Massaja
Lettere

Vol. 5

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Al padre Domenico Gouttes da Castelnaudary OFMCap.
ministro provinciale di Tolosa – Carcassonne

[F. 1r] M. R. P. Provinciale Amat.mo

Frascati 25. Agosto 1883.

Ho ricevuto la vostra carissima del 21. corrente. Godo che abbiate ricevuto il rescritto dal Cavaliere Franceschetti; tenetevi in relazione con lui, e fategli gustare qualche piccolo regalucio; egli è mio Commissioniere, e sia anche il vostro, e per mezzo di lui otterrete tutto quello che avrete bisogno; quando si tratterà di certe cose più delicate, egli mi domanda, ed io lo assisterò.

In quanto all’affare del Comissariato vostro, e la prefettura sopra la Missione di Aden, io ho compreso tutto ciò che volete dire, ma oggi non è il tempo di sollevare questa questione, ma io non l’ho dimenticata, ma solo aspetto il momento propizio, il quale non tarderà a venire; allora tutto si farà; lasciate solo fare da me.

Fino a tanto che il momento non è venuto seguitate pure a fare come fate, occupandovi dei missionari Galla [f. 1v] tanto per la missione di Aden d’accordo col Procuratore Generale delle missioni, quanto anche per le missioni dell’interno: sempre d’accordo con Monsignore Taurin Cahagne Vicario Ap.o mio Successore; quando sarà arrivato il momento, allora conoscerete le attuali ragioni del mio silenzio, e tutto ritornerà a suo luogo.

Ho ricevuto molte lettere da Monsignore Taurin, il quale si trova molto in pena per alcuni missionarii poco docili che gli fanno mangiare il pane del dolore; egli è stato mal consigliato ricevendo alcuni missionarii di mezza vocazione. Il povero Monsignore va compatito ed ajutato per attraversare questo cattivo momento; egli non mancherà di ritornare sui suoi passi, e tutto anderà bene; abbiate solo pazienza ancora per qualche tempo, e sarete contento anche voi.

Monsignor Vescovo di Marocco Coadjutore è arrivato in Choha con alcuni compagni, ed è stato ben ricevuto dal Re Menilik, ma non [f. 2r] si conoscono ancora i risultati delle conferenze che ebbero luogo con quel Re; da quanto mi scrive Monsignore Taurin pare che siano stati intesi di stabilirsi provisoriamente fra gli Ittu suoi sudditi ultimamente conquistati. Comunque, da quanto pare, le cose si avvicinano ad un’aggiustamento, ed allora si otterrà tutto il resto. I novelli missionarii armati di vero spirito sanno rassegnarsi e si mantengono calmi aspettando che arrivi il momento di /192/ esternare il loro zelo. Ma i missionarii di vocazione dubbia, allora si servono del motivo di un zelo che in verità non hanno per sollevare questioni, alle volte anche contro i loro Superiori.

Caro P. Provinciale, fatevi coragio ed abbiate pazienza anche voi: come sapete Roma è eterna, ma non manca a suo tempo, e non tarderanno a sciogliersi le questioni vostre... Vi abbracio intanto nel S. crocifisso, e sono sempre quello di prima

† Fr. G. Massaja A. Cappuccino