Massaja
Lettere

Vol. 5

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1095

Al padre Egidio Baldesi da Cortona OFMCap.
ex ministro generale – Siena

[F. 1r] Padre R.mo

Roma 18. 9.bre 1884.

Debbo domandare perdono alla P. V. R.ma per il notabile ritardo nel rispondere alla Sua dell’I 1. corrente. Cosa vuole? ho passato otto giorni affogato da una montagna di lettere che neanche ho potuto aprire. Due Segretarii non bastarono per sgrossare il mio lavoro; la lettera della P. V. R.ma poi sempre riservata alla mia persona, oggi appena potè arrivare al Suo torno. Oggi solamente perciò ho potuto consolarmi per la di Lei consolazione. Risponderò quindi alla P. V. R.ma ciò che risposi al S. Padre medesimo: voi dovete essere contento, mi disse un giorno, e dovete esserlo, perché sono contento io; la ragione per cui sono contento è, perché fra le diverse promozioni, quella che più piaque al publico è la [f. 1v] vostra; io perciò godo della vostra promozione a preferenza delle altre. Quando è così, risposi io, se la mia promozione consola V. Santità, consola anche me. Così io rispondo alla P. V. R.ma; Ella, benché sortita oggi dalla curia generalizia, non è sortita dalla paternità sopra di me; se quindi Ella mio Padre gode della mia promozione, io prendo parte al suo godimento ed alla Sua consolazione, ne godo, e mi consolo anche io. Fin qui siamo d’accordo con Lei, epperciò nessuna questione.

/271/ Vi resterà ancora una piccola questione col P. Pier Maria, il quale avrà veduto male l’aver passato io molti giorni senza rispondere, ma confido nella bontà di questo bravo padre, il quale seppe sempre compatire tutte le mie debolezze per il passato, e mi compatirà anche oggi che ho il zucchetto rosso.

Ma lasciamo ora la mia persona, e diciamo due parole della missione di Assab. L’altro giorno venne da me un buon giovane di Firenze, il quale [f. 2r] mi diede delle buone notizie della colonia italiana di Assab, e mi assicurò che là i nostri cristiani aspettano con impazienza il missionario. Quando io scrissi alla P. V. R.ma per avere qualche missionario io pensava a formare là una missione tutta toscana. Come Ella già mi lasciava intendere, il P. Francesco da Alatri non sarebbe fatto per essere superiore; dunque bisognerebbe pensare ad un’altro capace, cosa ne dice cotesto nostro P. Provinciale di Toscana? V. P. R.ma avendo incomminciato a trattare la questione col medesimo bramerei che la finisse. In ciò io aspetto il Suo consiglio ed ajuto.

La ringrazio poi molto e moltissimo della luminaria a olio in mio onore, ma avrei bisogno molto più di una luminaria celeste per cavarmela mediocremente nelle attuali complicazioni della nostra povera congregazione. Spero che farà pregare Iddio per me, e per il nuovo P. Generale.

Con questa speranza abbracio tutti e benedico tutti, mentre della P. V. R.ma in particolare godo ripetermi sempre

Servo e Figlio divotissimo
† Fr: G. Card. Massaja Cappuccino