Storia dell’antica Abbazia e del Santuario
di Nostra Signora di Vezzolano
Del Sac. Cav. Antonio Bosio

[seguito di p. 147]

Villaggi circostanti.

Non sembrami fuori di proposito, e come ora è in uso, di registrare qui in breve alcunchè delle cose e memorie principali e non molto conosciute, specialmente religiose, che riguardano i villaggi circostanti, e che si trovano sulla via di Chieri, affinchè coloro, i quali vengono in Albugnano e Vezzolano, passando per li medesimi o vicino, possano venire in cognizione di ciò, che è degno di osservazione nei medesimi.

Andezeno o Andeseno.

A chi dalla cospicua ed industriosa città di Chieri vuol portarsi ad Albugnano, od ai paesi circostanti, dopo d’aver percorso per circa due miglia una comoda strada, si presenta in bel modo schierato sulla collina laterale, l’ameno villaggio di Andezeno, detto in latino Andesenum. Dipendette già dal Capitolo Torinese dei Canonici del Salvatore, ora detti di S. Giovanni, come si ha da un diploma di Enrico III imperatore, col quale il 1 maggio 1047 conferma i possessi loro assegnati da Regnimiro Vescovo di Torino /148/ (790 circa) institutore della canonica Domini Salvatoris, e così è scritto in quella pergamena: Cortem in Andisello et in Andego cum suis pertinentiis. L’Andego qui nominato sembra la regione ed il castello d’Andio, posta nel territorio di Andeseno e si trova in tempi posteriori la chiesa di S. Maria d’Andio con monastero di monaci dipendenti da Nonantola (1a).

Cesòle (Cesolæ) forte presso Andeseno, ed era dei Biandrà di S. Giorgio; in quel castello, ora scaduto, si fece nel 1260 un istromento per istabilire i fini /149/ tra Andeseno, Cesòle e Chieri. Nel 1048 ai 19 d’aprile vengono confermati al Monastero di Breme ed a quello della Novalese cellas andecellum et omnia sua pertinentia (Monum. di Storia Patria n. CCCXXXII del 1. Vol. Chart.)

Sui confini di Chieri e di Andeseno nel 1187 seguì l’invenzione dei corpi de’ santi Giuliano e Basilissa, sposi, vergini e martiri d’Antiochia, e di S. Genesia seguace di Basilissa, e trasportati nella chiesa dell’insigne collegiata di S. Maria della Scala in Chieri, ove sono in grandissima venerazione.

Nella chiesa parrocchiale di Andezeno, dedicata a S. Giorgio Martire e rifabbricata nel 1753 con bel disegno dell’abate Villa, si conserva in una ricca urna il corpo di S. Giustina vergine e martire trasferito da Roma per opera dell’avvocato Villa, e se ne celebra con gran pompa la festa nell’ultima domenica d’ottobre con intervento di moltissimi forestieri.

Qui registro alcune memorie riguardanti la parrocchia, che si trovano negli archivi arcivescovili.

Nel 1312 alli 8 luglio. Decima d’Andexello alli Nell’orig. solo il de è corsivo de Mercadilio, già tenuta dai conti di S. Giorgio.

1397, 7 marzo. Rassegna e collazione della chiericatura di S. Nicolò di Cessole, fini d’Andeseno a D. Antonio Aronni, Rettore di Cambiano.

1381, 13 gennaio. Collazione della chiesa di S. Maria di Caliano a Simonino de Mussis Canonico di Torino.

1397, 3 novembre. Collazione della chiesa campestre e chiericatura di S. Maria di Caliano, fini d’Andezeno, ossia Marentino per la morte di D. Matteo Balbis Prevosto di Chieri a D. Sandrio Cortacia canonico di Chieri.

/150/ 1351. Gio. de Borgeto, Rettore d’Andesello nominato Pievano di Vergnano ai 14 gennaio.

Qui mancano le memorie per più d’un secolo, forse la parrocchia era governata da’ monaci.

1502, 20 novembre. Accordo tra D. Ardizone Rubeo Rettore e la comunità per il cappellano.

1531, 7 agosto. Collazione della parrocchia a D. Nicolò de Moneta per la morte di D. Sebastiano Rubeo.

1541, 27 settembre. Gioannino Carmagnola.

1545, 30 gennaio. Collazione della parrocchia a D. Rafael de Prioribus di Carrara per la morte di D. Gioannino.

1565, 5 febbraio. Rassegna di D. Bernardino Bocallio detto Giulio di Foglizzo della parrocchia di S. Giorgio e collazione a D. Cristoforo de Guglielmis di Castagnole.

1566, 10 dicembre. Rassegna di quest’ultimo e collazione a D. Antonino Alberto di Villanova di Mondovì.

1582. Gio. Andrea Balbiano Prevosto de’ SS. Pietro e Giorgio, poi si trova parroco un Morello.

1604. Antonio Micheletto de Lezzolo, fece convenzione dei 23 agosto coi disciplinanti di S. Marco per l’Oratorio fuori le mura; che ai 24 d’agosto fu consecrato da M. Carlo Broglia, Arcivescovo.

1621. Bartolino Bechio di Riva.

1626. Giorgio Cella di Riva.

1632. Gio. Bosio di Borgo d’Ale economo.

1634. Giacomo Ballario da Moncalieri.

1648. Gioannino Calliero.

1651, 23 novembre. Fondazione del Benefizio semplice di S. Maria ad Nives e de’ Santi Rocco, Sebastiano e Giuseppe alla cappella di già costrutta dalla comunità di Andeseno fuori le mura, e presso la stra- /151/ da di Chieri fatta dal signor Gio. Battista Pinto chirurgo d’Andezeno, figlio del fu Gio. Giacomo di Peceto col ius patronato e messa ebdomadaria, colla dotazione di giornate 13, tavole 14 e 7 nei territori di Andeseno, Marentino e Pavarolo; nomina il chierico Bernardino Pinto suo nipote; mancati li Pinto, chiama Maria Margarita moglie del Procuratore Gio. Battista Dionisio e discendenti, indi i figli maschi delli furono Donato, e Gio. Francesco fratelli del fondatore (1b).

1654. Pietro Francesco Casalis.

1665. Guglielmo Vaudano.

/152/ 1689. Gio. Battista Valimberto di Andeseno teologo Collegiato.

1731. Giorgio Maria Valimberto.

1759. Giuseppe Matteo Pavesio di Montaldo Dott. di Teologia.

1809. Luigi Craveri. Questo degno sacerdote di santa vita nacque in Murello ai 28 aprile 1781. Ebbe la parrocchia per concorso nel 1809 e la tenne sino al 1832, quando M. Luigi Fransoni, essendo stato traslato da Fossano a Torino, ritenendo però l’amministrazione della prima diocesi, lo nominò suo Vic. Gen. in Fossano. Si crede che il Re Carlo Alberto lo volesse vescovo in Alba e poi a Susa, ma non volle accettare per umiltà. Nel 1838 rinunziò alla carica di Vicario Generale di M. Ferdinando di Tournafort e fu dichiarato Rettore del Seminario. Per ristabilirsi in salute per sofferta malattia si portò a Borgo presso il Duca Laval di Montmorency, ivi ricadette e dopo alcuni giorni restituì l’anima sua virtuosa al Divin Creatore il 23 febbraio 1850 d’anni 68, mesi 3, venne quindi trasportato a Fossano, e tumulato nella Cattedrale. Lesse una elaborata orazione funebre l’Abate Nel testo: Amedeo, a Resico di Polazzolo
vedi Correzioni
Vittorio Amedeo Resico di Polazzolo, parroco di S. Gio. Battista. La vita del buon servo di Dio Luigi Craveri, Canonico teologo e Vicario generale della Diocesi di Fossano è scritta da un Fossanese (Cappuccino) edita in Pinerolo, Tip. Chiantore 1859 in 8. Il suo busto scolpito egregiamente da Giuseppe Dini si vede nell’ospizio dei cronici di Fossano.

Tiene ora la parrocchia il prevosto D. Gio. Antonio Balbiano. Oltre il Capitolo Torinese signoreggiarono Andeseno i Biandrati di S. Giorgio, la Repubblica di Chieri, gli Scaravelli, i d’Arcour e nel 1619 /153/ 31 gennaio fu infeudato con Baldicchieri al Mastro Auditore Gio. Battista Gabaleone di Chieri per ducatoni 3500; il medesimo fu poi Veador generale. Una Catterina Balbiano vedova del conte Gio. Michele Cabaleone di Salmor e d’Andezeno sposò segretamente nel 1695 il Principe Carlo Margravio di Brandeburgo (Prussia) (1c). I nobili Balbiano Signori di molti feudi o presero o diedero il nome ad un castello scaduto nel territorio di Andezeno; sui medesimi confini vi era anche un altro luogo detto Calliano.

Oltre i Balbiani suddetti, le famiglie dei Valimberti e dei Villa, dei Robbio dei Calliano, dei Simeoni, dei Dal-Pozzo, dei Ormea e dei Copi, produssero illustri personaggi, che coprirono cariche ragguardevoli e si distinsero in ogni ramo delle scienze e nella Chiesa. I Valimberti consegnano già in Andezeno i loro beni nel 1253; di questi Albano Referendario e Consigliere di Stato ebbe nel 1530 investitura del feudo di Revigliasco, nel 1504 il canonico di Chieri Bartolomeo Valimberti fondò in quella collegiata la cappella di Nel testo: S. Giuliano
vedi Correzioni; ma nel testo non c’è la virgola dopo Giuliano, e bisogna anche togliere il punto e virgola dopo secolo scorso
S. Giuliano; nel secolo scorso un Carlo fu Vice Intendente di Torino; Giovanni Battista Curato dei santi Stefano e Gregorio in S. Rocco di Torino nel 1757: Gaetano Teol. Priore della Parrocchiale dei santi Michele e Pietro a Cavallermaggiore: Matteo Canonico Decano della Collegiata di Chieri, e supe- /154/ riore del Seminario e molti altri, come si può vedere nel Ristretto della Storia del luogo di Andeseno, in ciò che può avere rapporto all’antichità della famiglia Valimberti. Torino, Favale 1827, in 4.

Dei Villa vi fu un Gioachino maestro di Teologia de’ Minori Conventuali e teologo della città di Chieri ed un Professore di Matematiche nella R. Accademia militare, ma specialmente si deve rammentare con lode il P. Maestro Giuseppe Maria che fu priore dei Domenicani di Chieri nel 1798. Aveva ottenuto il magistero nel 1763, come si scorge dalle Tesi dedicate al Card. Arcivescovo Gio. Battista Rovero, stampate in Milano. Dopo la soppressione dei conventi fu pubblico Professore di Filosofia in Chieri, e morì ai 15 ottobre del 1802 d’anni 64, come dall’annunzio necrologico dato dal P. Vincenzo Delfino custode della Casa, e della Chiesa di S. Domenico di Chieri.

Questo infaticabile autore lasciò manoscritte in un bel volume in folio, che io posseggo originale, le Memorie storiche di Andeseno e di Chieri. Index Chronologicus Comitiorum et Provincialium Ordin. Prædicat. Provinciæ S. Petri M. dictæ Ord. Præd. Memoriæ historicæ ab anno 1216 ad 1793 congestæ ad uno eiusdem Provinciæ Sodali: accedit series Chronologica Priorum Conventus S. Dominici Cherii, è di pag. 569 in 4 di grosso carattere.

Villa Antonio Dott. in medicina pubblicò una Epistola anticritica: Pietro Eliseo medico dell’ospedale di Chieri sul fine del secolo scorso, Accademico Unanime stampò un manifesto nell’erezione del Collegio della scuola Veterinaria Subalpina al Valentino, fatta ai 22 frimaio an. 9. Rep.: Giovanni Melchiade Accademico Unanime ed Irrequieto, luogotenente capitano /155/ nella Guardia Nazionale di Chieri diede alla luce alcune poesie.

La famiglia Coppi è cospicua ed antica d’Andeseno, e in un atto del 1290, 25 novembre fra i principali di quel Comune si leggono i nomi di Gio. e di Enrico Copo. Ma chi sopra tutti la illustrò grandemente, e diede fama al paese nativo si è l’egregio abate Antonio Coppi erudito continuatore degli Annali d’Italia dell’immortale Nel testo: Martori
vedi Correzioni
Muratori e li condusse sino ai 17 marzo 1861. Moltissime operette storiche e d’agricoltura diede alle stampe e lasciò manoscritte, fu uno dei principali fondatori dell’Accademia Tiberina in Roma, la quale riconoscente nel quinquagenario della fondazione nel 1863 fece a suo onore coniare una medaglia.

La regina vedova di Sardegna Maria Cristina fece eseguire in marmo il busto del Coppi e lo collocò nel 1844 nel suo magnifico castello d’Agliè, ora del Duca di Genova, e fa bella mostra di sè fra quelli di altri celebri italiani. Il Coppi nacque ai 22 aprile 1782 in Andeseno, e morì in Roma, ove era stabilito ai 26 febbraio 1870. Pochi anni sono si vedeva in Andezeno in un muro una palla da cannone coll’epigrafe: 1537 Cæsareis Gallos expellentibus. La popolazione ascende a circa 1200 anime.

(1a) Qui riporto le parole che stanno in quel diploma, stampato nel I vol. Chartarum dei monumenti di storia patria al N. CCCXXX, e forse da esse si verrà a conoscere anche altri paesi scaduti, oltre gli esistenti, i nomi dei quali solamente s’alterarono alquanto.
Cortem in panatiano cum omnibus suis pertinentiis.
Capellam in romaniano in honore sancii remigii.
Cortem in untianoro cum pertinentiis.
Cortem in palariolo cum castro et capella in eodem castro, in honore sancti Secundi cum omnibus suis pertinentiis.
È quest’ultimo certamente Pavarolo ove esisteva la chiesa di S. Secondo, la quale unitamente a quella dei santi Vittore e Corona di Montaldo fu data al F. Guidone de Villata monaco di San Giusto di Susa ai 18 giugno 1429.
Cortem in andisello, et in andego, come sopra
Cortem in patiano cum castro et duabus capellis
Cortem in balbiano cum capella una.
Cortem in alignano cum castro et capella in eodem castro in honore sancti remigii.
Capellam mansos vineas casas in orsenasco.
Cortem in santena cum castro et capella in eodem castro in honore sancti pauli cum omni decima eiusdem cortis:
e molti altri paesi, castelli, e chiese site in diverse regioni. [Torna al testo ]

(1b) Da questo documento chiaramente si vede, che la famiglia Pinto tanto illustrata dal generale Bernardo Lorenzo Pinto conte di Barri, morto in Torino nel 1788, era antica di Peceto, e ben son contento d’avere io rivendicata questa gloria a quel paese, mentre ne era totalmente ivi perduta la memoria, come si può vedere nella elegante e dotta monografia: Da Torino a Peceto Torinese attraverso la collina del Sac. Teol. Cav. Maurizio Marocco Collegiale onorario del Santuario d’Oropa. Torino 1870 in 16. I Piemontesi in generale sia colle loro opere, sia cogli studi sono atti a procacciarsi gloria, ma presto la dimenticano.

La detta cappella della Madonna della Neve, che ancora sussiste, era stata ristorata del tutto per voto dal pubblico e dai privati l’anno della peste 1631, e nel detto anno ai 26 ottobre, Simone Rochati da Montaldo, presidente del Senato di Nizza, fondò nella medesima una messa ebdomadaria, come si può tuttora vedere dalle due iscrizioni ivi poste. Simile fondazione lo stesso Presidente avea fatta nella cappella di S. Giorgio nelle vigne, ora cimitero, come da lapide ivi esistente collo stemma Roccati. Il quadro di S. Giorgio fu fatto per voto del Signor Giovanni Villa, ed è dipinto ai piedi del santo. [Torna al testo ]

(1c) Lettres d’amour et d’affaires, ècrites par Catherine Contesse de Salmour, marquise Nel testo: Balbing
vedi Correzioni
de Balbiano, au Margrave Charles de Br. A Turin MDCCLXXV in 8.

Le Margrave Charles et la Marquise de Salmour, anecdote historique du dixseptieme siécle par Benoit Patono ancien officier piemontais. Berlin 1804 in 12. [Torna al testo ]