3. Risultati e discussione

3.1 Rilievi ampelografici

3.1.2 Rilievi fillometrici

L’analisi della varianza univariata (ANOVA) di 14 parametri fillometrici ha indicato tra le cultivar ‘Malvasia di Schierano’ e ‘Malvasia nera lunga’ differenze significative per nove parametri (tab. 8).

Tab. 8 - Parametri fillometrici e relativi valori di significatività ottenuti dall’ANOVA tra campioni fogliari di ‘Malvasia di Schierano’ e ‘Malvasia nera lunga’.
Parametri fillometrici Valore medio Significatività F
AL: angolo medio tra la nervatura principale mediana e quella del lobo laterale superiore 0,921 0,0006
DE: angolo alla sommità del lobo principale mediano 1,744 0,0000
ET: angolo tra nervature principali del lobo laterale superiore e del lobo laterale inferiore 0,886 0,0056
HB: rapporto tra altezza e base media dei denti (HD/BD) 0,697 0,6269
LU/LA: rapporto tra lunghezza e larghezza della lamina fogliare 1,065 0,0129
LUxLA: prodotto tra lunghezza e larghezza della lamina fogliare 25.072 0,1473
R2: rapporto tra lunghezza della nervatura del lobo laterale superiore e nervatura principale mediana 0,899 0,0021
R3: rapporto tra lunghezza della nervatura del lobo laterale inferiore e nervatura principale mediana 0,654 0,0000
R4: rapporto tra lunghezza della 1° nervatura secondaria del lobo laterale inferiore e nervatura principale mediana 0,481 0,0000
RI: rapporto distanza tra seno peziolare e seno laterale inferiore e lunghezza nervatura del lobo laterale inferiore 0,748 0,1459
RP: rapporto lunghezza picciolo e lunghezza nervatura principale mediana 1,009 0,0000
SP: ampiezza del seno peziolare -11,787 0,0000
RS: rapporto distanza tra seno peziolare e seno laterale superiore e lunghezza nervatura del lobo laterale superiore 0,530 0,2377
TA: angolo tra nervatura principale lobo laterale inferiore e 1° nervatura secondaria 0,860 0,6085

Le variabili che differenziano maggiormente le due cultivar riguardano l’ampiezza del seno peziolare (SP), il rapporto fra la lunghezza del picciolo e la lunghezza della nervatura principale mediana (RP), il rapporto tra la lunghezza della prima nervatura secondaria e della nervatura principale del lobo laterale inferiore con la nervatura principale mediana (R3, R4), l’apertura dell’angolo del lobo principale (DE), l’apertura dell’angolo tra la nervatura principale mediana e quella del lobo laterale superiore (AL), il rapporto tra la lunghezza della nervatura del lobo laterale superiore e quella della nervatura principale mediana (R2) ed ancora l’angolo tra la nervatura principale del lobo laterale superiore e del lobo laterale inferiore (ET).

Hanno invece scarsa influenza il rapporto tra la lunghezza e la larghezza della lamina fogliare (LU/LA), l’ampiezza fogliare (LUxLA), il rapporto tra l’altezza e la base media dei denti fogliari (HB\BD), ecc.

La ‘Malvasia di Schierano’ ha, in definitiva, una foglia un po’ più piccola, più corta, con seno peziolare più chiuso, con denti e seni laterali meno pronunciati e con peduncolo più corto della ‘Malvasia nera lunga’.

Conducendo un’analisi discriminante per due gruppi di classificazione corrispondenti alle due cultivar ‘Malvasia’ oggetto di studio, è stato possibile attribuire il 93,7% di probabilità di appartenenza dei casi al gruppo 1 ed il 98,8% al gruppo 2. La previsione di corretta classificazione totale dei casi è risultata del 96,2% e pertanto il modello ha una elevata predittività e conferma l’appartenenza di 79 casi al gruppo 1 e di 80 casi al gruppo 2, su un campione di 159 foglie.

L’allocazione dei casi (i campioni fogliari) nei due gruppi cultivarietali è rappresentata graficamente in figura 4

Fig. 4 - Rappresentazione grafica della distribuzione dei campioni fogliari in base al valore del discriminante. Gruppo 1: ‘Malvasia nera lunga’ e gruppo 2: ‘Malvasia di Schierano’.

L’analisi discriminante eseguita allo scopo di verificare l’identità del falso ‘Brachetto’ e l’eventuale corrispondenza di esso con la ‘Malvasia nera lunga’ ha riguardato quattro gruppi cultivarietali: ‘Malvasia nera lunga’ (con 77 casi esaminati), ‘Malvasia di Schierano’ (con 78 casi ), ‘Brachetto’ del Roero (con 53 casi) e falso ‘Brachetto’ (con 44 casi). Essendo quattro le cultivar, le funzioni discriminanti calcolate sono tre.

In tale modello le variabili fillometriche che hanno dimostrato possedere maggiore potere discriminante, e quindi maggiore capacità predittiva nella attribuzione ai gruppi di appartenenza dei singoli casi, sono risultate essere le seguenti:

LUxLA = ampiezza superficie fogliare
SPSP1 = ampiezza seno peziolare
RP = rapporto lungh. picciolo e lungh. nervatura principale mediana
R4 = rapporto tra lunghezza della 1° nervatura secondaria del lobo laterale inferiore e nervatura mediana
RS = rapporto distanza tra seno peziolare e seno laterale superiore e lunghezza della nervatura principale del lobo laterale superiore
DE = angolo alla sommità del lobo principale mediano

La prima funzione discriminante spiega l’80,5% della varianza fra i gruppi, la seconda il 18,3%. La % di classificazione corretta dei casi nei gruppi è del 77%.

Si osserva che il gruppo 1 (‘Malvasia nera lunga’) ed il 4 ("falso" ‘Brachetto’) si sovrappongono ed hanno centroidi quasi coincidenti. La mappa territoriale di distribuzione dei campioni fogliari secondo le due prime funzioni discriminanti è rappresentata nella figura 5. L’assegnazione dei casi a questi due gruppi è di 45 foglie su 69 del gruppo 1 a tale gruppo (58,4%) e di 24 foglie al gruppo 4 (31,2%) mentre per il gruppo 4 l’assegnazione a tale gruppo è fatta per 27 foglie su 40 (61,4%) e per 13 foglie al gruppo 1 (29,5). Per gli altri gruppi cutivarietali la percentuale di riclassificazione è rispettivamente del 94,9% al gruppo 2 (‘Malvasia di Schierano’) e del 90,6% al gruppo 3 ('Brachetto’ del Roero).

Fig. 5 - Rappresentazione grafica della distribuzione dei casi (i campioni di foglie) secondo i 4 gruppi cultivarietali nello spazio individuato dalle prime due funzioni discriminanti.

Se ci si domanda dove possono essere collocati nuovi casi, (ovvero altri campioni fogliari non precedentemente classificati) noti i quattro gruppi predeterminati (‘Malvasia nera lunga’, ‘Malvasia di Schierano’, ‘Brachetto’ Roero e "falso" ‘Brachetto’) e si includono nell’analisi sei nuovi casi, per i quali verrà proposta una corretta classificazione nei quattro gruppi, risulta che le prime due funzioni discriminanti, spiegano congiuntamente il 98,9% della varianza. Anche in questo caso è elevata la percentuale di corretta allocazione dei casi ai gruppi 2 (‘Malvasia di Schierano’, 93,8%) e 3 ('Brachetto’ del Roero, 92,7%) mentre per i campioni fogliari di ‘Malvasia nera lunga’ è del 58,4% per 46 foglie su 71 del gruppo 1a tale gruppo e del 31,6% per 25 foglie al gruppo 4. Il "falso" ‘Brachetto’ (gruppo 4) è allocato per il 59,1%, 26 foglie su 40, al gruppo 4 e per il 31,8%, 14 casi, al gruppo 1.

La mappa territoriale di distribuzione dei casi nei quattro gruppi è rappresentata nella figura 6 dove si può osservare che i campioni fogliari di ‘Malvasia di Schierano’ e di ‘Brachetto’ del Roero formano due gruppi ben distinti mentre quelli di "falso" ‘Brachetto’ e ‘Malvasia nera lunga’ quasi si sovrappongono ed hanno i centroidi quasi coincidenti.

Fig. 6 - Rappresentazione grafica della distribuzione dei casi (campioni fogliari, compresi 6 non classificati) dei 4 gruppi cultivarietali nello spazio individuato dalle prime due funzioni discriminanti (F1 e F2) in base ai dati fillometrici

Quando l’analisi discriminante è eseguita raggruppando i casi secondo le tre cultivar ‘Malvasia nera lunga’, ‘Malvasia di Schierano’ e "falso" ‘Brachetto’ in modo da verificare la possibile corrispondenza tra la prima e l’ultima cultivar, le funzioni discriminanti sono due e le variabili fillometriche che hanno dimostrato maggior potere discriminante sono risultate essere le seguenti:

LUxLA = ampiezza superficie fogliare
SPSP1 = ampiezza seno peziolare
RP = rapporto lungh. picciolo e lungh. nervatura principale mediana
R4 = rapporto tra lunghezza della 1° nervatura secondaria del lobo laterale inferiore e nervatura mediana
RS = rapporto distanza tra seno peziolare e seno laterale superiore e lunghezza della nervatura principale del lobo laterale superiore
DE = angolo alla sommità del lobo principale mediano
HB = rapporto tra altezza e base media denti

L’80,2% della varianza è spiegata in tal caso dalla prima funzione discriminante e pertanto le sette variabili hanno un peso elevato nel determinare la classificazione.

L’allocazione dei campioni nei tre gruppi è effettuata correttamente nel 92,2% dei casi e pertanto risulta soddisfacente l’attribuzione di appartenenza ai gruppi indicati. Ciò rafforza dunque la probabile corrispondenza tra la ‘Malvasia nera lunga’ ed il ‘Brachetto’, falso, trovato nel Roero.

La somma delle percentuali di riclassificazione al gruppo "falso" ‘Brachetto’ o al gruppo ‘Malvasie’ è superiore all’80% in tutte e tre le analisi discriminanti, cosa che rafforza l’ipotesi di sinonimia tra le due cultivar.