Massaja
Lettere

Vol. 1

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Al barone Antonio de Jessé
presidente della Propagazione della Fede – Lione

[F. 1r]Ill.mi Signori

Alessandria d’Egitto 9. Luglio 1846.

Benché certo che a quest’ora le SS. LL. Ill.me già saranno informate, e da Propaganda, e dal Procuratore Generale del mio Ordine Cappuccino, e segnatamente dall’Ill.mo Sig.e Cavaliere Teologo Canonico Riberi di Torino, della nuova erezione del Vicariato Apostolico dei Gallas fatta dall’ultimo defunto Sommo Pontefice, di felicissima memoria, con Suo Breve delli 4. Maggio del corrente anno – come pure della mia destinazione in Vicario Apostolico con’altro Suo Breve con data del giorno medesimo – Crederei tuttavia mancare ad un gravissimo mio dovere, se colla presente io stesso non vengo a costituirmi, ad oggetto di loro protestare la mia servitù, informarli del mio viaggio, e pregarli di quell’assistenza che con tanta sollecitudine prestano a tutte le Missioni dei due mondi – Prima ancora che io avessi la bella fortuna di essere Missionario, quale sia stata sempre la mia venerazione per la grand’opera della Propagazione della Fede, quale il mio impegno per propagarla, ne possono far fede le Città di Torino, e di Moncalieri, non che molti Vescovi miei conoscenti, ed amici, ai quali parlai, e scrissi in proposito; ma potranno saperlo dal prefato Sig.e Canonico Riberi; ora che ho l’onore di appartenervi, e come figlio, e come membro, farò ogni possibile per secondare le sante ed apostoliche brame dell’Opera stessa nella conversione degli infedeli, non solamente, coll’esercizio del mio ministero, ma coi miei scritti farò di tutto per interessare il publico d’Europa, e specialmente d’Italia in favore della medesima Propagazione – Le circostanze pressanti del viaggio, e le poche notizie che ho risguardanti il luogo di mia missione non mi permettono ancora di estendermi da interessare i Signori associati, ma lo farò sicuramente quando sarò là, o per lo meno quando sarò in Cartoum, o in Fasogloù ultimi paesi dell’alto Egitto ancora sotto questo stesso governo, ove dovrò fermarmi alcuni mesi per fare un poco di noviziato di lingua, e per informarmi sull’occorrente per la Missione – allora nelle vicinanze potrò avere maggiori notizie, e potrò riferire tutto quello che vedrò interessante per tutto il lunghissimo viaggio del Nilo – basti sapere per ora, che la Missione, o dirò meglio le circostanze [f. 1v] del luogo, della Missione, la necessità, le disposizioni di quelle popolazioni vennero esposte a Propaganda da alcuni viaggiatori, e fra gli altri da Blondel, e dal Cav.e Abbadie, in termini così commoventi, che la medesima, a fronte di molti ostacoli volle subito provedervi colla massima sollecitudine – Probabilmente non giunse ancora colà l’aratro della Chiesa, poiché oltre essere nelle storie di essa affatto dimenticati, pare che siano stati incogniti a tutto il mondo, mentre in tutte le geografie precedenti il secolo nostro si veggono segnati in bianco, oppure col nome /41/ di popoli incogniti – mancomale sono selvatici affatto, e privi di ogni civilizzazione... Per altra parte, come posso argomentare da alcuni schiavi che ho veduto di quei paesi, si possono dire fra i neri, i più belli, i più sviluppati nell’anima, e nel corpo; ed abitano una parte del globo richissima di prodotti, come assicurano i viaggiatori – dunque la Missione merita tutto, e la Propagazione della Fede, o meglio la grand’opera di Filantropia Cristiana, vorrà anche, come spero, entrare a parte nell’interessamento, che prende la Chiesa per la loro conversione al Cristianesimo – quante benedizioni agli associati non manderà quel popolo, quando colla Religione di Cristo possederà ancora i lumi d’Europa – Sarà esso pure in via di progresso – Per parte mia, e dei miei compagni non si risparmierà industria, e fatica, gli associati concorrano anche loro colle preghiere, e colle limosine – a quest’oggetto mi sono raccomandato alle orazioni di tutto il mondo di mia conoscenza, essi non manchino di raccomandarlo agli associati; ma questo non basterà ancora: io ho gran bisogno di soccorsi pecuniarj, e precisamente ne avrei bisogno nel principio – Da Roma ho ricevuto scarsamente il materiale per il viaggio, quale solo costa più di mille scudi, non comprese le provviste etc – giunto là avrò gran bisogno, e per vivere, e per tanti altri occorrenti in una nuova Missione – casa, regali etc. Siamo cinque Missionarj con due Servi che ci serviranno d’interpreti, o maestri di lingua – dunque vi vogliono mezzi, e soccorsi, altrimenti resterò paralizzato – dietro le raccomandazioni già sporte costì, io li aspettava per il viaggio, ma forse non mi giungeranno più – per carità al più presto possibile prego mi siano spediti – non oso fissare la somma, ma sicuramente la spero non minore di venti mille... in questo primo anno – Prevengo le SS. LL. Ill.me, che ho delegato questo Monsignore Guasco Vicario Ap: d’Egitto per ritirare qualunque somma – a Lui perciò potranno diriggersi, il quale col mezzo del Governo, potrà farmeli avere sino a Fasouglù, ove sarò costretto aspettare per mancanza di mezzi per avvanzarmi fra i Gallas –

[F. 2r] Sulla fiducia pertanto che le SS. LL. Ill.me saranno per favorirmi come sopra, e compatirmi del disturbo che li arreco, colgo l’occasione per esternarLe i sensi della più alta stima e riconoscenza, coi quali pregio professarmi

Delle SS. LL. Ill.me

Divot.mo Servo
† Fr: Guglielmo Vescovo di Cassia,
e Vico Ap.o dei Gallas

P. S. Per loro norma io <io> giungerò in Cartoum sul fine di Ottobre, e non partirò di là prima di Gennajo – affinchè le limosine mi giungano ivi, dovranno trovarsi in Alessandria circa la metà di Ottobre stesso – altrimenti, corrono a pericolo di non pervenirmi che dopo lunghissimo tempo con grave danno nostro, e della Missione –

[F. 2v] All’Ill.mo Signore P.on Col.mo / Il Sig.e Presidente del Consiglio Generale / della Propagazione della Fede / Francia – Lyon //.