Massaja
Lettere

Vol. 5

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Al padre Domenico Gouttes da Castelnaudary OFMCap.
ministro provinciale di Tolosa – Carcassonne

[F. 1r] M. R. P. Provinciale Amat.mo

Frascati 1. 7.bre 84.

Mentre io mi trovava in gran pena per alcune notizie arrivateci sul conto della vostra malattia, mi arriva jeri la vostra carissima senza data, scrittami, non so, se dalla Spagna, oppure dalla /250/ vostra Provincia di Francia, e mi arriva con questa esclamazione = ohe come il Papa vi ha fatto grande!

Caro mio, forze che il Papa facendomi cardinale ha aggiunto un palmo di altezza sopra la mia testa? forze che ha aggiunto un sol grano di merito all’anima mia? Forze che ha aggiunto un sol grado di calore nel[l’]amor di Dio nel termometro del mio cuore? Forze che con ciò io sono già arrivato alla porta del paradiso? Tutto all’opposto, caro mio, il S. Padre facendomi cardinale ha cresciuto i miei debiti [f. 1v] con Dio e colla Sua Chiesa, senza aggiungermi un grano di virtù e di scienza per pagarli. Il Papa con farmi cardinale ha gettato un mare di dissipazione nel mio cuore, ed ha sollevato in esso il fuoco dell’amor proprio già come estinto; ha sollevato il mio cuore carnale e l’ha esposto all’attacco dei corvi del mondo che lo stanno piccando col becco dell’adulazione, per lasciarlo divorare dal demonio meridiano. Almeno, se non altro, questo Cardinalato mi costerà qualche secolo di più in purgatorio. Ecco tutto il guadagno da me fatto.

Ma ragioniamo da uomini vecchj: credete voi che il Papa abbia fatto questo per i miei meriti? niente di tutto questo; anzi egli conosceva molto bene la mia nullità, e la mia incapacità di servire la Chiesa. Il Papa Leone XIII., uomo di grandi calcoli, aveva conosciuto che l’apostolato delle missioni non era stato per l’avanti abbastanza onorato e volle con ciò rilevarlo a spese della mia [f. 2r] della mia miseria, ed io debbo rassegnarmi a pagarle. La mia promozione è un merito tutto del Papa e non mio; a mie spese il Santo Padre volle onorare la massima, ed incoraggire l’apostolato fra i barbari, i quali sono ancora moltissimi lontani da Cristo e fuori della Chiesa.

Per queste ragioni, mio caro P. Provinciale, io sono in diritto di essere invece compatito e compianto; tutti i miei amici debbono ajutarmi a riempire tutti i vuoti che mi mancano, affinché io non facia qualche bassezza da far disonore all’ordine nostro, che il Papa ha inteso onorare. In particolare voi che siete il mio più grande amico, non solo dovete pregare per me, ma dovete far pregare tutti i vostri religiosi ed i vostri giovani e far pregare tutte le anime buone e tutti i nostri terziarii, affinché mi ottengano da Dio le grazie necessarie che occorrono per tenermi degnamente in piedi nella carica in cui sono stato innalzato dalla Chiesa [f. 2v] altrimenti io ne farò qualcheduna grossa da compromettere l’onore dell’Ordine che mi educò, e di cui penso di morire come figlio divoto.

Caro P. Provinciale, voi siete più giovane di me, e spero che vedrete le mie nozze alle quali aspiro, e che mi canterete una gran Messa in quel giorno. Fin là pregate per me che sono più vecchio, dopo io pregherò per voi. Addio, mio caro, con questa speranza, vi ringrazio delle vostre felicitazioni, e sono di voi sempre vostro

Divot.mo fratello
† Fr: G. Massaja Arc.o Capp.no