Achille Motta
Vezzolano e Albugnano

/Segue pag. 196/

Capitolo II

La canonica – L’archivio
Le visite pastorali – La Diocesi

Le memorie della Canonica esordiscono coi Curati secolari, circa il 1400. Essa apparteneva al Vezzolano ed era precisamente la metà verso Sud dell’attuale Casa Comunale; l’altra metà verso Nord-est, più antica, apparteneva pure al Vezzolano, ma era assegnala agli Uomini dirigenti la cosa pubblica a nome dell’Abate. Entrambe però erano misere, circondate dalla via pubblica e la Canonica senza pozzo. Colla casa era anche dato a godere al Curato un orto, di quattro tavole, posto negli antichi fossi, confinante con la strada da due parti; quella a Nord, confinante col Conte, fu venduta nel 1857 al medesimo ed ora in maggior parte è occupata dall’officina del fabbro ferraio Bertolo.

Nel 1851 il Prevosto Fassio, con atto 8 Maggio, rog. Beltramo, acquista dal Sig. Coliman Sacerdote l’attuale Canonica, già proprietà rurale del Conte G. M. /197/ Vitt. Balbiano di Viale, per il prezzo di L. 4000, di cui L. 2000 rappresentano il prezzo della Casa del vice curato, reg. della Noce, venduta con atto 9 Giugno 1851, rog. Beltramo, e L. 2.000 l’offerta del Teol. Serafino per un legato di Quarantore. Per mettere la casa in istato di civile abitazione, il Parroco fu autorizzato a spendere L. 700, prezzo della vecchia Canonica, ceduta al Municipio il 5 Maggio 1852, rog. Beltramo, più lire 346 di Rend. pubbl., alienata con atto 8 Gennaio 1852, rog. Borgarello in Torino. Entro l’orto della Canonica attuale, verso la Comunale, v’era il Forno pubblico e l’Albo pretorio, il tutto stimato del valore di L. 300 e ceduto al Parroco con atto 1852 nell’orig. 1862 corr. a penna 5 Maggio 1852 suddetto.

Questa nuova Canonica, con terreni rog. Rolfo, era venuta in eredità ai Balbiano dal Conte di Roccabigliera, G. Antonio Garagno di Chieri, il quale, Presidente di Finanze, sarà venuto in possesso per acquisto da privati oppure sarà succeduto ai Robbio di Chieri, che nel 1645 possedevano in Albugnano stabili, acquistati ordinariamente da proprietari impotenti a pagar le tasse.

* * *

Nel 1786 il Curato Millano, col permesso del Vescovo, detrasse dalla Cassa di S. Grato lire 24 per fare un Archivio, ma fu dal Comune accusato di ingiusto prelevamento. Il Prevosto Fassio teneva le carte in una sua personale guardaroba e prima di lui stavano in un armadio incassato nel muro.

L’archivio attuale è iniziativa del Prevosto Riccio e contiene le seguenti carte: Tre libri di atti Parrocchiali dal 1604 al 1665, susseguiti da altri in numero di 21 e quattro di indici generali; seguono sette fascicoli di Circolari ed Ordinati superiori dal 1767 ad oggi; uno di Liti, uno di Vendite, uno contenente le carte di Don Tommaso Serra, uno di Carte del Vezzolano e del Feudo, uno di inventari, Visite Past. e Decreti fino al 1817, un altro di decreti dal 1818 a noi, con carte relative a /198/ Censi, Legati, ecc. Vengono poi molti libri di contabilità delle Chiese e Confraternite.

Al contrario, non abbiamo Biblioteca; trovai la scansia completamente vuota; i libri di cui ora è ripiena sono di mia proprietà e speriamo che non esulino.

* * *

Le Visite Pastorali hanno principio dopo il Concilio di Trento; in Archivio trovasi un ristretto fatto da me a Casale, delle Visite dal 1571 al 1732 ed un estratto autentico delle Visite dal 1681 al 1750. Dirò brevemente di tutte:

1

La prima che si ricordi è del 1571, fatta da Monsignor Erba, Vescovo di Casale, che visitò anche Vezzolano dando ordini; ma di essa non abbiamo Decreto.

2

Nel 1577, fa visita Apostolica Mons. Ragazzoni, Vescovo di Bergamo, già di Casale, il quale, visitando Vezzolano, dice: «Avrà Sua Beatitudine (Papa) a decidere se in Vezzolano dovranno restare i Monaci o altri Religiosi ad ufficiare»

3

Nel 1584, abbiamo altra Visita Apostolica di Mons. Montiglio, casalese, Vescovo di Viterbo. Visitò anche Vezzolano; il Decreto è intimato il 9 Gennaio dell’anno seguente.

4

Il 1591 porta la Visita di Mons. Marco Ant. Gonzaga che si reca anche al Vezzolano.

5

Nel 1597, Mons. Tullio del Carretto visita Albugnano e Vezzolano.

6

Mons. Del Carretto viene nuovamente in Visita, nel 1604, e, siccome non si porta a Vezzolano, il 25 Dicembre, manda a visitarlo Don G. Battista De Marco da Tonco, il quale non vi trova Sacerdoti ufficianti.

7

Il 15 Giugno 1619 fa Visita ad Albugnano e Vez- /199/ zolano Mons. Scipione Pascale e vi redige lungo Decreto.

8

Il 12 Maggio 1637, arriva improvvisamente a Vezzolano Mons. Scipione Agnelli, che, trovata la porta chiusa, fa sul luogo un Decreto ed intima di aprire.
Visita, Decreta e riparte per Mondonio; il giorno dopo viene in Albugnano.

9

Nel 1658 fa Visita Mons. Miroglio, che, trovando a Vezzolano la porta chiusa, tenta sfondarla. Compare il Vicario; Visita e Decreta.

10

Alli 11 Maggio 1664 Visita di nuovo lo stesso Mons. Miroglio che assolve i Municipali da scomunica annullata dal Nunzio di Torino e visita Vezzolano, contro la protesta del Vicario.

11

1681 nell’orig. 1682 corr. a penna Il 9 Maggio 1681, di venerdì Albugnano e Vezzolano sono visitati da Mons. Lelio Ardizzone; visita questa lunga e dettagliata, con Decreti perentorii.

12

Nel 1712 abbiamo una Relazione del Curato per la Visita indetta da Mons. Pietro Secondo Radicati; ma essa, causa i torbidi della guerra, non potè eseguirsi che il 10 Giugno 1724 un sabato di sera. Così scrive il Vescovo annunziandosi alla Comunità: «Finalmente dopo 23 anni di Vescovado, il Signore si è compiaciuto di porci in istato di poter fare la nostra Visita in codesto luogo». Della Visita non abbiamo né relazione né Decreto, ma spesa di lire 53 occorsa per il vitto a 14 persone e 5 cavalli, durante tre giorni. Vacando l’Abbazia, la Camera in data 8 Giugno, aveva scritto al Podestà di opporsi alla Visita in Vezzolano: non ne conosciamo l’esito. A. S. T. 2.

13

Il 7 settembre 1732 v’è la Visita di Mons. Caravadossi. In precedenza il Podestà di Albugnano, Notaio G. B. Merlino, prega il Vescovo di visitare Vezzolano senza preziudizio dei diritti abbaziali.
/200/ Il Vescovo si astiene, ma il 10 Dicembre viene a visitarlo Carlo Umberto Malpassuto di Montiglio, Prevosto della Cattedrale, per delega del 3 dello stesso mese.

14

Mons. Della Chiesa visita Albugnano e Vezzolano il 10 Maggio 1750. Di questa abbiamo autentica e buona relazione del Curato in data 1748.

15

Il 5 Agosto 1764, Mons. Luigi Avogadro visita Albugnano e Vezzolano. Di essa abbiamo Decreti e preziose relazioni del Curato.

16

L’ultima visita dei Vescovi Casalesi è quella di Mons. Carlo Vitt. Ferrero, in data 11 Settembre 1803. Correvano tempi torbidi ed Albugnano stava per passare all’Archidiocesi di Torino, per cui di questa non abbiamo né relazioni, né Decreti.

17

Gli Arcivescovi di Torino, negli anni in cui ebbero sotto la loro giurisdizione Albugnano, 1805-1817, non lo visitarono; passato sotto Asti, la prima visita dell’Ordinario è quella di Mons. Faà il 25 Maggio 1819, di cui non abbiamo né relazione, né Decreto.

18

La seconda Visita da Asti si effettua nel 1833 per Mons. Lobetti; è senza relazione e Decreto.

19

Nel 1839 ritorna Mons. Lobetti e di questa abbiamo relazione e Decreto.

20

Il 15 Agosto 1847 Ia visita Mons. Filippo Artico, che il giorno 17 celebra e cresima a Vezzolano. Anche di questa difettano relazioni e Decreti.

21

Nei giorni 2 e 3 settembre 1861, Mons. Luigi Calabiana, Vescovo di Casale, per autorizzazione del Vicario Capitolare d’Asti, Can. Sossi, visita e cresima a Vezzolano.

22

Dopo lungo intermezzo, ci incontriamo colla Visita 1873, di Mons. Carlo Savio. Di questa non abbiamo purtroppo né Decreto, né Catalogo dei Cresimati, e la relazione del Parroco è bisognosa di correzione.

/201/
23

Nel 1884 fa Visita Mons. Ronco, e di questa non abbiamo Decreto, ma buona relazione del Parroco.

24

Il 22 Luglio 1894, rivisitò Mons. Ronco; privi di relazione e Decreto, sappiamo che in essa il Vescovo nominava il Parroco, D. Giuseppe Riccio, a Canonico della Cattedrale.

25

Nel 1902 viene in Visita Mons. Giacinto Arcangeli, e di questa pure abbiamo soltanto la relazione del Parroco.

26

Il 19 Settembre 1912 si festeggia l’arrivo di Monsignor Spandre che lascia un Decreto.

27

Nell’Agosto 1920, in occasione delle nozze d’argento del Parroco, ritorna lo stesso Mons. Spandre per la visita e fa Decreto.

28

Mons. Spandre rivisita ancora nel 1925, senza rilasciare Decreti.

29

Finalmente, il 26 Luglio 1930, in occasione del XV centenario Agostiniano, abbiamo l’ultima visita di Mons. Spandre, il quale, pontifica in Vezzolano, amministra la Cresima a 70 fanciulli, assiste alla Commemorazione Agostiniana, fatta dal P. Burroni, francescano, ed impartisce la benedizione a numeroso popolo, accorso anche dai paesi circonvicini.

Fino al 1474, Albugnano appartenne alla vasta Diocesi Eusebiana che si estendeva, ad ovest, fino a Piazzo, Aramengo, Albugnano, Castelnuovo, Pino, Mondonio, Passerano, Marmorito, Cocconato, ecc. Ad istanza del Marchese del Monferrato, Guglielmo I, Papa Sisto IV, con Bolla, 18 Aprile 1474, eresse a Sede Vescovile la Città di Casale S. Evasio, distaccando da Vercelli le Parrocchie oltre il Po fino a Cavagnolo. In seguito il Marchese, avendo fatto osservare come in detta Bolla non fossero compresi molti paesi soggetti al suo dominio temporale, tra i quali Albugnano, con successiva Bolla, 10 agosto, Papa Sisto distaccava an- /202/ cora da Vercelli Monteu, Lavriano, Piazzo, Tonengo, Albugnano, Pino, Mondonio, ecc.

L’anno 1805, sotto il governo napoleonico, per Bolla 1 Giugno 1803 di Papa Pio VII, mandata ad esecuzione dal Card. Caprara, legato a latere in Parigi, con Decreto 25 Gennaio 1805, Albugnano passava sotto l’Archidiocesi di Torino, mentre le circonvicine chiese vercellesi passavano ad Asti. Caduto Napoleone, nel nuovo ordinamento delle Diocesi, 17 Luglio 1817, Albugnano, in un con Pino e Mondonio venne aggregato ad Asti, mentre molte chiese circonvicine da Asti passavano a Torino. Motivo di questa ultima stranezza si dice sia stata una preintesa dei Vicari capitolari.