Achille Motta
Vezzolano e Albugnano

Parte Prima
Storico – Artistica

/Segue pag. 20/

Capitolo VII.

Il presbiterio, l’altare e l’abside

Nel Presbiterio, elevato di tre gradini dal piano della Chiesa e chiuso da una balaustrata in legno di non antica data, sormontata dalle insegne della giurisdizione episcopale di cui godeva l’Abbazia, si apre dal lato dell’Epistola una graziosa porticina archeggiata a tutto sesto e ornata di colonnette, che dava adito all’antica sacrestia. Dal lato del Vangelo, come già si è detto, per un uscio aperto posteriormente nel muro, si accede ad una cameretta sotto il campanile adibita recentemente a sacrestia, il cui piano, secondo lo stile della Chiesa, avrebbe dovuto formare il Presbiterio laterale unitamente alla rispettiva abside. Degne di ammirazione sono le colonnette che sostengono il grande arco, come già si è fatto osservare parlando della nave maggiore.

Sull’Altare maggiore, isolato da ogni parte e costrutto in mattoni, si eleva un bel gruppo di figure in terra cotta rappresentanti nel centro la Vergine incoronata, seduta e tenente fra le braccia il Divin Pargoletto, a destra Carlo Magno in ginocchio presentato da un eremita ed a sinistra, in piedi, S. Agostino fondatore dell’Ordine Agostiniano. Sopra queste figure vi è un gran baldacchino di stucco in gotico fiorito, opera del 1450 circa, come si può arguire dall’Ordine di cui è fregiato Carlo Magno, cioè di S. Michele senza medaglia, ordine ideato da Carlo VII, 1422-61. Lo scultore erroneamente vestì Carlo Magno come erano ve /21/ stiti i Sovrani di Francia dai tre gigli d’oro, però col fondo rosso mentre dovrebbe essere azzurro. Il Gruppo di figure misura m. 2,20 di lunghezza e m. 2,55 di altezza; la statua della Madonna è di m. 1,02. Questo trittico anticamente era chiuso da due tavole dipinte da buona mano, ora appese ai muri laterali dell’altare, ed in loro vece vi è una invetriata che fa a pugni col trittico. Le dette tavole rappresentano la Nascita, la Crocifissione, l’Ascensione di N. Signore G. C. e l’Assunzione di M. V., e sembrano di scuola Vercellese del secolo XV.

* * *

L’Abside che gareggia in bellezza colla facciata ed in cui rivelasi lo stesso ingegno, è ancora semicircolare in pianta e fa seguito all’area dell’ultimo semi-quadrato con cui termina la navata centrale; è però alquanto più ristretto della medesima, ed è singolare la curva che assume la sua volta per poggiarsi all’arco in acuto.

Il Presbiterio e l’Abside sono formati internamente di bel cotto e pietra tufacea a strati alternati. Tre belle finestre romaniche a tutto sesto, ornate di colonnette e di capitelli in forma di castelli, danno luce al coro ed alla Chiesa. Negli stipiti di quella centrale stanno due figure colorate in bassorilievo: Gabriele da un lato e la Vergine dall’altro in atto di accogliere umilmente l’Annunciazione.