Massaja
Lettere

Vol. 5

/227/

1034

Al cardinale Giovanni Simeoni
prefetto di Propaganda Fide – Roma

[F. 1r] Eminenza

[Frascati, fine maggio 1884]

Abbia la degnazione di leggere la qui annessa lettera di S. E. il Ministro Mancini, il quale, da quanto pare, anela a qualche mia risposta di gratitudine. Conviene farla?

/228/ V. Em. R.ma noti, che questa lettera sarebbe già la terza lettera del Ministro suddetto, dopo l’affare di S. Stefano dei Mori, alle quali io non ho creduto di ringraziare. Noti innoltre, che, sia la traduzione delle lettere, sia la domanda relativa a S. Stefano dei Mori, tutto è stato fatto coll’intermezzo della Società geografica, come cointeressata. Io non avrei voluto neanche che si declinasse il mio nome, ma non fu possibile, come Ella ben sa. La ragione unica di tutto questo è, che io non vorrei sortire dalla mia posizione di semplice missionario privato, figlio di cotesta S. C. di Propaganda che mi mantiene.

[F. 1v] Come figlio di cotesta S. C. di Propaganda, la quale si trova oggi compromessa col governo per la conversione di tutto il Suo Patrimonio; io non ho creduto bene sin qui dar segno diretto di riconoscenza per ciò che ha fatto relativamente a S. Stefano dei Mori.

L’Em. V. R.ma abbia tanta bontà di dirmi se conviene ringraziare il Ministro suddetto. In caso negativo, osserverò silenzio, e tutto sarà finito. In caso affermativo La prego di vedere la lettera qui compiegata al Ministro Mancini, se sarebbe sufficiente, oppure se converrebbe aggiungere. Se non occorre aggiungere, Ella abbia la bontà di rimetterla al mio Procuratore Signor Franceschetti, il quale gli darà corso.

Le domando perdono del disturbo, mentre baciando la S. porpora, ho l’onore [di] raffermarmi

D. Em. V. R.ma

sempre figlio
† Fr. G. Massaja Arc.o Capp.no

[F. 2r] P. S. Se il qui compiegato modello di lettera sarà approvato, potrà rimandarmelo colle correzioni e aggiunte, ed io la spedirò.