Massaja
Lettere

Vol. 5

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Al padre Davide David da Pinerolo OFMCap.
ex discepolo di M. – Torino-Ospedale Mauriziano

[F. 1r] Carissimo figlio in G. C. Amat.mo

Roma 29. Aprile 1881.

Voi piangete, ed io? dal momento che il buon Francesco nostro Padre si ammalò sul principio di Aprile ho veduto subito che la cosa era grave, perché si trattava di un trasporto della sua podagra al petto; io da quel giorno non ho più riposato, e molte volte mi levava la notte e diceva la Messa alle due per communicarlo. Il Sabbato Santo si trovava un poco meglio e volle andare ad un monastero; la sera lo portarono a casa ricaduto più che mai, e non si alzò più. Volle che io stesso gli amministrassi tutti i Sacramenti... Pensate...!

Appena morto, quanto volentieri sarei volato subito a Torino, ma non poteva, perché ancora non sono congedato dal Papa. Oggi però ho qualche segnale da poterlo sperare, e subito che sarò congedato vi scriverò.

[F. 1v] Se fosse per voi resterei qualche cosa di più in Piemonte, perché vi amo sinceramente, ma vi confesso che il vedere la nostra cara provincia vicina a perire, è questa anche una gran pena per me. Se avessi ancora forze sufficienti mi offrirei io stesso a lavorare, disposto a fare anche il maestro dei novizii, o il lettore per ajutare affinché risorga; ma sgraziatamente sono vecchio e privo di forze; più obligato a fare ancora un viaggio in Francia per ultimare la Storia della missione che sto scrivendo per ordine dei Superiori. Eccovi la mia posizione.

Vi ringrazio delle Messe che mi avete mandato, e farò in modo che siano presto spedite e celebrate.

Non ho coraggio ad estendermi di più. Salutatemi tutti, e pregate per me, che lasciandovi ai piedi del crocifisso vi abbracio in spirito e sono

P. Lettore
† Fr: G. Massaja V.o Capp.no