Massaja
Lettere

Vol. 5

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793

Al cavaliere Antonio Thomson d’Abbadie
esploratore dell’Etiopia – Parigi

F. 281r

Monsieur d’Abbadie tres chère

Cairo 19. Febbrajo 1880.

Sono solamente alcuni giorni dacché Le ho scritto; oggi essendo comparso un’articolo sull’Abissinia in questi giornali d’Egitto Le scrivo di nuovo per darLe l’opportuna spiegazione; tanto più che questo articolo, o meglio telegramma, non mancherà di comparire anche sui giornali d’Europa, affinché Ella sappia spiegarlo nel suo vero senso ai suoi amici.

Il telegramma di cui è questione è venuto da Taka (Kasselà); questa città è in continua relazione telegrafica con Keren nei Bogos /14/ provincia di Semit, dove ultimamente vi sono andate truppe in quantità, e l’Egitto colà stava aspettando un’attacco. Deve perciò avere tutta la ragione di crederlo vero, se pure questo governo interessato non ha esaggerato di qualche cosa. I nomi indicati sono la più parte falsificati, perché il telegrafo in arabo riproduce difficilmente i nomi abissini, ed ancor più difficilmente [f. 281v] [ed ancor più] i nomi europei; da Matamma ho spedito un telegramma a questo Delegato Monsignore Ciurcia che mi costò 11. talleri, e non gli arrivò per questa ragione, se pure anche dell’imperfezione di questo meccanismo malamente eseguito nei luoghi lontani. I nomi non viziati sono quelli di Ras Adal capo del Gogiam, di Ras Alulà capo del Tigre, e di Menilik; tutti gli altri nomi indicati io stesso venuto di là non ho potuto cavarne costrutto.

Il telegramma in questione annunzia la rivolta di molti di questi capi contro l’Imperatore Joannes; se ciò è vero, come credo, l’imperatore Joannes è perduto. Prima ancora della nostra sortita dall’Abissinia si parlava già molto della rivolta di Menilik, dei Wollo, e del Gogiam; si parlava allora di un’intesa tra Menilik, e Ras Adal, il quale ha passato l’inverno al di là del Nilo con stupore di tutti i partitanti dello stesso Joannes. Trovandoci noi in Taka mercanti venuti d’Abissinia ci diedero la notizia della rivolta dei Wollo. Mentre eravamo noi al campo in Devra Tabor la fame era generale; con un tallero si trovava appena grano per 50. piccoli pani; si diceva universalmente che l’imperatore non avrebbe potuto [f. 282r] restare in Beghemeder più di un mese, e che la fame l’avrebbe obligato andare altrove; egli lasciava sperare una spedizione allo Scëua ai soldati, come unico paese, dove ancora si mangiava pane, ma poi abbiamo saputo più tardi che sul principio di Gennajo si trovava ancora in Devra Tabor, prova che delle difficoltà l’hanno impedito di moversi. Trovandoci ancora là il Volcaït era mezzo in rivolta, e discendendo poi noi verso Matamma abbiamo trovato che non diverso era il basso Dembea. Anche le notizie portate da Goldon Pascià nel suo ritorno da Devra Tabor, rapportate dai giornali, erano per la maggior parte vere a nostro giudizio. Ecco quanto posso dirLe per ora rapporto al telegramma anzidetto. Nel caso poi che l’impero di Giovanni cadesse Ella mi domanderebbe certamente cosa ne sarà di Scëua? L’attuale pace dello Scëua deve attribuirsi all’imperatore Joannes; se scoppia qualche rivoluzione contro Menilik, questi, o meglio Bafana, chiameranno l’imperatore, epperciò tutti i partiti stanno quieti; Menilik è talmente caduto dalla stima ed amore del suo paese, che senza il timore suddetto si sarebbe già rivoltato; al primo momento [f. 282v] che Joannes sarà caduto e conosciuto come tale in Scëua vi sarà gran pericolo di guerra civile, tra Menilik, il suo zio Derghè, e Masciascià figlio di Sajfù; quest’ultimo è un giovane ardito di 20. anni, dopo Menilik vero erede nella dinastia; Derghè nella successione è dopo di lui, come figlio ultimo fra i tre di Sella Selassie, ma guerriero, vecchio conservatore, il quale sino al giorno d’oggi non ha voluto vedere la figura dell’imperatore Joannes...

/15/ Se cade Joannes ella mi domanderà cosa sarà del nord dell’Abissinia? da quanto pare se la disputeranno i figli di Teodoros col figlio di Joannes; quest’ultimo nel telegramma suddetto è già in rivolta. Ras Adal capo del Gogiam potrebbe anche pretendere, poiché oggi questo principe al sud ed all’ovest possiede molti paesi Galla del contorno.

Ella riceva queste mie spiegazioni; e le dia il valore che crederà. I miei saluti di nuovo a Madama e sono sempre

Divot.mo Servo
† Fr: G. Massaja V.o