero Workie, i missionari in viaggio, il coadiutore Felicissimo Cocino e ato Mekev, « bravo uomo, ma amico del Vescovo eretico ». – Ostilità del « partito Copto eretico » e diminuita amicizia del re verso la missione cattolica.

641 A diversi destinatari, Hennoari maggio 1871 203

Missive affidate a due diverse carovane.

642 A Taurino da Heubécourt, Gilogov 7.7.1871 204

Destinatario delegato a voce da M. per le cresime.

643 A Taurino da Heubécourt, Haman agosto-settembre 1871 204

Scritto di M. dopo breve malattia. – Politica dell’Abissinia.

644 A Antonio d’Abbadie, Liccè 20.10.1871 204

Poscritto a lettera di Taurino da Heubécourt. – Riflessione umoristica sulla sua vecchiaia.

645 A diversi destinatari, Liccè ottobre 1871 205

Missive a Werner Munzinger e ad Alfonso da Macerata.

646 A Taurino da Heubécourt, Haman dicembre 1871 205

Morte di Abdì, figlio maggiore di ato Govana. – Voci sulla spedizione reale.

647 A Leone des Avanchers, Haman 20.12.1871 205

L’alto costo e lo sfavore del re sconsigliano la spedizione di Abba Himar a Kaffa (p. 205). – Stato della missione galla riferito a M. da abba Domenico. – Drammatica situazione politico-religiosa dell’Europa. – Mancati sussidi, missionari in viaggio, corrieri depredati e garanzia della munificenza reale. – Considerazioni sulla missione di Kaffa e suggerimenti. – Costo per l’acquisto di un mulo. – Esortazione alla pazienza (p. 206), alla dolcezza, a « lasciare un tantino l’occupazione dei libri, e mettersi più in contatto col popolo ». – « Spero sempre ancora di avervi vicino a me nel momento della mia morte per ricevere la vostra benedizione, ed esalare l’ultimo spirito sul vostro cuore ». – Dono di zibibbo. (p. 207)

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648 A Taurino da Heubécourt, Haman gennaio 1872 208

Mesteuat, reggente dei Uollo, fatta prigioniera da Menelik. – Notizie sconcertanti dall’Europa e dall’Abissinia.

/408/

649 A Taurino da Heubécourt, Haman maggio 1872 208

Partenza e richiesta di abba Domenico.

650 A Felicissimo Cocino, Gilogov maggio 1872 209

Ordine di inviare un ragazzo a Leone des Avanchers.

651 A Domenico da Castelnaudary, Gilogov 15.6.1872 209

Lettere di M. senza risposta. – Speranza di un ripristino del destinatario nell’incarico di procuratore della Missione dei Galla, sollecitato da M. – Scopo attuale della procura. – Accolto con soddisfazione il rifiuto delle province OFMCap. di Francia di assumersi la responsabilità della missione. – Invito ad assistere la missione e ad abboccarsi con l’ambasciatore del re di Scioa, abba Michael. – Validità del presente scritto come procura.

652 A Innocenzo d’Apiro, Gilogov 17.6.1872 211

Preoccupazione per la sorte dei superiori di Roma. – Arbitrarietà compiute dal ministro provinciale OFMCap. di Francia, Bruno da Vinay, a danno della missione e decisione di M. di trasferire il collegio da Marsiglia nello Scioa. – Scopo della nomina di Domenico da Castelnaudary a procuratore: controllare i fondi, organizzare le spedizioni e preparare il personale missionario. – Ragguagli sulle missioni galla e scioane. – Dimissioni di Felicissimo Cocino da vescovo coadiutore dei Galla.

653 A Emilio Visconti-Venosta, Gilogov 20.6.1872 213

Antica richiesta del governo italiano di allacciare trattative diplomatico-commerciali con l’Abissinia e disponibilità attuale di Menelik. – Organizzazione di un’ambasciata, capeggiata da abba Michael, raccomandata al destinatario. – Assicurato da M. il personale apporto nei contatti diplomatici.

654 A Vittorio Emanuele II, Gilogov 20.6.1872 214

Rievocata l’antica conoscenza del sovrano in Moncalieri-Testona ed espresso il voto di Menelik di trattati italo-scioani, M. rileva la vertiginosa ascesa del re di Sardegna, accenna delicatamente alla Questione Romana, insistendo sulla missione universale dell’Italia e sul primato spirituale del Sommo Pontefice. – Condizione socio-economico-politica dello Scioa e personalità del reggente Menelik II in vista di futuri rapporti.

655 A Giovanni Marcello Touvier, Gilogov 21.6.1872 216

Arrivo degli allievi del collegio. – Spedizione armata di Menelik nei Uollo e ritratto religioso del sovrano. – Scongiurata la persecuzione copta grazie all’ascendente ottenuto da M. in Abissinia presso i regnanti e la prudente tattica evangelizzatrice adottata. – Ragioni che sconsigliano il destinatario di introdursi nello Scioa: rischio di non poterne più uscire, refrattarietà degli indigeni alla catechesi cattolica, scarsità di mezzi di sussistenza. – Dichiarazioni di fraterna accoglienza e di stretta collaborazione nell’eventualità di un insendiamento del vicario apostolico dell’Abissinia nello Scioa. – « Io ho sempre considerato la missione abissina come la mia, e voglio che Ella consideri la mia come la sua propria ». – Riconoscenza per l’assistenza alla missione galla con preghiera di continuare.

/409/

656 A Antonio d’Abbadie, Gilogov 21.6.1872 217

Missive dell’esploratore a M. (p. 217) – Resoconto minuzioso dello stato politico dell’Abissinia dopo la disfatta di Teodoro. – Waxum Govesiè prigioniero di Besbes Kassà proclamatosi imperatore con il nome di Johannes IV. – Sovrani delle varie regioni etiopiche. – Lega e conflitto tra Menelik e Mesteuat, principessa dei Uollo. – Impresa scioana contro Gemma Abba Giffar. – Successioni nel Kaffa, (p. 218) nel Ghera e in Gemma Abba Giffar. – Stabilità e libertà della missione cattolica scioana, fusa nominalmente con la setta Sost-Ledet di Debra-Libanos, e reazione dell’abuna copto. – Ambasciata, capeggiata da abba Michael, al re d’Italia e auspicato incontro con il destinatario. (p. 219)

Da inserire qui il → n. 1224 degli Scritti aggiunti

657 A Taurino da Heubécourt, Gilogov giugno 1872 219

Ambasciata scioana in Italia.

658 A Taurino da Heubécourt, Gilogov dicembre 1872 220

Atteso il ritorno del re.

659 A Giovanni Marcello Touvier, Gilogov 30.12.1872 220

Regesto di lettere precedentemente spedite da M. – Talleri ricevuti da un mercante fedele. – Quadro religioso dello Scioa: scarsi risultati dell’evangelizzazione cattolica e prestigio della religione copta (p. 220) di cui il re è seguace. – Scadimento della missione galla e apparente successo di quella scioana. – Corruzione della setta copta Sost-Ledet, apparentemente più vicina al cattolicesimo, e fallimento del ricupero dell’elemento giovanile: « il cristiano di Choa ha una condotta più corrotta del mussulmano ». – Dovere di presentare realisticamente la situazione e protesta di voler collaborare con il destinatario. – Consegna di denaro a Felicissimo Cocino. (p. 221) – Ricompensa al latore della lettera. – Richiesta di farmaci. (p. 222)

660 A Leone des Avanchers, Gilogov dicembre 1872 222

Quesiti sullo stato delle missioni di Ghera e di Kaffa.

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661 A Domenico da Castelnaudary, Gilogov 1.1.1873 223

Lettera indirizzata pure a nome degli altri missionari. – Privazione di notizie recenti dall’Europa, dovuta a disguidi postali. – Accenno a lettera di Taurino da Heubécourt con esortazione « a prendere parte attiva per gli interessi » della missione. – Annunzio di europei in via per lo Scioa e supposizioni circa la procura affidata al destinatario e la nomina del nuovo vicario apostolico dei Galla. – Guerra civile nell’Abissinia, supposta « ceduta dagli Inglesi all’Egitto ». – Valutazione della situazione politica in rapporto a quella religiosa.

662 A Antonio d’Abbadie, Gilogov 1.1.1873 225

Missiva antecedente (cf. 656/217-219). – Condizione del Tigrè dopo la vittoria di Besbes Kassà su Waxum Govesiè e delle altre province etiopiche. – Conflitto Menelik-Mesteuat nei Uollo. – Successioni in Kaffa e in Ghera. – Voci di cessione dell’Abissinia all’Egitto da parte dell’Inghilterra con vantaggi e svantaggi per la missione: auspicato l’intervento della Francia. – Completa ignoranza degli eventi europei.

663 A Taurino da Heubécourt, Gilogov febbraio 1873 226

Notizie dell’Abissinia, dell’Egitto e dell’Europa.

/410/

664 A Taurino da Heubécourt, Gilogov 4.4.1873 227

Corriere inviato da M.

665 A Taurino da Heubécourt, Liccè maggio 1873 227

Richiesta dal re la presenza del destinatario in Liccè.

666 A Innocenzo d’Apiro, Scioa 28.5.1873 227

Esultanza per la promozione del destinatario a procuratore generale OFMCap. e la nomina di Domenico da Castelnaudary a commissario apostolico della missione (p. 227) con indirizzo elogiativo ai due eletti. – Riepilogo delle cause determinanti la dimora di M. nello Scioa e l’autorizzazione ricevuta dalla S. Sede nell’eventualità di rivendicazioni per parte del vicario apostolico dell’Abissinia. – Giustificazione di M. di essersi intromesso nell’ambasciata scioana al re d’Italia. – Ragioni della richiesta di un successore. – Vecchiaia e catechesi di M. (p. 228) – Invito a proseguire « in Roma l’operazione incominciata in Francia »: « l’opera delle missioni è opera di secoli » (p. 229).

667 A Egidio da Cortona, Scioa 28.5.1873 229

Congratulazioni per la promozione del destinatario a ministro generale OFMCap. – Finalità dell’Ordine dei Cappuccini nei secoli passati e considerazioni sulla sua soppressione, decretata dalle autorità civili, con invito a « vedere la mano di Dio, ed entrare potentemente nelle vie da Lui tracciate senza esitare ». – Indicazioni per un’efficace opera di riforma: fare « appello ai veri Cappuccini lasciando da una parte i spurii » e agire in profondità « nella riforma dei cuori e della disciplina ». – Richiamo alla missione popolare del cappuccino.

668 A Pio IX, Scioa 28.5.1873 231

Cause scusanti M. per la parte avuta nell’organizzazione dell’ambasciata del re di Scioa al re d’Italia: cognizione imperfetta della realtà politica italiana e limitata libertà di azione nello Scioa. – Accorata e vigorosa protesta di fedeltà al pontefice. – Riconoscente per l’ottenuta nomina del commissario, M. richiama l’attenzione del destinatario sulla « nomina di un nuovo Vicario Apostolico, per assicurare in avvenire che vi sia una persona capace ad amministrare questa difficilissima missione ». – Quanto alla propria sistemazione ricorda: « Sono figlio di S. Francesco, il mendicare perciò mi è di dovere. In un’epoca in cui Vostra Santità stessa vive coll’obolo dei fedeli cercherò io qui pensioni stabili che Iddio nega al capo della sua Chiesa? ». – Consenso del coadiutore Felicissimo Cocino.

669 A Giuseppe Bienenfeld Rolph, Liccè 7.6.1873 232

Risposta a vari quesiti rivolti dal destinatario (p. 232) – Requisiti indispensabili per avviare relazioni commerciali: assicurare il libero transito per la via di Tagiurra e attendere il progressivo adattamento dello Scioa alle esigenze del commercio europeo, dopo il superamento delle tradizioni autarchiche, l’instaurazione del sistema alberghiero e l’abolizione dei monopoli (p. 233). – Ignota a M. la baia di Assab, acquistata dal governo italiano, supposta « senza porto e senza abitanti ». – Sfruttamento del vicino territorio di Aussa e dell’« ultima estremità della baja di Tagiurra », soprattutto per il commercio del sale. – Esortazione di M. a non attenersi esclusivamente alle sue « relazioni inesatte », ma a controllarle. (p. 234) – Ragioni di segretezza: « noi siamo preti e non siamo accostumati a mischiarci nelle cose politiche » (p. 235).

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670 A Antonio d’Abbadie, Liccè 9.6.1873 235

Osservazioni storico-socio-religiose sui catastrofici avvenimenti di Parigi, già previsti, con accostamento a un fatto accaduto in Gilogov. – « Società selvaggia » (p. 235) e « società civilizzata » prive di fede e del Vangelo. – Stato politico dell’Abissinia immutato, eccettuata l’occupazione di tutto il Beghemeder da parte dell’imperatore Johannes e il conflitto di Menelik contro Himam nei Uollo. – Cristiani rifugiati presso Cadida, reggente di Nunnu Gombò, dopo la devastazione del Gudrù seguita alla morte di Gosciò. (p. 236) – Decadenza dell’Ennerea, minacce di Menelik a Gemma Abba Giffar, tranquillità delle altre stazioni missionarie (p. 237).

671 A Geremia da Tuenno, Liccè 11.6.1873 237

Vicende dei due missionari in viaggio e della missione di Aden (p. 237). – Contegno discutibile di abba Michael e maniera di trattarlo: « convenablement, sans lui donner trop accès ». – Valute depositate in Aden, necessarie alla missione galla, sotto esclusivo controllo dei procuratori civile e religioso, Cesare Tian e Domenico da Castelnaudary. – Aspetto del nuovo collegio per i galla con interdizione di erigere qualsiasi altra istituzione del genere fuori del vicariato: « L’experience est totalement contraire à cette éducation ». (p. 238) – Richiesta l’assistenza del personale di Aden. (p. 239).

672 A Cesare Correnti, Liccè 18.6.1873 239

Lettera-questionario del destinatario a M. – Severo giudizio di M., alieno dagli elogi, sulla sua opera Lectìones grammaticales. – Giustificazione di non essere preciso e documentato nell’esposizione. – Isolamento dello Scioa (p. 239) e vie di accesso dall’Abissinia al nord e da Tagiurra all’est, ambedue bloccate. – Impotenza di Menelik al nord e scarsa influenza all’est; risultati esigui ottenuti da M. anche con interventi diplomatici. – Risposta di M. al vice console italiano di Aden (cf. 669/232-235). – Rettificate le millanterie attribuite ad abba Michael sull’Etiopia: « cavalli verdi », « miniere d’oro », presunta richiesta dell’Inghilterra a Menelik di sostenere la campagna contro Teodoro. (p. 240) – Silenzio sull’ingerenza politica del vicario apostolico dell’Abissinia e la « supposta libertà dei culti ». – Contrassegni del leopardo obbo rilevati personalmente da M. – Raccolta di zoologia e di artigianato scioano organizzata da Menelik per l’Italia. – Sorgenti e percorso del fiume Goggieb attraverso il territorio Uarata. – Fiume Sobat (p. 241), detto poi Baro, e Gabba, suo confluente. – Origine della razza e lingua Affilò, dedita al commercio dell’oro. – Sorgenti e percorso dei fiumi Hauash, Didessa, detto poi Yun, Ghiviè. (p. 242) – Galla, « razza guerriera ed agricola », priva di istituzioni sociali e politiche e di precedenti civiltà. – Ricchezza di acque termali. – Artigianato primitivo. – Articoli di commercio e di scambio tra i quali spiccano il caffè e l’oro. – Remore all’esercizio commerciale europeo e graduale adattamento degli indigeni. (p. 243) – Condiscendenza limitata di M. « stanco ed occupatissimo » (p. 244).

673 A Giovanni Marcello Touvier, Liccè 1.7.1875 244

NB. Questa lettera, precisamente del 1875, va collocata tra i nn. → 690 e → 691. – Umile resoconto di 30 anni di attività apostolica e sofferenze della Chiesa universale. – M. trattenuto da Menelik nello Scioa « come per forza ad occuparsi dei paesi Galla del regno ». – Bilancio spirituale di 30 comunioni in otto anni e di apostasie. – Religione del sovrano, affezionato agli europei in genere e incline ai protestanti: « in materia di Fede è un vero caos ». – M. si offre come capro espiatorio per assicurare la pace. – Somma ricevuta integralmente e promessa di più ampi ragguagli.

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674 A Domenico da Castelnaudary, Gilogov 5.7.1873 245

Garanzie per il trasferimento di somme e di oggetti da Aden allo Scioa. – « Delicatezza e prudenza » nel trattare con abba Michael, esigente e mordace. – Richiesta di ombrelli, cordoncini, farmaci e vasi sacri.

675 A Taurino da Heubécourt, Gilogov luglio 1873 247

Peripezie di Luigi Gonzaga da Morestel e degli allievi dell’ex collegio galla giunti nello Scioa.

676 A Domenico da Castelnaudary, Gilogov 17.9.1873 247

Missiva precedente sull’amministrazione della missione. – Spedizione di oggetti e di abiti pontificali destinati al vescovo copto dell’Egitto. (p. 247) – Suggerimento di far passare sotto il commissariato francese OFMCap. la Missione di Aden, anticamente aggregata al Vicariato Apostolico dei Galla. – Luigi Gonzaga da Morestel giunto nello Scioa per la via dell’Abissinia. – Relativamente praticabile la strada di Tagiurra. – Scelta accurata e invio sollecito di nuovi missionari. – Indicazioni per verificare le attitudini missionarie dei candidati. (p. 248) – Priorità e superiorità dell’evangelizzazione missionaria su di quella europea, avvalorate dal paragone con un risultato agrario ottenuto nel 1853 in Gudrù. – Rapporto tra generazione fisica e generazione spirituale « dans ces pays infidèles où il est besoin d’une bien autre vertu que celle qui suffit dans le couvent (p. 249) pour les graves difficultés que présente le ministère en ces pays ». – Ampia fiducia nelle qualità e disposizioni del nuovo commissario per la scelta di soggetti idonei. – Nominativi proposti da Taurino da Heubécourt. – Aden tappa obbligata per un noviziato missionario. – Vendita autorizzata dello stabile di Saint Barnabé in Marsiglia. – « En votre qualité de commissaire, vous ètes plus que missionnaire, vous étes le vrai Pére de la mission ». (p. 250)

677 A Taurino da Heubécourt, Gilogov ottobre 1873 251

Richiesto da M. il ritorno di Luigi Gonzaga da Morestel per potersi recare dal re.

678 A Giovanni Marcello Touvier, Scioa 3.12.1873 251

Quinta scomunica del metropolita Atanasio contro i frequentatori della missione cattolica. – Vani chiarimenti di M. e confidenza in Menelik. – Religiosità e psicologia del sovrano. – Inferiorità dello Scioa rispetto all’Abissinia, tanto sotto l’aspetto religioso che geografico. – Risposta riconoscente di M. alla tolleranza dimostrata dall’imperatore Johannes. – Ignoranza degli eventi europei. – Elogi al governatore egiziano Werner Munzinger.

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679 A Domenico da Castelnaudary, Scioa 12.2.1874 253

Invito, trasmesso fin dal giugno precedente al destinatario, di effettuare un viaggio in Egitto, in Aden e in Massaua. – Missiva al vicario apostolico dell’Abissinia (cf. 680/254-256). – Urgenza di rinforzi missionari nel sud-ovest. – Insidie dei copti eutichiani alla missione cattolica eluse da Menelik. – « Luogo di rifugio, in caso di crisi, sulle estremità orientali di questo regno sui confini degli Adel ». – Residenze di missionari e di ex allievi del collegio di Marsiglia. – « Godiamo tutti buona salute; io il più vecchio e carico di peccati miei ed altri aspetto sempre il giorno in cui deve arrivare lo sposo nel chiasso della mezzanotte ». – Vivissima compartecipazione alle prove della Chiesa e alla sorte della Francia.

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680 A Giovanni Marcello Touvier, Scioa 12.2.1874 254

Rallegramenti per il nuovo assetto del Vicariato dell’Abissinia. – Minaccia di persecuzione copta nello Scioa, per cui M. ha dovuto rinunziare all’erezione di chiese pubbliche. – Benevolo contegno del re e di parte del clero eretico. – Scelta precauzionale di un luogo di rifugio. – Consegna di valuta al messaggero. – Desiderio espresso da un servo della missione galla di recarsi nello Scioa. – Viaggio di Domenico da Castelnaudary a Aden e a Massaua.

681 A Giovanni Marcello Touvier, Fekeriè-ghemb 21.6.1874 256

Lettera di Edoardo G. B. Coulbeaux. – Gratitudine per i 200 talleri ricevuti e compiacenza per lo stato attuale della missione dell’Abissinia comparato con quello precedente. – Destinatario avvantaggiato per non essersi recato nello Scioa. – Imprese belliche di Menelik e benefici futuri. – Auguri di perfetta guarigione al vicario apostolico e ossequi al governatore egiziano Werner Munzinger.

682 A Domenico da Castelnaudary, Escia-Eloi 5.10.1874 258

Lettera indirizzata « a chiunque si troverà sulla costa » con preferenza per Domenico da Castelnaudary. – Dimore di Taurino da Heubécourt in Finfinnì, di Luigi Gonzaga da Morestel in Haman; abitazioni in costruzione per M. in Escia-Eloi presso Fekeriè-ghemb. – Libertà di azione « fra i pagani dei contorni » e favore di Menelik. – Missioni del sud-ovest devastate dalle armate scioane. – Subdola persecuzione copta. – Preoccupazione per la sorte dei depositi valutari dell’Egitto: invocato l’intervento di Domenico da Castelnaudary. – Prevista una grave penuria di mezzi e dichiarata la « necessità di spedire una somma sufficiente ».

683 A Giovanni Marcello Touvier, Fekeriè-ghemb 6.10.1874 259

Accenno a lettera antecedente, spedita da M. (cf. 681/256-257), e « rimasta in strada ». – Altra allegata (cf. 682/258-259). – Richiesta di sussidi per « la missione minacciata di fame » in caso di mancato arrivo di missionari nello Scioa. – Inquietudine per la sicurezza della strada di Tagiurra: invocato l’intervento del governatore egiziano Werner Munzinger.

684 A Felicissimo Cocino, Scioa 2a metà del 1874 260

Disposizioni di M. riguardanti i preti indigeni espulsi, insubordinati, proprietari, appellatisi contro il superiore, colpevoli « in materia de sexto », pentiti.

685 A Luigi Ciurcia, Alessandria 1868-1874 261

Bilancio amministrativo dei capitali del Vicariato Apostolico dei Galla depositati presso il Vicariato Apostolico dell’Egitto.

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686 A Domenico da Castelnaudary, Scioa 7.1.1875 263

Arrivo della missione commerciale, guidata da Pietro Arnoux, con la perdita di due componenti. – Missionari rimasti in Aden. – Smistamento della corrispondenza alla prossima venuta del re. – Sollecitata spedizione di masserizie, rimaste in Aden e supposte deteriorate, e di somme. – Inquietudine per i capitali depositati in Egitto. – Prossima consacrazione episcopale di Taurino Cahagne da Heubécourt.

687 Fede di consacrazione episcopale, Escia-Eloi 14.2.1875 264

Consacrazione episcopale del vice prefetto apostolico dei Galla, Taurino Cahagne da Heubécourt, eletto vescovo titolare di Adramit /414/ e promosso coadiutore del vicario apostolico dei Galla « cum jure futurae successionis ».

688 A Antonio d’Abbadie, Escia-Eloi 15.2.1875 265

Ringraziamento per le notizie contenute nella lettera del destinatario che « vale più che un carico di giornali ». – Panorama della politica scioana: distruzione dei Uollo e altre imprese militari del re « verso i Galla », tranquillità del regno. – Morte di due componenti la missione commerciale di Pietro Arnoux (p. 265) e rischi per il libero transito sulla via di Tagiurra. – Successi della missione « fra i Galla » dovuti a Taurino Cahagne, consacrato vescovo coadiutore in Escia-Eloi. – Tattica prudente adottata « di non accettare alcuna delle chiese del paese » e motivi. – Progettata l’erezione di un monastero in Escia-Eloi. – Avvenimenti del Gudrù, Gemma-Nunnu, Tibie, Lagamara, Gobbo, (p. 266) Liban, Leca, Ennerea, Gemma Abba Giffar, Goma, Ghera, Kaffa dove morì abba Hajlù Michele. – Il Goggiam saccheggiato da Tekla Ghiorghis e da ati Johannes. – Supposta invasione del Tigrè dagli egiziani d’accordo con gl’inglesi. – Menzionata la promessa del destinatario di redigere una storia della Missione dei Galla. (p. 267) – Immutato affetto e gratitudine (p. 268).

689 A Alessandro Franchi, Scioa 18.2.1875 268

Lettera accompagnatoria del destinatario ai documenti di nomina di Taurino Cahagne. – Allegata da M. la fede di consacrazione (cf. 687/264). – Pieno consenso dell’ex coadiutore, Felicissimo Cocino, « incaricato di tutte le fondazioni al sud-ovest ». – Traduzione in lingua ghez della « Messa de S. Maria ut in festis per annum », poi inserita nel messale etiopico. – Criteri adottati nell’iniziativa e rilievi sul messale di rito etiopico, « informe e pieno anche di miserie ». – Superstizioni e immoralità mischiate alla liturgia.

690 A Domenico da Castelnaudary, Escia-Eloi febbraio 1875 269

Morte dello zelante sacerdote abba Hajlù Michele in Kaffa.

691 A Giovanni Marcello Touvier, Liccè 4.7.1875 270

Lettera antecedente (cf. 673/244-245). – Ragioni degli scarsi successi ottenuti da M. – Lontana rinunzia del Goggiam. – Chiarificazione richiesta per l’insistenza del destinatario di volersi introdurre nello Scioa. – Esigenza e difficoltà di delineare i limiti giurisdizionali dei due vicariati abissino e galla. – Opportunità di un’intesa diretta tra i due vicari apostolici, disposti ad attenersi alle decisioni di Roma. – Condoglianze per la morte del superiore generale CM., Giovanni Battista Etienne, e felicitazioni per l’elezione del successore, Eugenio Bore.

692 Testamento olografo, Liccè 4.7.1875 272

Atto con cui M. istituisce Luigi Gonzaga Lasserre da Morestel suo esecutore testamentario e Taurino Cahagne da Heubécourt suo erede universale.

693 A Domenico da Castelnaudary, Liccè 5.7.1875 272

Lamentato il silenzio del destinatario. – Felicitazioni per l’annessione della Missione di Aden al Vicariato Apostolico dei Galla. (p. 272) – Ragioni sconsiglianti l’erezione di un collegio in Aden. – Valorizzazione di quella missione con personale zelante e versato nella conoscenza delle lingue. – M. spiacente del « forzato ritorno » di Giovanni Damasceno da Pont-de-l’Arche. – Allegata copia di testamento /415/ (cf. 692/272). – Necessità per lo Scioa di stabilire con i lazzaristi la linea di demarcazione dei due vicariati abissino e galla. (p. 273) – Riflessioni di M. sulla sua vecchiaia e sulla morte, felice di aver « provveduto a tutti i bisogni della missione » (p. 274).

694 A Domenico da Castelnaudary, Liccè 22.12.1875 274

Dispendiosa spedizione di casse da Tagiurra e ingordigia di Hibraim, figlio di Abu Beker. – Contratti con carovanieri meno esosi. – Vantaggi e svantaggi per la missione dell’avanzata egiziana su Harar e Tagiurra. – Partenza dell’ambasciata di Menelik in Egitto e in Francia, condotta da Pietro Arnoux. – Assassinio del giovane Stefano, collegiale di Marsiglia. – Trepidazione per la sorte del pontefice, della Chiesa e della Francia. – Privazione di documenti ufficiali dell’annessione della Missione di Aden alla Missione dei Galla. – Precauzioni adottate per i depositi dell’Egitto.

695 A Leone des Avanchers, Gilogov 26.12.1875 276

Proprietà del defunto abba Hajlù Michele spettante al fratello Negussiè, inviato da M. a Felicissimo Cocino.

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696 A Taurino Cahagne, Fekeriè-ghemb aprile 1876 277

Missione diplomatica di Pietro Arnoux.

697 A Orazio Antinori, Scioa 16.6.1876 277

Allusione a lettera precedentemente spedita (cf. 672/239-244) e incombenza a Pietro Arnoux di trasmetterne a voce il contenuto nell’eventualità di mancato recapito. – « Oggetti spediti dal Re Minilik a S. M. il Re d’Italia ». – « Buona disposizione di M. di servire la Società geografica d’Italia ».

698 A Luigi Amedeo Melegari, Scioa 16.6.1876 278

Precedente missiva chiarificatrice di M. al Ministero degli Esteri italiano « relativamente alla cattiva condotta di Abba Michele », giudicata da Menelik. – Altra lettera di ringraziamento al re d’Italia, Vittorio Emanuele II, per il conferimento dell’onorificenza di Cavaliere dell’Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro e « il regalo di un magnifico calice in argento ». – Autorizzazione a Pietro Arnoux di rettificare le notizie inesatte sullo Scioa, di trattare con il governo italiano e ringraziare il re.

699 A Domenico da Castelnaudary, Escia-Eloi 16.6.1876 279

Appendice a lettera del coadiutore Taurino Cahagne. – Lagnanze per non aver fornito la missione di personale e per aver consegnato a Roma i capitali di Aden. – Stato lacrimevole del Kaffa, di Ghera, di Gemma Abba Giffar e dello Scioa « per cui io vecchio, e sempre più debole sono ancora solo, obbligato al ministero che mi uccide ». – Agricoltura e beneficenza reale unici cespiti di sostentamento. – Incombenza data alla missione di Aden di occuparsi della zona di Harar, occupata dagli egiziani. – Auspicato un incontro del destinatario con Pietro Arnoux, incaricato diplomatico di Menelik in Europa.

700 A Pio IX, Scioa 19.6.1876 281

Anniversario dell’incoronazione: gravi riflessioni sul lungo pontificato. – Apprezzamento dei doni di Menelik al destinatario, malgrado la loro esiguità effettiva, e indicazioni per il contraccambio. – Esemplarità di Pietro Arnoux, in grado di riferire sullo stato della missione.

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701 A Alessandro Franchi, Scioa 19.6.1876 282

Primo incontro epistolare con il prefetto. – Comportamento cristiano di Pietro Arnoux, ambasciatore di Menelik presso il pontefice. – Lettera e doni reali. – Consigliata una risposta edificante, « senza toccare troppo direttamente alcuni punti » e regali, consistenti in oggetti sacri « non usati da noi e non benedetti ». – Interprete scioano di « condotta molto diversa dal suo padrone ». – Attitudine dell’ambasciatore a ragguagliare il destinatario sulla missione. – Scarsità di personale missionario dislocato in punti strategici. – Implorata commiserazione per la sua vecchiaia solitaria.

702 A Antonio d’Abbadie, Escia-Eloi 19.6.1976 283

Carovana di Pietro Arnoux, incaricato da Menelik di varie missioni diplomatiche, e incertezza di M. sul loro esito. – Invasioni egiziane dei territori somauli e dankali e assassinio di Werner Munzinger. – Missioni dello Scioa e del sud insufficienti di personale. – Completa ignoranza delle vicende europee.

703 A Francesco d’Apiro, Escia-Eloi giugno 1876 285

Biglietto di M. con ordine di riscossione.

704 A Innocenzo d’Apiro, Escia-Eloi giugno 1876 285

Giovanni Damasceno da Pont-de-l’Arche destinato a soccorrere l’isolamento di M.

705 A Francesco d’Apiro, Fekeriè-ghemb 8.7.1876 285

Costernazione per la morte di Giovanni Damasceno da Pont-de-l’Arche e per le conseguenze deleterie del fatto. – « Desolante posizione » delle varie stazioni, fornite di pochi missionari. – Arrivo dei viaggiatori Luigi Pottier e Ghebra Mariam con i bagagli intatti, ma senza denaro.

706 A Orazio Antinori, Fekeriè-ghemb 31.8.1876 287

Rallegramenti per il felice, quanto inatteso, arrivo nello Scioa della Spedizione geografica italiana con suggerimento di provvedersi « di un buon capitale di pazienza ». – Già rettificate « le esagerazioni di Abba Michele ». – Rammarico per l’assenza del sovrano, disposto a « riceverli onorabilmente ». – Progettato l’incontro dei membri della Spedizione con M., « povero grossolano piemontese ».

707 A Orazio Antinori, Fekeriè-ghemb 1.9.1876 288

Consiglio di non separarsi dai capi di vestiario e di fornirsi di tutto l’occorrente. – Disposizioni di provvederli date agli incaricati. – Appuntamento a Uanenamba. – Segretezza assoluta su progetti scientifici e diplomatici. – Scelta dell’interprete.

708 A Orazio Antinori, Fekeriè-ghemb 3.9.1876 289

Invito del procuratore del re agli esploratori di portarsi direttamente ad Ankober e poi a Liccè dove incontreranno M. – Rimpianto il mancato incontro a Uanenamba. – Penose condizioni fisiche dei membri e soccorsi farmaceutici. – Progetti e avvertimenti.

709 A Orazio Antinori, Fekeriè-ghemb 6.9.1876 290

Preoccupazione di M. per la sorte della Spedizione e desiderio vivissimo d’incontrarla. – Cura delle piaghe e consiglio di scegliere le altitudini, come soggiorno, per scansare le febbri.

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710 A Alessandro Franchi, Liccè 10.10.1876 291

Risposta a due lettere. – « Impossibilità di conciliare nel regno dello Scioa due giurisdizioni distinte » per i vicariati dell’Abissinia e dei Galla e allarme di M. di essere stato esautorato. – Interventi presso il vicario apostolico dell’Abissinia e presso il commissario della missione galla. – Gravità e pericoli della decisione presa unilateralmente da Roma. – Invito a « calcolare le leggi di prudenza dalle quali dipende la vita o la morte della missione ». – Deciso da M. « l’abbandono del campo » in caso di mancato ascolto ai suoi avvertimenti. – Impegno preso e limitate possibilità di assistere la Spedizione geografica italiana.

711 A Filippo Jaubert, Liccè 15.10.1876 292

Ricevuta di somma da rimborsare in Marsiglia.

712 A Domenico da Castelnaudary, Liccè novembre 1876 293

Approvata l’attività del destinatario con raccomandazione di spedire tre o quattro missionari.

713 A Francesco d’Apiro, Liccè 8.12.1876 293

Precedenti lettere incluse nel piego diretto al procuratore Cesare Tian. – Biglietto di autorizzazione a pagare una somma in Aden. – Spedizione degli oggetti lasciati in Zeila dal defunto Giovanni Damasceno da Pont-de-l’Arche. – Esortazione a inviare il fratello Barione da Lamonthéralié nella Missione dei Galla. – Indagini sul luogo del sepolcro del missionario defunto. – Suggerimento di unire il personale missionario viaggiante alla carovana di Sebastiano Martini Bernardi.

714 A Domenico da Castelnaudary, Liccè 9.12.1876 294

Insistenza per ottenere nuovi missionari, approfittando della spedizione organizzata da Sebastiano Martini Bernardi.

715 A Domenico da Castelnaudary, Liccè 12.12.1876 295

Autorizzazione al versamento di una somma.

Da inserire qui il → n. 1225 degli Scritti aggiunti

716 A Cesare Correnti, Liccè 18.12.1876 295

Lettera antecedente (cf. 697/277-278). – Arrivo della Spedizione geografica italiana nello Scioa. – Audacia dell’esplorazione, possibile « per tutto il regno di Menelik, ma non al di là dei sei gradi ». – Denunciata la « falsa politica dell’Egitto », M. inculca un’azione diplomatica energica « coll’Egitto, e colla diplomazia europea in modo che la strada sia libera e protetta ». – « Io, nella mia qualità di vecchio missionario italiano, crederei di tradire la patria e lo stesso mio carattere di vescovo, parlando diversamente ».

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717 A Orazio Antinori, Fekeriè-ghemb 16.1.1877 297

Presunta intercettazione postale da parte del governo e opinione contraria di M. – Invito all’accordo di due membri dissenzienti della Spedizione. – Assenza del sovrano e limitata libertà di azione per gli europei. – Proposito di informare Menelik sui fatti presunti.

718 A Giovanni Marcello Touvier, Fekeriè-ghemb 4.2.1877 298

Autorizzazione a consegnare una somma a favore dell’esploratore Giovanni Chiarini. – Accenno alla discussa questione dei limiti di demarcazione tra il Vicariato dell’Abissinia e quello dei Galla nel territorio scioano.

/418/

719 A Orazio Antinori, Fekeriè-ghemb 21.3.1877 299

Appuntamento fissato a dopo la Pasqua per trattare a voce una « questione troppo gelosa ». – Osservanza del digiuno abissino. – Cura della mano ferita del destinatario. – Indicazioni sulla Pasqua abissina.

720 A Orazio Antinori, Fekeriè-ghemb 21.3.1877 300

Ragioni addotte per disapprovare la dissociazione dei membri della Spedizione geografica, con invito a « uno spirito di conciliazione, e pazienza cristiana, lasciando tutti gli interessi da una parte, perché l’unità, e l’unione è sopra tutto ». – Accorgimento per procurarsi il dergò (vitto giornaliero) e stabilirsi in Lit-Marafià. – Stato politico dell’Europa e dell’Abissinia.

721 A Orazio Antinori, Fekeriè-ghemb 25.3.1877 301

Legame di nazionalità e di fede che costringe tutti i membri a « offici di fratellanza, e di mutua società ». – Intervento di M. per ottenere il dergò e l’abitazione a Lit-Marafià mediante « l’amicizia, e l’industria che supera l’ordine regio ». – « La ragione principale è di conservare il nostro onore ». – Organizzata « una festina europea » dopo la Pasqua.

722 A Ilarione da Lamonthéralié, Escia-Eloi maggio 1877 302

Invito a recarsi nello Scioa munito degli strumenti di lavoro.

723 A Francesco d’Argentona, Escia-Eloi maggio 1877 303

Accordi per passaggio di valuta.

724 A Orazio Antinori, Liccè 6.8.1877 303

Esigenza di considerare la « diversità del paese, la capacità di giudicare » e invito alla pazienza. – Esperienza di M. a Lit-Marafià e tragica fine della croce di Commendatore di S. Maurizio. – « Caro mio, siate dunque grande e generoso a soffrire e pazientare, unico mezzo per arrivare a vincere ». – Patrimonio di Luigi Pottier acquistato da Menelik.

725 A Luigi Gonzaga da Morestel, Liccè 22.8.1877 304

Suggerimento ad allestire un corriere.

726 A Menelik II, Liccè settembre 1877 304

Colloqui e carteggi tra M. e il sovrano dello Scioa.

727 A Antonio e Virginia d’Abbadie, Liccè 18.10.1877 305

Fortezza di Magdala conquistata e perduta da Menelik. – Collocazione dei figli di Bafana, moglie di Menelik. – Trame della regina nella rivolta di Masciascià contro il sovrano dello Scioa. (p. 305) – L’imperatore Johannes minaccia lo Scioa. – Emissari egiziani in Abissinia. – Costo delle comunicazioni per la strada di Tagiurra e morte di due missionari e del metropolita copto. – Spedizione geografica italiana parzialmente protetta da Menelik. – Destinatario, unico superstite nel ricordo di M. (p. 306) – Richiesto dall’esploratore Sebastiano Martini Bernardi, di ritorno in Italia, un incontro con Antonio d’Abbadie. – Rischi delle esplorazioni italiane « fra le razze nere per la via di Comboat, Kullo, Kafa, e Wallamo ». (p. 307)

728 A Francesco d’Apiro, Liccè 26.10.1877 307

Dichiarazione di somma ricevuta con autorizzazione al rimborso.

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729 A Francesco d’Apiro, Liccè 27.10.1877 308

Dichiarazione di somma ricevuta con autorizzazione al rimborso.

730 A Domenico da Castelnaudary, Escia-Eloi 20.11.1877 308

Esame delle cause, delle circostanze e delle conseguenze della morte di Alessio da Bief-du-Fourg. (p. 308) – Esortazione a presentare l’esploratore Sebastiano Martini Bernardi al pontefice e affidargli qualche missionario nel viaggio di ritorno. – Debiti della missione da saldare. – Esigenza di un segretario per assicurare l’amministrazione. – Offerta cospicua da ritirare a Lourdes. – Lettera e commissioni ad Antonio d’Abbadie. (p. 309)

731 A Cesare Correnti, Liccè 20.11.1877 310

Umile riconoscenza per il diploma ricevuto « di membro onorario della Società geografica italiana ». – Indicazioni per salvare la Spedizione, organizzata senza preavviso a M. (p. 310) – Enormi difficoltà del viaggio di esplorazione dallo Scioa alle « razze nere », seguendo la via del Kaffa e del Uallamo. – « Una grande impresa domanda grandi sacrifizii di tempo e di mezzi ». – Deciso, di comune accordo, il ritorno di Sebastiano Martini Bernardi in Italia, « per il bene e sicurezza della spedizione stessa ». – Vantaggi geografici dell’esplorazione (p. 311) lungo i fiumi Hauash e Goggieb. – Disappunto di M. per il mancato apprezzamento di pregevoli studi scientifici di Orazio Antinori e Giovanni Chiarini. – Indispensabile la residenza di Orazio Antinori nello Scioa, scelta come stazione intermedia dell’esplorazione. – Comprensione verso Sebastiano Martini Bernardi, costretto a rientrare in Italia, e depositario di un promemoria di M. per il destinatario. (p. 312)

732 A Luisa Jaubert, Liccè 21.11.1877 313

Versamento di valuta in favore della destinataria.

733 A Alessandro Franchi, Liccè novembre 1877 313

Missiva affidata alla carovana di Sebastiano Martini Bernardi. – « Questa povera missione è sempre tribolata per mancanza delle strade e difficoltà di communicazioni coll’Europa ». – Morte di Giovanni Damasceno da Pont-de-l’Arche (p. 313) e di Alessio da Bief-du-Fourg, dovute a inesperienza e « inopportuna tenacità per l’osservanza della regola » nei missionari, con conseguente perdita di personale e di beni. – Consiglio di non vincolare esageratamente la coscienza dei missionari per scongiurare simili pericoli. – Doni di Menelik al pontefice, già affidati a Pietro Arnoux e rimasti in Aden, consegnati a Sebastiano Martini Bernardi. (p. 314) – Argomenti per una risposta pontificia al sovrano dello Scioa, tenuto conto delle sue convinzioni religiose e del regno. – Oggetti sacri come contraccambio. – Giudizio sull’opera Arganon, offerta al Pontefice da Menelik. – Scienza del clero tigrino (p. 315) e ignoranza di quello scioano. – Liturgia, riti, cerimonie della Messa di rito etiopico. – « Qui tutto è abitudine, e le superstizioni più grossolane, passate in uso, diventano cose dogmatiche, anche per i preti ». – Esame delle 14 messe etiopiche: risultati negativi. (p. 316) – Decisione di M. « di far la Messa latina con tutte le sue rubriche, il testo in lingua Ghez, e le rubriche in amarico », traducendo « la Messa della Madonna ut in festis per annum »: successo dell’iniziativa. – Ostacoli insormontabili « per domare e regolarizzare le chiese di Scioha » e tentativi di M. falliti. – Decadenza del sacerdozio scioano, ereditario, numerosissimo e con « semplice posizione civile ». – Progetto di M. di erigere semplici cappelle private (p. 317) /420/ e di istituire monasteri cattolici. – « Il cattolicesimo qui nel sentimento pubblico ha fatto dei progressi incalcolabili; ancora una decina di anni l’elemento cattolico diventa un elemento indigeno consacrato dall’abitudine ». – Ordinazioni presbiterali di due preti esemplari e di « un antico professore di Ancober, grande apostolo in detaglio ». – M. propenso « ad inserire il canone latino nella Messa detta della Madonna nel rito etiopico », tenuto conto che « l’Abissinia di oggi non è più l’Abissinia antica sopra tutto qui in Scioa ». – Preti di rito latino (p. 318) « per provvedere ai paesi Galla del sud » e condizioni di quelle missioni. – Difficoltà di stabilire i confini dei Vicariati dell’Abissinia e dei Galla e di avviare rapporti di collaborazione. – Penetrazione dell’Egitto in Abissinia. – Chiesto il rinnovo delle facoltà ordinarie e straordinarie. (P. 319)

734 A Orazio Antinori, Fekeriè-ghemb 12.12.1877 320

Mancato incontro con l’esploratore, invitato a far visita a M. – Differito il prelievo di una catecumena.

735 A Giovanni Battista da Friedolsheim, Scioa 1877 320

Spedizioni e versamenti in Aden a conto della Missione dei Galla e bilanci.

Da inserire qui il → n. 1226 degli Scritti aggiunti

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736 A Orazio Antinori, Fekeriè-ghemb 4.2.1878 322

Suggerimento dell’azzage di mettere al sicuro i beni della Spedizione nell’eventualità di una sollevazione popolare. – Fatto accaduto al console francese di Massaua, Arnaldo Degoutin.

737 A Orazio Antinori, Escia-Eloi 24.2.1878 322

Nuovo appello dell’azzage di ritirarsi a Fekeriè-ghemb a scanso di responsabilità. – M., sordo ai pettegolezzi, resta in Escia-Eloi. – Garanzia per le postazioni di Lit-Marafià e Mahal-Uonz. – Discesa dell’imperatore Johannes a Liccè e scontro con la cavalleria galla di Menelik a Debra-Bran.

738 A Menelik II, Fekeriè-ghemb marzo 1878 323

Voci calunniose sul conto di M., disposto a presentarsi all’imperatore Johannes per scagionare il re.

739 A Taurino Cahagne, Fekeriè-ghemb aprile 1878 324

Deciso un abboccamento con il destinatario.

740 A Giovanni Battista da Friedolsheim, Escia-Eloi apr. 1878 324

Privo di notizie dall’Europa. – Consegna di oggetti tramite Sebastiano Martini Bernardi. – Difficili comunicazioni con Zeila.

741 A Giovanni Chiarini, Escia-Eloi 27.5.1878 324

Felice arrivo del destinatario a Rogghiè con Antonio Cecchi. – Invito a mantenere la promessa di consegnare a Orazio Antinori il proprio diario.

742 A Taurino Cahagne, Escia-Eloi giugno 1878 325

Grave infermità di M.

/421/

743 A Giovanni Simeoni, Escia-Eloi 5.7.1878 325

Necrologia di Felicissimo Cocino, ex coadiutore del Vicariato Apostolico dei Galla. – Malattia di M. – Partecipazione ai parenti del defunto tramite i rispettivi vescovi.

744 A Orazio Antinori, Escia-Eloi 15.9.1878 326

Morte di un servo dell’esploratore. – Lieve malattia del re. – Incombenze espletate da M.

745 A Orazio Antinori, Escia-Eloi 3.11.1878 327

Ignota la sorte di Giovanni Chiarini e Antonio Cecchi. – Menelik giunto a Liccè. – Abitazione espropriata a M. dal re. – Comportamento sibillino dell’azzage.

746 A Pietro Labatut, Fekeriè-ghemb 7.11.1878 328

Lettere di M. al re senza risposta. – Epidemia negli Adal.

747 A Domenico da Castelnaudary, Fekeriè-ghemb 11.11.1878 328

Condizioni precarie della missione dopo la morte di Felicissimo Cocino e richiesta di personale missionario. – Malattia di M. – Furti, sottrazione di corrispondenza, morte di Alessio da Bief-du-Fourg e sentenza del tribunale reale.

748 A Giovanni Simeoni, Escia-Eloi novembre 1878 329

Morte di Pio IX ed elezione di Leone XIII. – Nomina del destinatario a prefetto di Propaganda Fide in sostituzione di Alessandro Franchi, promosso alla Segreteria di Stato. – Congratulazioni. – Missione di Kaffa, affidata a « due sacerdoti indigeni deboli », dopo la morte di abba Hajlù Michele e Felicissimo Cocino. – Chiuse le Missioni di Gudrù e di Lagamara. – Riconferma di facoltà.

Da inserire qui il → n. 1227 degli Scritti aggiunti

749 A Taurino Cahagne, Fekeriè-ghemb dicembre 1878 330

Autorizzazione a conferire il presbiterato a Ghebra Masqal.

750 A Orazio Antinori, Fekeriè-ghemb 5.12.1878 331

Incontro dilazionato dalle vaccinazioni antivaiolose. – Saccheggio delle missioni del Gudrù e di Lagamara e prigionia di Antonio Cecchi e Giovanni Chiarini.

751 A Sebastiano Martini Bernardi, Escia-Eloi 27.12.1878 331

Lettere del destinatario al re tradotte da M. – Udienze reali di M. in Ankober. – Esigenza per i missionari di viaggiare in incognito. – Condanna del capo carovana Anuri Mohamed. – Pace tra Johannes e Menelik ed epidemie nello Scioa. – Antonio Cecchi e Giovanni Chiarini prossimi al Kaffa. – Morte di Felicissimo Cocino. – Suggeriti i dovuti riguardi per evitare le febbri.

752 A Domenico da Castelnaudary, Escia-Eloi 28.12.1878 332

Udienza di Leone XIII al destinatario accompagnato da Sebastiano Martini Bernardi. (p. 332) – Vivamente atteso l’esploratore. – Necrologia dell’ex coadiutore, Felicissimo Cocino, da partecipare ai parenti. – Accuse indirizzate al destinatario con preghiera di meglio favorire gli interessi della missione. (p. 333) – Giudizio positivo su di un’opera di Esuperio da Prats-de-Mollo (p. 334).

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753 A Giuseppe Dalla Vedova, Escia-Eloi 1.1.1879 335

Lettere e oggetti ricevuti. – Itinerario certo percorso da Antonio Cecchi e Giovanni Chiarini e supposizioni dopo la loro partenza dalle tribù Soddo. – Morte di Felicissimo Cocino, in grado di aiutare gli esploratori. – Suggerimenti.

754 A Francesco da Villafranca P., Fekeriè-ghemb 2.1.1879 336

Partecipazione necrologica di Felicissimo Cocino, ex coadiutore del Vicariato dei Galla, con ampi cenni biografici (p. 336). – Autentico eroismo della vita missionaria (p. 337). – « Ella ha qui dei figli, nei quali in molte cose ed in specie nella povertà, e nello spirito di sacrifizio il nostro S. Padre troverebbe ancora il suo conto » (p. 338).

755 A Orazio Antinori, Escia-Eloi 18.1.1879 338

Restituzione di carta geografica con il tracciato seguito da Antonio Cecchi e Giovanni Chiarini, accompagnata da notizie esplicative.

756 A Giovanni Simeoni, Escia-Eloi 25.1.1879 339

Disponibilità di M. a collaborare con la Società internazionale belga, raccomandata dal destinatario. – Progetti grandiosi delle società europee (p. 339) e autentica civilizzazione cristiana. – Impedimenti frapposti dall’ateismo, disprezzato dagli stessi incivili. – Prete cattolico e ministro protestante. – Condizione etico-religiosa dell’Africa Orientale, composta di cristiani, di mussulmani e di galla pagani. (p. 340) – Sistema efficace di penetrazione e ostacoli. – Proselitismo islamico. (p. 341) – Metodo di evangelizzazione graduale adottato nello Scioa. – M. si prefigge « di esporre il modo pratico per utilizzare l’elemento dell’organizzazione sociale ». – Cautela da usarsi nei rapporti epistolari. – Suggerimento alla Società internazionale belga di « assumersi l’incarico di stampare alcuni libretti », utili alla missione. (p. 342) – Caratteri tipografici amarici dell’Imprimerie Imperiale (p. 343).

757 A Daniele Comboni, Fekeriè-ghemb 31.1.1879 343

Compiacimento per la promozione del destinatario a Vicario Apostolico dell’Africa Centrale e ammirazione per il suo zelo. – Popoli refrattari all’azione missionaria. – Assoluta abnegazione dell’apostolo. – Numerose vaccinazioni antivaiolose effettuate da M. – Brama irrealizzabile di un incontro. – Morte dell’ex coadiutore Felicissimo Cocino, appresa da M. cinque mesi dopo.

758 A Antonio d’Abbadie, Escia-Eloi 13.2.1879 345

Rischi a cui va soggetta la corrispondenza. – Disappunto di Menelik per una spedizione fallita. – Il viaggiatore raccomandato da M., Leone Péquignol, incaricato di ragguagliare l’esploratore sulle vicende etiopiche. (p. 345) – Necrologia elogiativa di Felicissimo Cocino, ex coadiutore del vicario apostolico dei Galla. (p. 346) – Missione di Lagamara distrutta dalle armate scioane e condizioni di altre regioni. – Numerose vaccinazioni antivaiolose praticate da M. durante l’epidemia. – Comunicazioni di M. a Propaganda Fide per la Società internazionale belga (cf. 756/339-343). – Denunzia delle società « nel fondo cristiane, ma pagane nel loro materiale » (p. 347) e duro attacco al deismo. – Moralizzazione e industrializzazione dell’Africa. – Possibilità di « stabilimenti grandiosi » solo sulla costa. – « Massacri e vessazioni ordite dalla propaganda mussulmana ». – Sistema efficace, adottato sempre da M., di /423/ viaggiare poveramente. (p. 348) – Esperienza del destinatario utile alla Società internazionale belga. – Presentimento di morte prossima lo induce a prepararsi il sepolcro. – « Quando sentirà la mia morte, Ella canti pure alleluia, perché sarò sortito da tutte queste strade tortuose che stancano senza arrivarvi, allora sarò accato di Lei e di Madame ». (p. 349)

759 A Sebastiano Martini Bernardi, Escia-Eloi 17.2.1879 350

Corrispondenze precedenti. – Menelik deluso dai viaggiatori tedeschi, ricevuti in Uarra-Ilù. – Re di Scioa tributario dell’imperatore Johannes. – Apprensioni per « la politica abissina che cangia come cangia il vento ». – Menelik bramoso di ottenere armi dall’Italia e lasciapassare egiziano. (p. 350) – Accoglienze ricevute dal destinatario in Italia. – Missive di M. per l’Europa. – Prigionia di Antonio Cecchi e Giovanni Chiarini nell’Ennerea e cronistoria della regione. – Intervento diretto di Orazio Antinori presso i capi scioani e indiretto del re dello Scioa su quello dell’Ennerea. – Ordine di M. ai missionari di viaggiare in incognito. (p. 351) – Saldo di debito. – Atteso il destinatario con il personale missionario e la salma di Alessio da Bief-du-Fourg. (p. 352)

760 A due missionari dei Galla, Escia-Eloi 17.2.1879 352

Cautele, suggerite ai missionari in viaggio, per sottrarsi al fanatismo mussulmano e copto.

761 A Leone Péquignol, Escia-Eloi 26.2.1879 353

Ricevuta di denaro.

762 A Felice Massaja, Escia-Eloi febbraio 1879 353

Età e salute di M. – Clima freddo dell’acrocoro etiopico.

763 A Antonio d’Abbadie, Escia-Eloi 1.3.1879 354

Aggiunta alla missiva 758/345-349. – Itinerario e disavventure di Antonio Cecchi e Giovanni Chiarini a Gemma Abba Giffar, a Leca e nell’Ennerea. – Scarsa influenza di Menelik sui vari principi. – Viaggio di Leone Péquignol in Francia. – Menelik e Johannes negli Eggiù-Galla. – Preoccupazioni politiche di M.

764 A Giuseppe Dalla Vedova, Escia-Eloi 1.3.1879 355

Appendice alla missiva 753/335-336. – Incertezza di M. sulle voci diffuse, riguardanti la prigionia di Antonio Cecchi e Giovanni Chiarini nell’Ennerea. – Percorso seguito dagli esploratori. – Cronistoria dell’Ennerea e profilo etico-religioso del re Abba Gommol. – Influenza, esclusivamente diplomatica, di Menelik sui diversi sovrani e impotenza dei missionari. – Responsabilità dell’arabo Agì Haman.

765 A Orazio Antinori, Escia-Eloi 2.3.1879 356

Ostacoli frapposti alla liberazione dei due esploratori. – Proposto un piano diplomatico.

766 A Giuseppe Bienenfeld Rolph, Escia-Eloi 6.3.1879 357

Versamento di una somma per salvare « l’onore di tutti ». – Prigionia degli esploratori, già comunicata in Italia, e lentezza delle « operazioni officiose » da parte del re per liberarli. – Colpevolezza di Agì Haman. – Pratica impotenza della missione cattolica.

/424/

767 A Giovanni Battista da Friedolsheim, Escia-Eloi 8.3.1879 358

Autorizzazione di pagamento.

768 A Giovanni Battista da Friedolsheim, Escia-Eloi 12.3.1879 358

Autorizzazione di pagamento.

769 A Giuseppe Bienenfeld Rolph, Liccè 7.5.1879 359

Annessa lettera di Orazio Antinori, partito alla ricerca dei colleghi. – Fondatezza delle notizie sugli esploratori prigionieri. – M. convocato dall’imperatore Johannes con gli altri missionari.

770 A Giovanni Battista da Friedolsheim, Liccè 8.5.1879 360

Comunicato da Menelik a M. l’ordine imperiale di presentarsi al campo per un incarico diplomatico in Europa. – Affidata la missione a Ferdinando da Hyères e a cinque sacerdoti indigeni. – Versamenti autorizzati e ricompensa al latore.

771 A Paolina Lasserre, Liccè 9.5.1879 360

Raccolta razionale di oggetti utili alla missione.

772 A Orazio Antinori, Escia-Eloi 17.5.1879 361

Ordine perentorio del re di partire.

773 A Orazio Antinori, Escia-Eloi 28.5.1879 361

Desiderato incontro di M. con il destinatario prima di raggiungere il campo imperiale.

774 A Menelik II, Escia-Eloi giugno 1879 361

Lettera di Menelik a M., opinione di Taurino Cahagne e risposta di M. con « lettre très forte au Roi ».

775 A Orazio Antinori, Escia-Eloi 10.6.1879 362

Indisposizione di M. – Gratitudine per i doni dell’esploratore. – Tieffe e prezzo dell’orzo. – Riflessioni sulla missione diplomatica da affidare ai missionari.

776 A Sebastiano Martini Bernardi, Kohot 29.6.1879 362

Incertezza sull’esecuzione della missione diplomatica imperiale. – Abba Elias autorizzato a ricevere i nuovi missionari in Escia-Eloi. – Pregato il destinatario di impedire l’apertura dei bagagli indirizzati alla missione.

777 A Taurino Cahagne, Escia-Eloi giugno 1879 363

Licenza di conferire il presbiterato ad abba Johannes.

778 A Sebastiano Martini Bernardi, Uarra-Ilù 6.7.1879 364

Lettera affidata ad abba Elias. – Richiamo alla sicurezza dei bagagli. – Desiderio del cugino del re, Masciascià, di conoscere l’esploratore.

779 A Ferdinando da Hyères, Uarra-Ilù 6.7.1879 364

Nomina a Vicario Generale pro tempore della Missione dei Galla.

780 A Ferdinando da Hyères, Uarra-Ilù 6.7.1879 365

Conferiti i poteri al missionario ed esortazioni ai fedeli.

/425/

781 A Menelik II, Uarra-Ilù 6.7.1879 365

Ragioni uniche del ministero apostolico di M. nello Scioa (p. 365) – Menelik e il suo regno refrattari all’evangelizzazione. – Condannata l’imposizione del cristianesimo voluta dall’imperatore Johannes. – Deplorevoli condizioni economico-religiose dell’Etiopia (p. 366) permesse dall’« ira di Dio ». – Fiducia nell’avvenire. (p. 367)

782 A Ferdinando da Hyères, Debra-Tabor 7.8.1879 367

Arrivo a Debra-Tabor e ordine imperiale di partire per l’Europa dopo la stagione delle piogge. – Ipotesi (p. 367), disposizioni varie per la missione (p. 368), incoraggiamenti e saluti (p. 369).

783 A Gustavo Bianchi, Debra-Tabor, settembre 1879 369

Ricevuta una lettera dell’esploratore.

784 A Gustavo Bianchi, Debra-Tabor settembre 1879 369

Biglietto di presentazione per comunicazioni orali.

785 A Gustavo Bianchi, Gafat 2.10.1879 369

M. nell’impossibilità di soccorrere il destinatario.

786 A Gustavo Bianchi, Debra-Tabor 3.10.1879 370

Ragguaglio sugli esploratori italiani.

787 A Luigi Ciurcia, Metemma 25.10.1879 370

Dispaccio telegrafico inevaso per l’Egitto.

788 A Giovanni Simeoni, Metemma 28.10.1879 370

Esilio di M. con il coadiutore Taurino Cahagne e Luigi Gonzaga da Morestel. – Sorte incerta di Ferdinando da Hyères, rimasto a reggere la missione con cinque sacerdoti indigeni. – M. e Luigi Gonzaga da Morestel diretti all’Egitto e Taurino Cahagne a Aden. – M. costretto dall’età e dalla salute a rassegnare le dimissioni. – Proposito di stare lontano da Roma, malgrado il vivo desiderio di presentarsi al nuovo pontefice.

789 A Carlo Giorgio Gordon, Gadaref 15.12.1879 371

Risposta al messaggio del destinatario. – Viaggio penoso verso Kassala dopo l’esilio e riconoscenza per i riguardi ricevuti dagli agenti del governo egiziano.

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