Storia dell’antica Abbazia e del Santuario
di Nostra Signora di Vezzolano
Del Sac. Cav. Antonio Bosio

[seguito di p. 158]

Arignano.

Arignano, Arinianum, bel villaggio nella Diocesi e Provincia di Torino, mandamento di Riva presso Chieri.

Fra li altri castelli, terre e chiese, che Regnimiro o Reguimiro Vescovo di Torino diede ai suoi Canonici del Salvatore di Torino, siccome dissi di sopra, circa il 790, come si vede nella carta di conferma delle dette donazioni fatta addì 1 maggio 1047 dall’Imperatore Enrico II (mon. hist. pat. 1 Chart) si trova così menzionato: Cortem in aliniano cum castro, et capella in eodem castro in honorem sancti remigii.

Gli abitanti dei circonvicini paesi sovente pronunziano la lettera R invece della L, come avviene per Albugnano, che dicono Arbuguano, la stessa cosa sarà accaduta per Arignano, mentre prima dicevasi Aliniano. In un altro documento del 1159 di Federico /159/ Barbarossa è detto Curtem de Alignano. Anselmo ed Oddone di Alegnano fanno cessione al Vescovo di Torino di quanto ivi possedevano.

Nel 1231 i Signori Mayfredo e Bosio di Alegnano danno la metà del castello di Alegnano colla giurisdizione pro alodio al Signor de Burris Podestà di Chieri, e ne ricevono dal medesimo l’investitura ai 26 agosto, come dall’Archivio del Biscaretto.

Nel 1260 Opicio Oddone, Rodolfo Basorio, e Alegnano sono rammentati tutti, come signori di quel luogo. Nel 1290 alli 11 9bre Villeto Bosio e Benzoto Bonzo donano al Comune di Chieri l’ottava parte di Arignano e di Mombello, e ne sono investiti. Così nel libro rosso di Chieri. I detti Bosio di nobile famiglia di Chieri e di Asti erano detti anche de Castello.

Nel 1400 Giacomo e Gio. Milone Gribaldi Consignori d’Arignano vendono il castello e luogo di Arignano a Gio. Broglia di Gribaldenghi di Chieri per fiorini d’oro 1100: il Duca concesse l’investitura (carta negli archivi generali). Nel 1417 Ludovico Costa Signore di Carrù, Tegerone e Borgaro, Tesoriere Ducale ne fu investito, e d’allora in poi continuò sempre in questa nobile famiglia di Chieri, che annovera diversi cavalieri dell’Ordine Supremo, e si onora di molti feudi. Essa nella bella stagione vi abita un bel palazzo detto il castello bianco, conservando tuttora il turrito e merlato castello vecchio. Un terzo Castello, detto delle quattro torri, serve ora di casa colonica, ove si praticarono tutte le comodità per confezionare specialmente i vini, che sono molto, per la loro bontà, ricercati. Possiede pure un lago di circa 70 giornate, che serve per innaffiare le circostanti campagne e contiene molti pesci.

/160/ I nobili Costa, oltre altri cospicui feudi, possedettero anche la Trinità, Polonghera e Bene, nella quale città è in molta venerazione il corpo di una Beata della loro famiglia, cioè la Paola Gambara figliuola di Gio. Pietro di Brescia, e moglie di Ludovico Costa Conte di Bene, morta li 24 gennaio 1505.

I Costa rifabbricarono e dotarono l’antica chiesa parrocchiale di Arignano dedicata all’Assunzione della B. Vergine, e di S. Remigio Vescovo di Reims nel 1487, venne quindi nel 1780 ingrandita dai medesimi, e consecrata ai 9 di settembre dell’anno seguente dal Cardinale Gaetano Maria Costa d’Arignano, presenti il Principe di Piemonte, e la sua consorte la venerabile Clotilde di Francia, i quali fecero colazione nella canonica, e pranzarono in castello, come si può vedere dalle lapidi ivi esistenti, fra le quali ve ne sono molte mortuarie della detta famiglia, quella però che si conserva nel castello venne trasportata dalla distrutta chiesa di S. Agostino di Chieri ed appartiene a Bongiovanni Costa Conte di Polonghera nel 1575; ha bellissimi fregi con stemma in marmo. Vicino ad Arignano vi era la bicocca, detta Moano, riattata nel 1386: coi ruderi della medesima si fabbricò la nuova casa parrocchiale nel secolo scorso, come dal libro dei memoriali del Prevosto Cerruti. Avendo S. E. Francesco Amedeo Costa Conte di Polonghera e di Arignano, Consignore di Pralormo, Cav. dell’Ordine supremo ottenuto nel 1650 il corpo di S. Severiano M. estratto dal Cimitero di Callisto in Roma lo regalò alla parrocchia di Polonghera, donando un braccio del medesimo a questa di Arignano, e se ne celebra la messa con officio.

Oltre ai personaggi celebri dei Conti Costa, sopra /161/ menzionati, piacemi notare la Contessa Carola Valperga di Masino figlia del March. di Caluso Gio. Amedeo, e di Irene Borromeo, e moglie al Conte della Trinità Filiberto Remigio, morta li 11 febbraio 1813, donna di santi costumi, che fu educata dal celebre Ab. Tomaso Valperga di Caluso suo gran zio, come dice l’iscrizione dettata dal Vernazza. E Maria Teresa figlia del Principe della Cisterna Giuseppe Dalpozzo, e moglie del Conte Paolo Costa, Dama della regina Maria Clotilde, matrona di grandi virtù e di pari spirito, morta nel 1810, che beneficò molto la parrocchia e la dotò di preziosi paramenti e dell’altar maggiore.

Arignano si onora d’un Dionisio Remigio Dottor Collegiate medico, come dagli statuti del Collegio dei filosofi e dei medici del 1664. Di questa famiglia è il Commendatore Michele Giuseppe Dionisio Dottore e già preside delle facoltà di leggi, capo di divisione agli interni e alla gran cancelleria, intendente generale, morto il 30 nov. 1861, d’anni 69, lasciando ogni suo avere a vantaggio perpetuo dei migliori alunni delle scienze legali. Il Teol. Emanuel Filiberto Poesio, maestro nel seminario Diocesano, Vice Prefetto della Biblioteca dell’Università; e nel 1731 Professore sostituito di Teologia. Il P. maestro Giacinto Maria Rolfi Provinciale dei Domenicani nel 1707, peritissimo delle lingue ebraica e greca, morì 1714.

Tessiore Antonio Teologo e Canonico Prevosto della Collegiata di S. Dalmazio di Cuorgnè, Procuratore del Clero nel Sinodo di M. Costa d’Arignano del 1788.

Robiola Antonmaria nacque in Arignano nel 1780: fu maestro a Peceto Torinese. Entrò ripetitore di belle lettere nell’Accademia militare nei 1816, e fu collocato a riposo nel 1851 con L. 2 mila di stipendio: /162/ morì ai 31 di dicembre nell’ospedal Mauriziano. Fu conoscitore della lingua ebraica, e tradusse i salmi dal testo, profondo cultore della lingua italiana e della grammatica. Stampò in Torino nel 1823 pel Bianco, il Mosè poema epico, e sono canti 10 in 8ª rima. Le Favole di Fedro in versi italiani. Il Catechismo metafisico. La ricerca del vero. Grammatica italiana. Istituzioni letterarie. Trattatello del verso Italiano. Poesie Liriche. Tragedie. Fece la ristampa del vocabolario della Crusca. Storia Ebrea in 2 vol. Annotazioni alla divina Commedia, nella Biblioteca popolare del Pomba. La morte d’Abele tragedia. L’amor coniugale dramma, sonetti. Tavola delle declinazioni e coniugazioni delle lingue italiana, latina e greca. Il capriccioso, scritto periodico mensuale col pseudonimo Arrofilo Cesariani. Torino 1837 in 8°; negli ultimi anni scrisse un altro giornale di cui non ricordo il nome.

La chiesa di S. Clemente, che serviva di cappella al Cimitero, e distrutta sul fine del secolo scorso si crede, che fosse anticamente Parrocchiale.

Nel 1471 si stabilirono i confini tra Arignano e Riva, nel 1473 tra Chieri e Arignano.

Nel 1556 essendo venuti a contesa i signori di Arignano cogli uomini di Riva, il Comune di Chieri mandò 200 uomini in aiuto di detti signori e per difendere i confini di Arignano contro Riva.

Negli archivi dell’Arcivescovado si trovano memorie di questa parrocchia sin dal 1333 in cui con atto dei 28 agosto Galvagnino Duchi, Rettore di S. Salvatore di Alegnano, permuta detta chiesa con Martino Duchi Pievano di S. Maria di Viurso di Carmagnola.

Nel 1351 alli 11 di maggio Folchino de’ Bersatori Preposito di Torino diede investitura della chiesa di /163/ S. Remigio di Arignano a favore di Domenico fu Tommaso Gribaudi per rassegna di Ugonetto altro figlio del detto Tommaso di Chieri e Rettore di detta chiesa.

1356 20 agosto. Collazione della chiesa del S. Salvatore d’Alegnano, per rassegna del Rettore Amerito, Rettore di S. Stefano di Torino fatta dal detto Bersatore a favore di Oberto figlio del nobile Bonifacio dei signori di Scalenghe, di casa Piossasco, e quindi l’Oberto permuta detta chiesa con Giacomo figlio del fu Oberto di Scalenghe Rettore di S. Caterina di Saluzzo.

1382 26 sett. Ingiunzione contro Gio. Valle Curato di S. Remigio.

Nel 1395 si trovano molti consignori nella conferma fatta ai 14 gennaio dell’elezione di Giorgio figlio di Giacomo Gribaudi (Broglia) al Chiericato della chiesa campestre di S. Lorenzo, perchè il chierico Filippino Botii (Bosio) figlio del fu signor Raimondo passò allo stato matrimoniale, cioè dalli nob. Giacomo Gribaudi di Chieri, Antonio Gribaudi, Federico Botio, Franceschino e Luchino fratelli di Castelnuovo, Antonio Botio, Bertolino Botio, Giacobino Botio, Oberto Guslini, Milone Gribaudi fu Gaspare tutti Consignori d’Alegnano.

Ai 25 gennaio del 1452 si fece la collazione della parrocchia d’Aragnano a D. Antonio dei Signori di Scalenghe.

Il signor Bongiovanni Costa, e la signora Bona de Bullio, vedova di Ludovico de’ Costis, come tutori di Ludovico Antonio figlio di quest’ultimo con atto del 1487, ai 27 di settembre fondano la chiesa della Madonna e di S. Remigio presso il castello di Arignano coll’assegnazione di giornate 25, casa ed orto, a favore /164/ di D. Bartolomeo Gariglio di Piobesi nominato dai Patroni.

1506 24 gennaio. Iuspatronato con presentazione ed instituzione della cappella di S. Margherita d’Aragnano.

1512 10 gennaio. Presentazione alla Parrocchia suddetta, per la morte di D. Bartolomeo Gariglio, di D. Pietro de Rure di Riva di Chieri nominato dalli de Costis, e dal frate Bernardino de Fraxiis, alias, de Nuceto dell’ordine di S. Spirito de Urbe in Sassia.

1529 23 gennaio. Presentazione fatta dai Costa alla Parrocchia per la morte di D. Pietro de Rure a favore del Chierico il nobile Filippo Costa. Nel 1540 il detto era anche Protonotaio Apostolico, ed era ancora vivo nel 1569 ai 28 dicembre.

Nel 1589 era Parroco D. Damiano Pelissery morto nel 1597.

1597. D. Filiberto Scaravello dei signori di Moriondo, ove morì Parroco.

1601. D. Baldassarre Bellocchio della Trinità.

1617. D. Ottaviano Ventimiglia de’ signori di Ventimiglia.

1636. D. Gabriel Dionisio d’Arignano era Cappellano di S. Carlo in Angiporto del Castello di Montaldo nel 1647.

1654. D. Emanuel Girola di Buttigliera d’Asti.

1659. D. Gio. Francesco Toesca di Breglio.

1660. D. Paolo Gio. Bartolomeo Reinaudo di Belvedere, di Nizza, Protonotaio apostolico.

1692. D. Gianpietro Giolito di Genola.

1713. D. Giorgio Villa di Andezeno.

1738. D. Filiberto Cerniti della Trinità, che lasciò un librò di memorie della sua Parrocchia.

/165/ 1796. D. Giuseppe Antonio Abrate di Sommariva del Bosco: al medesimo succedettero D. Menzio, D. Emanuel Paolo, il Teol. Gio Boyer nel 1840, che quindi rinunziò, ed ora trovasi D. Francesco Franco.

Questa Chiesa Parrocchiale è riccamente provveduta di sacri arredi per munificenza dei Conti Costa.

Nella Cronaca di Rivalta si ha, che Arignano con altre terre fu preso dal March. di Monferrato nel 1396: che lo rimise al Conte Amedeo di Savoia nel 1399, ed ebbe molto a soffrire in altre guerre.

L’Abate professore Pier Domenico Soresi da Mondovì trovandosi a villeggiare in casa dei signori Costa compose versi in lode d’Arignano, che si stamparono colle prose e poesie del medesimo nel 1757.