Massaja
Lettere

Vol. 5

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Al padre Francesco Ferrero da Villafranca Piemonte OFMCap.
commissario generale – Roma

[F. 1r]

R.mo Padre e collega Amat.mo

Frascati 23. Ottobre 1880.

Io aveva già preparato tutto per discendere al Convento, ma poi come per forza ha dovuto restarvi; pare una cosa stata combinata col Cardinale. Resterò dunque qui sino alla festa di tutti i Santi, e quando il collegio anderà a Roma io discenderò al Convento per aspettare qui gli ordini che verranno ab alto.

Io avrei voluto domandare il permesso per fare un viaggio al Piemonte, anzi dirò di averne parlato a Sua Eminenza, ma non mi diede una risposta soddisfacente, ed io non ho creduto di andar più avanti per timore di oppormi alla volontà di chi comanda; se voi credete parlarne potrete farlo. Il Cardinale invece mi parlò d’interesse dicendomi che si sarebbe pensato a darmi qualche cosa /62/ per la mia sussistenza, [f. 1v] ma io gli risposi che fino a tanto che sarebbe esistito l’Ordine i miei fratelli Cappuccini avrebbero pensato a me, epperciò non averne bisogno.

Subito che il mio successore sarà venuto, ed avremo finiti gli affari, allora solamente farò una domanda, quella cioè di svincolarmi dai legami che tengo colla Chiesa e colla Propaganda per mettermi direttamente sotto gli ordini dei Superiori dell’Ordine, nel quale intendo morire, come semplice religioso Cappuccino, facendo quel poco che ancora posso fare.

Avrete ricevuto la lettera aperta al nostro compagno P. Camillo da Torino che vi ho spedito per le mani del Padre Provinciale, unitamente ad un foglio del giornale di Perugia.

Del resto grazie a Dio sto bene, e vi ringrazio delle due flanelle e sei fazzoletti speditimi. Vi lascio ai piedi del crocifisso, ed abbraciandovi in spirito sono

† Fr: G. Massaja V.o

P. S. I miei saluti al P. Segretario Isidoro, ed al R.mo Procuratore.