Commemorazione dei Defunti

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Madonna e Sant’Antonio da Padova con anime purganti
Madonna e Sant’Antonio da Padova con anime purganti, tela attribuita ad allievi del Moncalvo nella Chiesa di San Martino a Castagnole Monferrato

Commemorazione
di tutti i Fedeli Defunti

2 Novembre

Commemorátio omnium Fidélium Defunctórum. [...] Hac die Commemorátio ómnium Fidélium Defunctórum; in qua commùnis pia Mater Ecclésia, postquam univérsos fílios suos jam in cælo lætántes cóngruis stùduit celebrare præcóniis, mox et omnes adhuc in Purgatório geméntes válidis apud Dóminum et Sponsum Christum sátagit suffrágiis adjuváre, ut quam citius váleant ad societátem supernórum cívium pervenire.

Commemorazione di tutti i Fedeli Defunti... In questo giorno si ricordano tutti i Fedeli Defunti; la Chiesa, pia Madre comune, dopo aver celebrato con preghiere confacenti tutti i suoi figli già beati in cielo, ora si sforza di aiutare con suffragi validi presso Dio e il suo Sposo Cristo anche tutti coloro che gemono ancora nel Purgatorio, affinché giungano quanto prima possibile alla compagnia di coloro che abitano in cielo.

[Martyrologium Romanum preconciliare]

Commemorazione di tutti i fedeli defunti, nella quale la santa Madre Chiesa, già sollecita nel celebrare con le dovute lodi tutti i suoi figli che si allietano in cielo, si dà cura di intercedere presso Dio per le anime di tutti coloro che ci hanno preceduti nel segno della fede e si sono addormentati nella speranza della resurrezione e per tutti coloro di cui, dall’inizio del mondo, solo Dio ha conosciuto la fede, perché purificati da ogni macchia di peccato, entrati nella comunione della vita celeste, godano della visione della beatitudine eterna.

[Martirologio Romano ed. 2001]

Il Purgatorio di Odilone

Sant’Odilone di Mercoeur, quinto abate di Cluny (994-1048, †1049), fu colui che portò quel monastero al massimo del prestigio e della potenza. Fra i grandi meriti che gli vengono attribuiti fu appunto quello di aver grandemente potenziato le preghiere in suffragio dei defunti del Purgatorio. La Vita scritta dal suo discepolo Iotsaldus attribuisce questa iniziativa ad un evento miracoloso:

Un religioso francese, originario del paese di Rodez, tornando da Gerusalemme, fu sorpreso da una tempesta, e dopo aver corso gran pericolo fu gettato dalla furia delle onde su un’isola vicina alla Sicilia in direzione di Tesalonica, dove viveva un pio eremita. Il nostro pellegrino vi passò alcuni giorni, in attesa del bel tempo, intrattenendosi a lungo con il pio eremita, scambiando con lui le notizie che ognuno di loro aveva appreso. L’eremita chiese al religioso qual era la sua patria e questi rispose che era originario dell’Aquitania. Richiesto poi se conosceva il monastero di Cluyny e l’abate Odilone, rispose: “Perfettamente, ma perché questa domanda?” “Ascolta, riprese l’eremita: qui vicino ho spesso visto delle fiamme orribili uscire dagli abissi della terra, ed elevarsi al di sopra di quel turbine una moltitudine di anime che espiano il resto dei loro peccati in mezzo a supplizi intollerabili. Migliaia di demoni sono incaricati di infliggere loro torture indicibili; ogni giorno ne aumentano l’orrore ed escogitano nuovi tormenti. Più volte li ho uditi lanciare urla e voci orribili, e lamentarsi perché molte di queste anime gli erano sottratte per le preghiere e le elemosine fatte dai fedeli uniti contro di loro. Ma si lagnavano soprattutto dei monaci di Cluny e del loro abate, poiché quello è il nemico che gli fa subire le perdite più deplorevoli. Ecco perché, se tu tornerai felicemente nella tua patria, ti scongiuro, per il nome tremendo del Signore, di raccontare fedelmente tutto questo a quei santi religiosi, e di supplicarli da parte mia di moltiplicare i loro sacrifici e le loro preghiere, con lo scopo di strappare ai demoni un numero ancor più grande di vittime; così per ogni anima che ogni giorno gli sarà sottratta resterà confuso quel nemico del genere umano; così in cielo gli eletti saranno nella gioia.” Tornato in Francia, il pellegrino si recò all’abbazia di Cluny e consegnò a Odilone il messaggio che gli era stato affidato. Così il nostro venerabile Odilone comandò a tutti i monasteri che, dopo la celebrazione di tutti i santi il primo di novembre, il giorno successivo si faccia la commemorazione di tutti i fedeli defunti; che si celebrino messe a questo scopo sia in pubblico sia in privato, che si moltiplichino le preghiere, che si distribuiscano ai poveri elemosine più abbondanti, affinché questo nemico debba sempre più lamentare le sue perdite, e il cristiano sofferente possa gioire dell’esperienza della misericordia.

VetrataPurgatorio
Un angelo risveglia i defunti. Vetrata della Sainte Chapelle, 1893

Che sia stato Odilone il vero “inventore” del Purgatorio, o che lui si sia limitato a confermare e rafforzare credenze e pratiche preesistenti, è certo che la festività, da lui istituita, del 2 Novembre fu ben presto estesa non solo ai monasteri di osservanza cluniacense, ma a tutta la cristianità. Fu inoltre elaborata in campo teologico la dottrina del Purgatorio, o come condizione delle anime dei defunti non ancora maturi per la beatitudine del Paradiso, o come vero “luogo” collocato in qualche parte dell’Universo. Sappiamo che in seguito nell’immaginario del modo cattolico la rappresentazione del Purgatorio è legata all’invenzione di Dante, che ne diede una iconografia ben presto diventata canonica nella storia dell’arte.

L’esistenza del Purgatorio e la sofferenza delle anime, costrette ad un periodo più o meno lungo di attesa “al di qua” del loro ingresso nella loro dimora definitiva, ha creato un fortissimo legame tra i due mondi, quello dei morti e quello dei vivi. Le preghiere e le cerimonie in suffragio dei defunti divennero, a partire dai tempi di Odilone, uno degli impegni più pressanti dei religiosi, in una sorta di cirolazione di intercessioni: i vivi pregano i santi affinché questi intercedano in loro favore presso Dio, ma d’altra parte i defunti chiedono ai vivi di intercedere presso Dio in remissione dei loro peccati. L’esistenza di un luogo fisico, e di pene fisiche a carico delle anime purganti, portava a vere manifestazioni fisiche in questo modo di questa condizione, con visioni e apparizioni, di cui non sempre la Chiesa nega l’autenticità.

La dottrina del Purgatorio, e delle preghiere in suffragio dei defunti, rimase però confinata alla sola Chiesa cattolica. Gli Ortodossi rifiutarono l’idea di un “terzo luogo”, ammettendo però per le anime dei defunti dei tormenti temporanei in conseguenza di “piccoli peccati”. Le Chiese protestanti rifiutano decisamente sia l’esistenza del Purgatorio, sia, soprattutto, l’efficacia delle preghiere e degli atti di devozione in suffragio delle anime dei defunti.

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