Massaja
Lettere

Vol. 1

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Al padre Venanzio Burdese da Torino OFMCap.
vice procuratore generale – Roma

[F. 1r]R.mo Padre Lettore Amatissimo

Massaua 3. Decembre 1846.

Venti giorni sono ho scritto alla P. V. una lettera di circa quattro facciate, nella circostanza che credeva sul punto di partire il P. Giusto per Aden, ove lo spediva ad oggetto di prendere informazioni dei popoli di nostra Missione per quella parte, e per stabilire potendosi almeno una communicazione per le relazioni d’Europa – Ora cangiate le circostanze, non avendo avuto luogo una tal spedizione allora decisa per causa della barca che non più partì, e neanche avendolo più perché non veggo più tutto quel bisogno, resta cangiato quasi tutto l’oggetto della lettera, onde invece di quella scrivo questa, nella quale mi limito un poco più perché mi manca il tempo, e persino la carta già quasi tutta imballata per mandarla in Abissinia –

Appena giunto qui da Gedda dopo dodeci giorni di viaggio, io era intenzionato di lasciar qui tutti gli altri compagni col bagaglio, e partirmene tosto per Goulla sc. Gualà Goulla lontano circa sette giorni di viaggio, ove trovasi attualmente il Signor De-Jacobis, Prefetto delle Missioni di Abissinia, ad oggetto di prevenirlo in tutto, a scanzo di qualunque cerimonia, od altro tutto opposto, che io poteva temere, non conoscendo il soggetto – già doveva conchiudere seco lui il modo di trasportare tutto il rimanente – Già era provvisto il mulo e tutto era allestito per partire unitamente a due discepoli del medesimo Sig.e De-Jacobis da lui mandati a Massava pochi giorni prima del mio arrivo per cercare soccorso di denaro, e sollevarsi [f. 1v] dalle strettezze in cui si trovava pel ritardo dei soccorsi d’Europa, che da più di due anni stavano fermi in Egitto per mancanza di sicuro recapito – La cosa non poteva andar più bene, perché così io l’avrei improvvisato col soccorso statomi consegnato per lui in Egitto, e colla mia stessa persona, perché al bujo ancora di tutto l’operato da Propaganda riguardo alla Missione dei Galla; ma il Signore dispose diversamente: io ho dovuto cedere alle persuasive di questo Console Francese, e di questo Governatore, a cui sono stato raccomandato, e contentarmi invece di scrivere all’anzidetto, e pregarlo di mandarmi una qualche persona sicura per guida, e per scorta – Il Signor De-Jacobis galantuomo proprio a tutta estenzione di termine, non contento di subito riscontrarmi con una lettera che mi riempì di consolazione al vedere il grande piacere che egli ne prova, partì egli stesso, e nel momento che scrivo egli già è qui tutto sollecito per il mio affare, più che se fosse suo proprio – Onde dopo di domani, Dio piacendo, accompagnato da questo Sant’uomo che gode la più grande riputazione in Abissinia, partirò per Goulla ove mi fermerò sino a tanto che sufficientemente istrutto nella lingua Galla, /72/ e prese le debite informazioni, sarò al caso di poter fare qualche passo più in là – Intanto dal sovraesposto caso di Dejacobis che dovette stare due anni senza poter ricevere soccorso, Ella conosce il bisogno sommo in cui mi trovo di avere persone in Europa impegnate a mio riguardo, per farmi per tempo spedire i dovuti soccorsi – Ho scritto più volte al P. Medico ed al Canonico Riberi di Torino in proposito, ma io confido sopratutto in V. P., che o direttamente a Lione, oppure per mezzo dei summentovati, potrà far molto – Ho già ricevuto tre mille scudi da Lione, [f. 2r] quali uniti alla dote di Propaganda mi saranno sufficienti per le prime spese, ma per assicurarmi di non restare senza soccorso nel più forte del bisogno, sono costretto a raccomandarmi alle persone che mi vogliono bene – È un gran che non potersi far sentire nei bisogni, e quando riesce di farci sentire, dover stare ancora tante volte degli anni prima di poter ricevere – Per la strada in Cairo, Suez, Gedda, e poi in Massaua ho fatto forti raccomandazioni per la sollecita spedizione delle cose mie, e spero bene, ma alle volte dipende dalla mancanza di barche, o di occasioni – Onde sarà bene prendere le dovute precauzioni – Monsignor di Alessandria, oppure chi ne fa le veci, è incaricato delle mie spedizioni, solo che giungano là colle debite soprascritte, sono sicuro – Più mi avvicino alla Missione le nuove si fanno sempre più consolanti – Il favore del Signor De-Jacobis è un gran che – I lavori già incominciati da alcuni suoi missionarj tra i Galla viciniori con prospero risultato, mi fanno sperare assai – pare proprio che la Providenza voglia versare le sue misericordie sopra quei poveri barbari – Solo che non mi manchino i mezzi umani, le cose anderanno senza fallo bene – Per parte mia, e dei compagni non lascieremo di fare ogni possibile – Sono tutti impegnati: P. Giusto si va facendo – il Cesare va crescendo sempre da quello che era, e fa molti progressi nelle lingue – Il P. Felicissimo con Fr: Pasquale sono impazienti di trovarsi in vinea Domini – io poi più miserabile di tutti, massime rapporto alle lingue, perché più vecchio, faro ciò non ostante tutti i sforzi per ottenere lo scopo, e spero tutto dalla bontà del Signore, e dall’intercessione della Vergine SS. nostra Patrona – Avrei ancora tante cose a dirLe, non la finirei più, ma le circostanze m’impongono di finire per attendere ad altri affari. V. P. Carissima che mi conosce, sappia interpretare in bene quel poco [f. 2v] che ho detto sin qui, e quel tante che direi ancora se non avessi la testa rotta, e divisa in mille facende – Quando riceverà la presente forse io sarò già tra i Galla a dar principio al mio ministero, Ella perciò non dimentichi di pregare, e far pregare, affinché il Signore voglia degnarsi di discendere a benedire la prima pietra fondamentale di quella futura Chiesa, le prime piantagioni di quella vigna tutta sua – Spero nelle orazioni dell’Ordine, massime della Provincia, ed in particolare delle persone a me più care... Spero nelle orazioni parimenti dei fedeli associati alla Propagazione, ed in particolare di tutti quelli che furono altre volte esortati da me rapporto a questa grand’opera – ma Ella deve far sentire loro questa mia speranza, questi miei voti – io dichiaro Missionarj Galla tutti /73/ quelli che vorranno concorrere principalmente colle preghiere, e prego il Signore a voler loro anticipare il merito di tutto il bene che spero dovrà farsi – Tanti saluti a tutti, principalmente ai Reverendissimi, ed a tutti quelli che si ricordano di me – Le baccio le mani, e senza più mi raffermo sempre

Aff.mo Studente
† Fr: Guglielmo V. Cappuccino