Massaja
Lettere

Vol. 5

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A monsignore Ignazio Persico da Napoli OFMCap.
vescovo diocesano di Aquino-Sora-Pontecorvo – Sora

[F. 1r] Eccellenza Reverendissima,

Frascati, 10 Settembre 1884.

Ricevo oggi la Sua gentilissima lettera del 4 corr., con la quale Ella si congratula con me per essere stato promosso alla Sacra Porpora; per il che io La ringrazio distintamente.

Caro Monsignore, Ella non mi conosce e per ciò ha tutta la ragione di congratularsi con me, essendo stata la mia promozione affatto inattesa ed immeritata. Ma s’Ella mi conoscesse, invece di congratularsi mi avrebbe compianto.

Un povero vecchio decrepito, quasi senza gambe ed immobile, e, ciò che è più, incapace di rendere il menomo servizio alla Chiesa di Dio in questi tempi difficili; una persona con delle abitudini semibarbare, cacciata in mezzo alla gran Società Ecclesiastica e civile, che fa la figura di un povero contadino trapiantato in Corte, cosa Le pare? Il nostro Gran Pontefice Leone XIII, nelle Sue grandi viste, volendo dare un Cardinale al povero Ordine nostro, e nel tempo stesso rilevare la massima dell’Apostolato delle Missioni Estere dell’Africa, credendo ch’io abbia fatto del gran bene, mentre non ho fatto che rumore, [f 1v] ha fissato il Suo sguardo sopra di me, povero Missionario. Ho cercato di rifiutare adducendo la mia nullità ed insufficienza, ma Egli restò fermo e nulla volle sentire; dovetti dunque chinare la testa e rassegnarmi. Ecco in breve lo stato della questione.

Ella non mancherà di compatirmi, e spero che pregherà e farà pregare Iddio per me, affinché possa cavarmela alla meglio, senza disonore dell’Ordine, di cui sono figlio e senza scapito di coscienza avanti a Dio.

Così sperando, coi sensi della più viva gratitudine e riconoscenza, mi raffermo di V. Ecc. Collega e Confratello in S. Francesco.

† Fr. Guglielmo Arc. Massaja.