Achille Motta
Vezzolano e Albugnano

Parte Prima
Storico – Artistica

/Segue pag. 18/

Capitolo VI.

Le navi laterali e il campanile

Come ho detto, la facciata accenna a due navate laterali; ma la sorpresa maggiore di chi entra è quella di trovarne una sola a sinistra, essendo la destra separata mediante muri di riempimento tra i pilastri, per formare il lato meridionale del Chiostro; rimanendovi tuttavia la prima arcata aperta più tardi per dedicarvi una cappelletta a S. Maurizio, l’anno 1726 (Curia Vesc.).

Detta nave a destra non deve mai avere fatto parte della Chiesa, e deve essere stata costrutta fin da principio precisamente con lo scopo di compire il quadrilatero del Chiostro. Prova ne sono: 1° Il grand’arco nel muro dell’ala destra della facciata, costrutto appositamente per dare adito al Chiostro ed al Convento. 2° La costruzione del lato esterno meridionale del Chiostro fatto con pilastri e colonne archeggiate a scopo di dar luce al medesimo e non con muro a piedritto per chiudere la Chiesa.

È bensì vero che i muri di riempimento tra i pilastri interni sono fatti con materiale alquanto diverso da quello dei pilastri; ma ciò può derivare dal desiderio di dare maggiore solidità ai punti nei quali appoggiano gli archi, e dal fatto che si impiegarono più anni nella costruzione della Chiesa. I campi quadrati del /19/ la nave a sinistra come quelli del Chiostro, sono coperti da volta a crociera o a spicchi su archi a sesto acuto eccettuata la volta dell’ultimo che ha costole a sezione quadrata.

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In fondo alla nave laterale, e precisamente a sinistra, come era uso nelle Chiese romaniche, a fianco del semi-quadrato del Presbiterio, vi è il Campanile basato sui muri longitudinali e su due archi trasversali a sesto acuto; di modo che sotto la volta del Campanile avrebbe dovuto esistere un Presbiterio laterale unitamente all’abside minore. Quest’abside però non fu finita, epperciò la navata dovette essere chiusa con una brutta muratura.

Posteriormente, forse per collocarvi contro un altare, prima in onore di S. G. B. = San Giovanni Battista S. G. B. = San Giovanni Battista vedi → pianta a p. 8; in seguito fu costruita l’abside della navata minore, abbattuto il muro in corri­spondenza della sesta arcata, e chiusa la porta di collegamento con il prebiterio un trabucco = ca. 3m S. G. B. e poscia di S. Carlo, ora disfatto, si riempì pure con muratura l’altra arcata del Campanile, risultando così sotto del medesimo la presente cameretta, per accedere alla quale fu necessario aprire in rottura l’uscio dalla parte del Presbiterio maggiore.

Alla parte superiore del Campanile si ascende dalla nave laterale per mezzo di una scaletta in pietra praticata internamente al muro esterno; ma essa porta solo fino al piano della volta di detta nave. La costruzione è quadrata, di buon materiale, semplice, senza ornato, con due sole finestre a feritoio, ma a grande sguancio interno. Come tante altre opere, condotto fino all’altezza della Chiesa, fu lasciato incompleto; più tardi fu rialzato di circa tre trabucchi, e ciò si fece certamente dopo l’anno 1631 in cui Albugnano passò sotto Casa Savoia, per la ragione che sull’anemometro o vela trovasi lo stemma di detta Casa, o più precisamente nel tempo in cui era Abate Ottaviano Galliano, 1597-1640.

Si dice che su questo Campanile vi fossero un tempo grosse e preziose campane; questa è pura /20/ imaginazione; poiché nell’inventario citato del 1662 non si trova che una piccola campana di dieci rubli da correggersi in dieci rubbi: il rubbo era una misura di peso di circa 8~9 kg dieci rubli (8 miriagrammi circa); l’attuale data dal 1738 ed è minore.