Massaja
Lettere

Vol. 5

/NNN/

969

A monsignore Luigi Gonzaga Lasserre da Morestel OFMCap.
vescovo coadiutore dei Galla – Zeila

[F. 1r] Caro Monsignore mio!

Roma 20 Gennajo 1883.

Ho ricevuto oggi la vostra [la vostra] Carissima lettera del 16. Decembre scorso. Tanta è la consolazione che ho provato, al sentirvi consacrato Vescovo di Marocco, che di oggi sono venuto alla Propaganda, dove passerò la notte, per darne notizia ai nostri Prelati Superiori, i quali dopo dimani al più tardi ne parleranno al Santo Padre. Dunque siete consacrato Vescovo; essere consacrato Vescovo vuole dire, come sapete, essere sposato alla Chiesa di Cristo, per la quale dovete essere disposto a dare il vostro sangue, se occorrerà. Dopo questo, ecco il mio consiglio netto, consiglio che io ho sempre praticato e lo pratico ancora: ogni giorno celebrando la Santa Messa, oppure facendo le vostre preghiere, in mancanza [f. 1v] della Messa, nelle vostre preghiere quotidiane rinnovate sempre l’atto di sacrifizio della vostra vita in unione con quello fatto da nostro Signore sul calvario, e che rinnova ogni giorno misticamente nella Santa Messa, quando dite in nome suo hoc est corpus... hic est calix... in modo incruento; se potete un desiderio di morire per Lui; se poi siete debole, un fiat voluntas tua. Con questo esercizio guadagnerete tutta la gloria di martire ogni giorno, anche vivendo cento anni...: come sapete meglio di me. In questo modo il vostro ministero sarà consacrato collo stesso vostro sangue in unione con quello del caro nostro buon Gesù; oh allora quante benedizioni sopra di voi, e sopra le anime da voi evangelizzate...! Caro Monsignore, al pensare come in guerra di qua e di là gli uomini cadono come le mosche, nelle risse, ogni giorno nei [f. 2r] [giorno nei] giornali si leggono storie senza fine di morti per coltello, per revolver; noi soli saremo timidi di morire per il nostro buon Gesù? Questo pensiero molto mi confunde. Fatevi dunque coragio, o caro, oggi siete crocesignato, non per far comparsa, ma per battervi col diavolo. Eccovi dunque la mia conferenza da Padre, come vi sono sempre stato.

Spero avrete letto la vita dei due martiri Agatangelo e Cassiano; eccovi due bei modelli fra i nostri stessi fratelli; io sto lavorando /165/ per introdurre la loro causa di beatificazione; prima di morire spero di vederla incomminciata, ma voi più giovane ne farete il pontificale, se Iddio ascolta il mio ad multos annos.

Del resto vi lascio ai piedi del crocifisso nostro Signore, ed abbraciandovi godo rinnovarmi

Fratello in S. Francesco
† Fr. G. Massaja arcivescovo

[F. 2v] P. S. Ho scritto subito a voi, perche dovete partire. Dite a Monsignore Vicario Ap.o, che fra pochi giorni scriverò a lui, subito che avrò [avrò] riscontro dal Santo Padre. Del resto non mancate di salutarmi tutti; mancomale la mia benedizione, come sapete, cammina per telegrafo passando in paradiso per essere confermata...