Storia dell’antica Abbazia e del Santuario
di Nostra Signora di Vezzolano
Del Sac. Cav. Antonio Bosio

[seguito di p. 225]

Passerano.

Passerano, Passerianum, Passairanum, Comune di circa 620 abitanti nella diocesi di Torino, provincia d’Asti e mandamento di Montafia. La chiesa parrocchiale è sotto il titolo di S. Pietro Apostolo. Nella chiesa di S. Maria del Castello si fecero per qualche tempo le funzioni parrocchiali, anzi in una transazione del 19 maggio 1702, si era stabilito, che si facessero sei mesi in questa e sei mesi in S. Pietro, nella quale chiesa ora si fanno continuamente. (1a) Vi è un grandioso ca- /226/ stello posseduto dai conti Radicati, divisi in due linee di Passerano e di Marmorito (1b). Ivi eravi la zecca. /227/ Quantunque già per privilegio dell’Imperatore Federico II del 1249 la nobilissima famiglia dei Radicati conti di Cocconato e Signori di molte Castella avesse facoltà di battere moneta d’oro d’argento e di rame, tuttavia non si conoscono monete di questi signori prima del 1581. Si crede, che vi fosse anche la zecca in Cocconato. Rinunziarono a questo diritto alla Casa di Savoia mediante un’annualità. Vedi Sulle monete del Piemonte, memoria quarta. Monete dei Radicati e dei Mazzetti, Torino MDCCCLX. Stamperia Reale, in 8 gr. con tavole. Opera dell’erudito Commendatore Domenico Promis Bibliotecario di S. M. e Conservatore del suo Medagliere. (1c) I Galleani-Napioni erano dei /228/ Signori di Cocconato nel terziero di Passerano. Così pure i Boassi, ed. i Genovesi da Passano.

Un Alberto Radicati conte di Passerano scrisse diversi libercoli, che radunò in un volume Recueil des Nel testo: piéces pièces curieuses sur les matières les plus interessantes etc. Rotterdam, 1736; in cui si dimostrava materialista e contrario alla religione, per cui furono non solo dall’autorità ecclesiastica condannati, ma anche dalla civile e venne rimproverato dallo stesso Re Vittorio Amedeo II. Carlo Maurizio Gamba Dottore Collegiato di medicina nel 1783, nativo di questo paese, nel 1796 5 aprile fu nominato Professore di anatomia nella torinese Università. In vernacolo Passerano si pronun- /229/ cia Passairano. D. Giovanni Allamano è il curato di Passerano.

(1a) Questa transazione fu fatta tra la Comunità ed i Signori di Passerano e Cocconato Conti Gio. Francesco, Gio. Battista Vespasiano a nome anche dei Conti Maurizio ed Antonio fratelli Radicati. Arbitri Filippo Domenico Tarino Canonico di Torino, e vicario dell’Abbazia di Caramagna e D. Gio Battista Demarchi Curato di S. Giovanni in Torino. Testimoni il Conte Davide Riccio, Avvocato, D. Carlo Boggio da Ronco Avvocato, poi Curato di S. Giovanni e Abate di Sangano, D. Antonio Garretto Prevosto e Vicario foraneo di Cocconato, D. Tommaso Lanza Curato di Passerano, Procuratore Orazio Garretto, e Priore D. Carlo Mezzena di Cocconato. Rogato Gio. Antonio Demezzi Notaio Collegiate di Cocconato. Nel 1655 Gio. Domenico Tames era Rettore di Passerano. [Torna al testo ]

(1b) Sopra una porta del castello di Passerano si leggeva la seguente iscrizione:

Alexander Radicate Ex Com. Cocconati ex condomis Pass. Primelii Sclerani Caprilii et Plebate Cerreti Castriveteris et Marmoriti Dominus erexit anno MDCLIIII.

Sopra un’altra porta.

Marcus et Hercules de P. ex Comitibus Radicate 1684.

Nella chiesa del Castello, e sopra il battistero vi era scritto: Vespasianus Comes et eques Primei Radicate et Passerani restaur.

Nel santuario della B. Vergine detta la Consolata, in Torino vi è un’iscrizione di Gio. Francesco Radicati dei Conti di Passerano, dei Decurioni della città di Torino, che nel 1702 ivi aperse un sepolcro per sè e pei suoi successori.

Nel palazzo Civico di Saluzzo fra molte iscrizioni di cittadini illustri vi è quella di Gio. Domenico Radicati dei Conti di Cocconato, Passerano e Marmorito dell’Ordine dei Predicatori, nato in detta città addì 22 settembre 1719, consecrato alli 11 ott. del 1772, e morto 19 maggio 1793. Era stato Professore in Zara. Stampò il Sinodo nel 1786 a Sassari.

Non basterebbe un volume se si volessero annoverare tutti i personaggi delle molteplici linee di questa famiglia, che coprirono alti impieghi e dignità di chiesa, di magistratura, di corte e di spada, e mi limiterò a nominarne alcuni ecclesiastici.

Uberto dei Conti di Cocconato Vescovo d’Ivrea nel 1209, al quale successe nel 1242 Corrado di S. Sebastiano, Bonifacio Vescovo d’Asti nel 1243 e Corrado parimenti Vescovo d’Asti nel 1260.

Nel 1276 l’Ughelli nell’Italia sacra, dice che Uberto di Cocconato era Cardinale, il Ciacconio però nella Storia dei Papi e dei Cardinali, registra un Uberto da Elci Sanese in tale anno, ma credo ciò per isbaglio, poichè Monsignor /227/ Della Chiesa tanto nella Corona Reale, come nella Chronologica Historia, lo dice fatto Cardinale Diacono di S. Eustachio da Urbano IV nel 1261, e morto nel 1276, 13 di luglio, e lo dice fratello di Alemano e di Emanuele Signori di Passerano, e che lasciò per testamento alla Cattedrale d’Asti, ove già era Arcidiacono. L. 400 astesi per l’erezione d’una Cappellania, una croce d’oro col S. Legno e preziose paramenta.

Il Boatteri nella Serie Cronologica storica de’ Vescovi della Chiesa d’Asti, stampata nel 1807 lo dice pure Cardinale.

In un Sommario di lite del 1780 vien detto figlio di Aleramo.

Nel 1350 Pietro Canonico di Reims, quindi Vescovo di Piacenza.

Pietro Secondo de’ Signori di Cella nel Monferrato, ove nacque ai 9 maggio 1671, fu Vescovo di Casale nel 1701, traslato ad Osimo nel 1728, ove morì li 11 dicembre 1729. Uberto Luigi di Robella, Vescovo di Pesaro nel 1739. [Torna al testo ]

(1c) La prima moneta dei Radicati, che si conosca è quella del 1581 già pubblicata dall’Argelati e riprodotta dal Promis; da una parte vi è l’arma già altrove descritta coll’aggiunta /228/ dello scudetto coll’aquila dell’impero, sopra vi è la corona comitale, però con cinque perle, la leggenda dice: Com. Radicati Coco. P., che si legge: Comites Radicati Coconati Passerani; nel rovescio vi è una croce filettata col globo imperiale alle estremità, attorno: In Deo virtutem 1581 R.

Un’altra è di Giacomo di Passerano nel 1594. È uno scudo d’argento col suo busto loricato, e si legge attorno: Iacobus D. Pas. Com. Coc. Cap., cioè: Iacobus Dominus Passerani comes Coconati capitaneus; nel rovescio lo stemma dei Radicati ed il motto Domine custod nos. 1594.

In un sesino del medesimo vi è la leggenda: Moneta Passerani. Non durò più a lungo quella zecca, poichè il Duca di Savoia fece una convenzione addì 15 aprile 1598 coi capi dei terzieri de’ Radicati, cioè Gio. Matteo di Brosolo, Alessandro di Passerano, e Pompeo di Robella, i quali a nome proprio e degli altri conti assenti e col conte Evangelista Appiano, che aveva acquistata una nona parte del feudo di Cocconato, per cui i detti signori rinunziarono di battere moneta assegnando loro scudi d’oro trecento annui, come nota il sopra lodato Promis. [Torna al testo ]