Documenti papali sulla vita monastica, le missioni,
i rapporti fra Stato e Chiesa al tempo dei Santi Sociali
- Niccolò II (1059-1061)
- Synodica Generalis (Vigilantia Universalis)1059 (lat ita)
In attuazione delle deliberazioni del Sinodo Lateranense del 1059, si definiscono: l’elezione del pontefice da parte dei Vescovi Cardinali; il celibato ecclesiastico; la vita comune e la comunione dei beni dei canonici; la condanna della simonia.
- Synodica Generalis (Vigilantia Universalis)1059 (lat ita)
- Niccolò V (1447-1455)
- Romanus Pontifex 1454 (lat ita)
Bolla con la quale vengono riconosciuti al re del Portogallo i territori scoperti in Africa, e il diritto di ridurre i “pagani” in schiavitù.
- Romanus Pontifex 1454 (lat ita)
- Gregorio XV (1621-1623)
- Inscrutabili Divinae 1622 (lat)
Istituisce la Sacra Congregatio de Propaganda Fide
- Inscrutabili Divinae 1622 (lat)
- Gregorio XVI (1831-1846)
- Mirari Vos 1832 (lat ita)
Nell’inverno 1831-1832 i tre principali redattori del giornale l’Avenir, F. de Lamennais, H. Lacordaire e C. de Montalembert si recarono a Roma per presentare al Papa le loro posizioni e difendere la loro ortodossia. Furono ricevuti da Gregorio XVI, ma nel corso dell’udienza non furono affrontati i temi di loro principale interesse, e dovettero lasciare Roma con la promessa di una successiva risposta. Questa venne con l’enciclica Mirari Vos, datata 15 agosto 1832, nella quale il papa condanna con estrema durezza tutti i principi della società liberale moderna: la libertà di coscienza, la libertà di stampa, l’“indifferentismo” religioso, il dialogo con le altre religioni, la separazione della Chiesa dallo Stato. Si riafferma inoltre l’assoluta validità del celibato ecclesiastico, della santità e indissolubilità del matrimonio, e la necessità di una stretta alleanza tra la Chiesa e i sovrani per combattere il sovvertimento politico e sociale e la diffusione delle eresie e delle idee contrarie alla morale.
- In Supremo Apostolatus Fastigio 1839 (lat ita)
Esprime in termini categorici la condanna della schiavitù e particolarmente della tratta dei negri.
- Probe Nostis 1840 (ita)
Dopo aver lamentato le condizioni della Chiesa duramente attaccata dai suoi avversari, individua nell’opera dei missionari la principale fonte di consolazione. Esprime giudizi altamente elogiativi verso la Società di San Vincenzo de’ Paoli fondata nel 1833 da Frédéric Ozanam, e l’Opera della Propagazione della fede fondata nel 1822 a Lione da Pauline Marie Jaricot.
- Mirari Vos 1832 (lat ita)
- Benedetto XV (1914-1922)
- Maximum Illud 1919 (lat ita)
Dopo una breve rassegna dell’attività missionaria della Chiesa nei secoli passati, l’A. dice che è motivo di stupore che nel mondo ci sia ancora un miliardo di infedeli, e quindi esorta ad un impegno ancora maggiore.
Coloro che sono impegnati nelle Missioni devono sforzarsi di raggiungere il maggior numero di persone, e avere cura di continuare ad assistere i convertiti; soprattutto non devono considerare le comunità convertite come proprietà loro o del loro Ordine.
Il missionario deve essere pronto a cambiare la propria sede quando i superiori lo destinino ad altri incarichi in base alle esigenze generali dell’attività missionaria.
È necessario che i missionari collaborino fra di loro, e che si sforzino di creare un clero indigeno, che sia preparato come quello delle nazioni civili, e non sia destinato solo a mansioni secondarie, ma possa arrivare a dirigere la Chiesa in quelle terre.
I missionari devono considerarsi inviati della Chiesa universale, e devono dimenticare la loro nazione di origine. Devono sforzarsi di non apparire agli occhi degli indigeni come interessati più alla potenza e al dominio della loro nazione che al loro bene; né desiderare guadagni materiali.
Il missionario deve essere preparato dal punto di vista della dottrina, deve in primo luogo avere una perfetta conoscenza della lingua del posto. Per questo è stato istituito in Roma uno speciale Istituto per le Missioni orientali.
- Maximum Illud 1919 (lat ita)
- Pio XI (1922-1939)
- Quas Primas 1925 (lat ita)
Si istituisce la festa del Cristo Re, e si ridefiniscono i rapporti fra Chiesa e Stato.
- Rerum Ecclesiae 1926 (lat ita)
Si istituisce un Museo Missionario da allestire nel Palazzo del Laterano.
Richiamando più volte l’enciclica di Benedetto XV il Papa invita a fare ogni sforzo per promuovere la formazione di un clero indigeno. I sacerdoti indigeni devono arrivare a reggere le parrocchie e le diocesi, senza che si crei una discriminazione tra indigeni ed europei. Analogamente, è utile creare nuove Congregazioni, sia maschili che femminili, capaci di affiancarsi alle Congregazioni più antiche. Si deve anche promuovere l’istituzione di monasteri, preferibilmente secondo la regola dei Certosini.
È necessario che le missioni raggiungano in fretta tutte le regioni, anche istituendo chiese minori affidate ad un solo catechista.
Come premessa all’attività missionaria, è necessario occuparsi della salute dei poveri, e dell’aiuto all’infanzia. È inutile costruire chiese grandi e ricche in terre dove l’attività missionaria è iniziata da poco; piuttosto, occuparsi della costruzione di scuole, sia elementari, sia di arti e mestieri per i più grandi.
- Quas Primas 1925 (lat ita)