Massaja
Lettere

Vol. 5

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Al padre Donato Ferrari da Guardiagrele OFMCap.
\prefetto apostolico della missione del Libano – Beiruth

[Smirne, 8 maggio 1880]

[F. 1r] La Sua venerata lettera dell’8 corrente mese giunse apportatrice di grande consolazione si a me che a tutti questi Religiosi Confratelli, come quella che ci assicurava del Suo prospero felice arrivo in Smirne, ove splendidamente e magnificamente venne l’E. S. ricevuta con tutta la sua nobile compagnia. Ad majorem Dei gloriam, e ad aumento di umiltà e quindi di meriti per Lei che rifugge tanto dagli onori ed esterne dimostrazioni. Non mancherò comunicare i di Lei ossequi e paterne benedizioni a queste Comunità religiose e ad altri Amici che s’interessano molto della Sua preziosa salute e di tutto [ciò] che La riguarda.

Godo poi oltremodo che la S. E. R.ma vada sempre più ricuperando le forze e trovi minori difficoltà che nei mesi passati nei corporali esercizi; in quanto poi allo spirito, il basso concetto ch’Ella ha di se stessa, per me è prova evidente, che lungi dall’indebolirsi, esso conservasi sempre vigoroso, dritto avanzandosi pel sentiero della perfezione. Continui pure, Monsignore, ad amare gaiamente Iddio ed il prossimo, ed a profondarsi nella Santa umiltà e la bontà di Dio alimenterà di grazie sempre più copiose la Sua bell’anima, fino a che giunga a liquefarsi nelle sacre fiamme del divino amore, e si riunisca e s’immerga eternamente in Dio.

Anche qui si sta celebrando il mese Mariano, non certo con quella solennità che in Smirne, essendovi il sermone solo nei giorni festivi. Niuno però che conosca la posizione topografica di questa città, la scarsezza del popolo latino, e diverse [f. 1v] nazioni, parlante diverse lingue, non pochi dimoranti case lontane dalla nostra Chiesa, niuno, dicea, che conosca queste ed altre circostanze locali potrebbe ragionevolmente scandolezzarsi, se qui non si predica tutti i giorni, come in Smirne. Nei giorni feriali qui non vengono che poche persone, tra latini, maroniti e greci. In qual idioma dovrebbe predicarsi? Non sarebbe il caso di predicare al deserto, e dare occasione a qualche Madre di Famiglia ed altro che non comprendesse, e dovesse recarsi al lavoro, di riuscirsene dalla Chiesa, (come avviene anche ne’ dì festivi) pria di compiersi la sacra funzione?

Io ringrazio cordialmente l’E. V. dell’ammonizione che si è degnata di farmi colla Sua venerata lettera, e coll’ajuto di Dio, mi adoprerò, per quanto le circostanze locali lo permettono, di profittarne, e ridurla in prattica.