Massaja
Lettere

Vol. 5

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A monsignore Giuseppe Morteo da Livorno OFMCap.
vescovo diocesano di Massa E Populonia – Massa Marittima

[1880-1883]

[F. 1r] Quel bricconcello del P. Luigi da Trevi se n’è andato direttamente al suo posto, ritardandomi perciò l’ineffabile consolazione che ho provato nel leggere la santa lettera, di età Ella mi ha onorato. E da una parte fu bene; perché, nonostante la mia superbiaccia, è stata ed è naturalmente pur grande la mia confusione, al vedere che Ella, ch’io non sono degno di nominare, mi vuol tanto bene, e per giunta ha di me un concetto sì opposto al vero, che non è altro se non un brutto impasto di cattiveria e di buaggine.

Ma intanto non è punto minore l’imbroglio in cui ora mi trovo, dovendo per una parte e non sapendo per l’altra come corrispondere a tanta degnazione di Lei, Monsignore veneratissimo, verso [f 1v] di me meschinello. Onde, se non mi scusa, creda pure ch’è un affar serio. Dovrei star qui, Dio sa quanto, con la penna in aria, senza potere azzeccare due parole degne di esser poste sott’occhio a chi sa scriverne tante sì belle, sì pie, sì edificanti, come quegli che de bono thesauro cordis sui profert bonum.

Sicuro adunque del suo benigno compatimento, mi limito a ringraziarla, e coll’aiuto del Signore mi sforzerò di trarre qualche profitto dagli aurei documenti che mi ha somministrati nell’atto stesso che mi ha fatto arrossire. Ma per quanto sia vivo il desiderio e immenso il bisogno che ho d’imbevermi del suo spirito, vedo bene che non concluderò nulla, se Ella non mi soccorre con le sue sante preghiere, ut fiat in me duplex spiritus [f. 2r] tuus. A Lei perciò mi raccomando, come figlio a padre e discepolo a maestro.

Tuttavia mi prendo la libertà di rinnovarle quella proibizione la quale, a dir vero non fu l’unica, e però mi sembra che Ella dovrebbe osservarle tutte con la stessa umiltà, rassegnandosi pienamente al volere di Dio coll’aversi un pochino più di riguardo. A questo patto, come ancora per la sua paterna benevolenza verso il mio povero Seminarista soldato, Le risparmio il dolce rimprovero, che avrei qualche diritto di farle, per non avere mantenute le sue promesse.