Massaja
Lettere

Vol. 5

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Al padre Giovanni Maria Francesco Jordan
fondatore della società del divin salvatore – Roma

[F. 1r] M. R. D. Giordano Amat.mo

* Dal Convento dell’Immacolata Concezione 23 Gennajo 1883.

Ho letto tutte le raccomandazioni fatte da altri Ill.mi e Reverendissimi Prelati, ben di altra importanza che la mia. Mi associo ai medesimi sopra tutti i rapporti nel raccomandare al publico il Suo instituto in tutte le sue ramificazioni, e prego da Dio un’ampia benedizione sopra di Lei, e sopra il medesimo.

Iddio coi suoi apostoli banditori del Vangelo ha fatto due grandi miracoli: il primo, e più visibile è stato quello della Prima Pentecoste evangelica in Gerusalemme, quando, senza moltiplicare la parola degli apostoli, dava a questa una virtù da farsi intendere in tutte le lingue, come narra S. Luca negli atti degli apostoli... Parti, et Medi, et Elamitæ... audivimus eos loquentes nostris linguis... [f. 1v] Il secondo miracolo, benché meno avvertito da noi, è stato quello di moltiplicare gli apostoli, e di 12. farne subito forze dodeci mille coll’oracolo dei dodeci. Così per cagion d’esempio Paolo, non pago d’istruire egli personalmente instruiva col mezzo di Timoteo, di Tito, di Apollo, e [e] forze di mille altri; di modo che, anche quando Paolo dormiva parlavano gli altri per lui, e la parola apostolica convertiva il mondo, come Ella sa meglio ancora di me.

Ora, non basta questo per far conoscere tutto il valore dell’opera Sua? Quando Ella mi parlava in Egitto di queste Sue idee, esse non erano allora che un germe, ma un germe fecondo, al quale, io allora ho avuto l’onore e la fortuna di aggiungere il mio grano d’incoraggiamento; pensi perciò quanta non deve essere la mia consolazione, /166/ al vedere oggi questo germe già cresciuto, e carico [f. 2r] di frutti; Ella possiede già una quantità di gente che parla per Lei alle turbe, ed ha trovato ancora la maniera di propagare la divina parola coll’ajuto della stampa, e far servire anche questa all’apostolato, mentre essa nelle mani degli empii serve potentemente alla distruzione e propagazione del Paganesimo.

Facia dunque coraggio, o caro, ed armato delle suddette ragioni, facia coraggio a tutti i Suoi collaboratori, siano questi Sacerdoti, siano pure anche Laici, i quali contribuiscono, o coll’istruire, oppure anche coll’opera delle loro mani benefic[h]e.

Umiltà, adunque, o caro, e confidenza nel Divin Maestro che l’ha ispirato. Ella fin qui ha fatto nulla; chi ha fatto fin qui è Dio, è Gesù; lascii dunque fare a Lui; ma affinché egli continui a fare non deve spiegarsi affatto la operazione o passione umana. Io sono certo che [f. 2v] Ella ha già studiato profundamente anche questa parte, e l’avrà insinuata a tutti i Suoi ausiliarii; epperciò mi dispenso dall’aggiungervi altro, ben conoscendola, ed avendoLa raccomandata già da molto tempo al Signore.

Gradisca intanto, colla mia benedizione, le mie congratulazioni per ciò che già è fatto, e per ciò che si spera da Dio in favore della Sua Chiesa, e mi creda, quale ho l’onore [di] professarmi.

D. S. V. M. R. e Carissima

Divot.mo Servo
† Fr. G. Massaja Arc.o Cappuccino