Massaja
Lettere

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Al cardinale Giovanni Simeoni
prefetto di Propaganda Fide – Roma

F. 1070rEminenza

Bourboule-Mondor sopra Clairmont-Ferrant 1. Agosto 1880.

Oggi otto mi pervenne la venerata lettera di S. Santità, nella quale la Santità Sua ebbe la degnazione di ringraziarmi del miserabile servizio prestato alla Chiesa dal 1846. sino al giorno d’oggi, e nella Sua bontà volle acconsentire alle mie replicate domande, per le quali io dava le mie dimissioni per unico motivo d’impotenza. Per non disturbare sovverchiamente la Santità Sua oso pregare l’Eminenza V. R.ma di accusarne la ricevuta per me e ringraziarLa nel tempo stesso della gran bontà avuta per me, assicurandoLa in pari tempo che la data mia dimissione non è stata per mancanza /39/ di volontà di servire la Chiesa, ma sibbene l’unica mia attuale insufficienza, sopratutto per il ritorno, e per le visite di dovere alle varie missioni che vi sono.

Con tutto ciò io non m’intendo di sortire da una Missione che mi costò 35. anni di fatiche, ma intendo constituirmi sotto gli ordini del nuovo V.o Ap.o per tutto ciò che il medesimo mi crederà ancora capace, perché tengo un certo voto di morire sul campo di battaglia, e come Ella ben sa, non è che costretto dalla forza publica che l’ho lasciata.

F. 1070v Ho incomminciato avanti jeri la cura delle aque minerali, e se Iddio vorrà benedirla, e restituirmi le forze non saranno per me, ma sibbene per la missione in tutto ciò che mi sarà comandato; dopo la cura penso ritirarmi qualche tempo in qualche Convento della Corsica per pensare un poco a me stesso, se pure potrò sbrigarmi di certi affari che ancora mi restano.

Rapporto alla mia venuta a Roma, quando V. Em. avrà creduto che le ragioni da me addotte per tenermene lontano avranno cessato, allora Ella non avrà che darmene un segno, e verrò immediatamente, perchè per parte mia non lascio nel cuor mio di essere impaziente di baciare i piedi di Sua Santità, e di rivede[re] V. Em. stessa, che già ab antiquo ho avuto il piacere di conoscere e di praticare.

Gradisca intanto i sentimenti della massima venerazione, coi quali ho l’onore di ripetermi

D. Em: V. R.ma