Massaja
Lettere

Vol. 1

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Al cardinale Giacomo Filippo Fransoni
prefetto di Propaganda Fide – Roma

F. 590rEminentissimo Principe

Cairo 26. Agosto 1846.

Mi perdonerà l’E. V. se vengo di nuovo colla presente a disturbarla – L’oggetto della medesima si è di accusare ricevuta del piego contenente il rescritto per me riguardo all’Ordinazione dei Preti Abissinesi, con un’altro piego diretto al Signor De-Jacobis, quindi la medaglia d’oro bellissima diretta al medesimo, da regalarsi al Superiore dei Monaci dell’Abissinia – Io ringrazio di cuore l’E. V. del rescritto che ebbe la compiacenza di procurarmi, e L’assicuro, che saprò servirmene a norma delle istruzioni contenute nella di Lei veneratissima; come pure non mancherò di consegnare al summentovato De-Jacobis il tutto, unitamente ad altre molte cose, che tengo di comissione di altre persone – Al più da qui un mese, spero potermi trovare in Adoa, ove combinare con quel Sant’uomo gli affari della mia Missione – Per fortuna che ho cangiato progetto di viaggio, del resto oltre ai grandi pericoli a cui veniva esposto, andava privo di questo abboccamento con De-Jacobis prefato, di cui più vado avanti, più ne conosco il bisogno – così da qui a quindeci giorni potrò abboccarmi col Prefetto di Aden che mi scrive tante belle cose dei Gallas di quella parte; quindi di là con pochi giorni di barca tornerò in Massoa, anderò in Adoa per prendere quelli dei Lazzaristi, – dei quali non posso far senza, massime dopo la spedizione di Montorio ai Gallas – Devo poi con mio dispiacere significare all’E. V., come nel cangiamento del piano non ho potuto risparmiare una freddura coll’Ill.mo Signor Cerutti Console Sardo, a fronte che abbia usata tutta l’economia che mi ha potuto suggerire la mia prudenza – [F. 590v] Questo buon galantuomo prese tanto a cuore il piano di viaggio suddetto, e sopra tutto la persona del signor Vallieri destinatomi per compagno, che non fu possibile venire a questo colpo senza offenderlo – Passati appena alcuni giorni dopo che ho scritto all’E. V. chiedendo l’approvazione del piano fattomi da Cerutti sul viaggio del Nilo, io conobbi tosto qualche cosa /53/ di contrario tanto riguardo al viaggio, quanto alla persona del personaggio destinatomi per compagno; in prova scrissi subito allora in confidenza una lettera al Procuratore dell’Ordine significandogli le mie angustie – Tentai alcune volte di aprire le mie pene al Console, onde mi sciogliesse le difficoltà che andava scoprendo, non ancora tali però da fare un passo a fronte di qualsiasi opposizione – ma mi accorsi, che col parlare non faceva altro che mettere in sbilancio il povero galantuomo, il quale cercava subito di prendersela contro gli uni, o gli altri che mi potevano aver detto qualche cosa – In questo stato di cose, io presi il partito di prendere le informazioni, da me solo, e giunsero a segno, massime qui in Cajro, che vedendomi tutto il mondo a consigliar diversamente, e tutti i compagni medesimi, anche quelli, che furono gli autori del Piano unitamente a Cerutti prima del mio arrivo in Alessandria, venirmi a trovare e pregarmi per carità di lasciare il viaggio del Nilo, ho finalmente risolto, come già ho notificato a Lei nell’ultima mia – Appena sentita dal Console questa mia risoluzione, diede nelle scandescenze, e perchè non poteva prendersela contro la risoluzione del viaggio, si attaccò al po[nto] che io ho denigrata la fama del signor Vallieri – giunse al segno di scrivere una lettera a questo Console di Cajro, d’inquisire officialmente le persone che potevano avermi confidato qualche cosa – Quando io ho veduto così, per troncare questa per[vica]cità gli scrissi una lettera di fuoco, facendogli osservare che lui non poteva far q[uesto] senza offendere la mia persona – Il butto principale mi pare d’averlo ottenuto – ma cosa ne avviene? ora si attacca alle espressioni delle mie lettere, per le quali mi minaccia di scrivere all’E. V. protestandosi di non voler più servire Propaganda – Io sono mortificato di aver portato questo buon galantuomo a questo segno, ma ho l’onore di assicurarLa, che tutta la mia prudenza non valse a schivare questo disastro – Per conoscere la gravità della piaga nel Console, bisognerebbe conoscere come questi si è sbilanciato in favore di Vallieri, contro il sentimento comune, a segno [f. 591r] di nominarlo agente consolare Sardo pel Sennar, delegazione che gli negò il console Generale francese – quindi bisognerebbe conoscere, come Vallieri si faceva presso tutti una gloria di essere mio compagno, e con questo cercava di provare la sua onestà presso tutti, massime negozianti, presso i quali voleva contrarre qualche interesse – Ciò posto senza dubbio, che avendolo io lasciato si fece qualche clamore a carico di Vallieri, e restò perciò anche compromesso il Console, che tanto l’aveva esaltato – ma io di tutto questo ne posso niente affatto – per me tutto questo era una cosa secondaria da maneggiare quanto poteva, ma non da legarmi contro il bene della mia Missione – Comunque sia la cosa, io prima di partire ho pensato di rimettere il tutto nelle mani dell’E. V. che ricevendo dal summentovato Signor Console lagnanze, e istanze sul caso potrà valersi di queste cognizioni, e non bastando a mia giustificazione, in mia assenza potrà diriggersi a questo P. Presidente del Convento Grande, il quale potrà al uopo non solo metterLa al corrente delle ragioni del mio operato, ma indicarLe il nome delle persone anche /54/ di gran riguardo e conoscenti la cosa, che ci diedero informazioni contrarie al viaggio del Nilo non solamente, ma anche a carico di Vallieri, contro di cui il medesimo Presidente stato suo parroco è disposto il primo a far fede giurata di cattivissima condotta – Così pure potrà spedirLe al caso anche coppia delle quattro lettere da me scritte a Cerutti, che io lascio nelle sue mani sigillate a quest’effetto –

Nel pregare intanto l’E. V. avermi sempre presente, e voler benedire la mia partenza che sarà da qui a pochi giorni, Le offro i saluti di tutti i compagni unitamente ai miei, e bacciandoLe la sacra porpora colla massima venerazione mi protesto

Dell’E. V.

Divot.mo, ed Obl.mo Suddito
† Fr: Guglielmo Massaja V.o di Cassia
V. A. dei Gallas

F. 591v All’Eminentissimo Principe / Il Cardinale Prefetto di Propaganda Fide / Roma //.