Massaja
Lettere

Vol. 1

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Al signore Giovanni Battista Massaja
fratello di M. – Piovà d’Asti

[F. 1r]Carissimo

Gualà Provincia dell’Agamien nell’Abissinia 3. Febbrajo 1847.

Per farti vedere che mi ricordo di te, e dell’amato Genitore anche in questi paesi lontani, appena giunto nell’Abissinia, pensai subito a scriverti la presente, onde levarti di pena a mio riguardo – Mentre ti scrivo appena avrai ricevuto la mia ultima, e questa chi sa quando ti giungerà – Dall’Egitto le lettere erano ancora sicure, perché colà, vi era la posta, ma qui bisogna industriarsi per mandar lettere; devi sapere, che per assicurare le lettere dovrei mandare un’espresso sino al Cairo; che vuol dire lontano più di mille miglia, oppure aspettare qualche circostanza particolare, e poi rimettermi nelle mani di chi è incombensato... perché qui le lettere sono poco considerate, e chi porta una lettera, poco si cura, che vada, o no, al suo destino – Partito di Massawa il 30. Novembre dell’anno scorso, dopo quindeci giorni di viaggio sui muli, sono giunto a questo paese di Gualà sano e salvo – Il viaggio benché penoso, non lasciò di essermi molto consolante – Il Prefetto delle Missioni dell’Abissinia, appena seppe il mio arrivo in Massawa, venne egli stesso a prendermi colà, fece egli stesso tutte le provviste necessarie dei muli e delle persone, a segno che io ebbi più niente a pensare – Si partì di /86/ Massawa con un’accompagnamento di circa cinquanta persone, delle quali quaranta, tutti portatori del bagaglio, perché qui tutto si porta a spalla di uomo – gli altri dieci tra Missionarj, e servitori – La maggior parte della strada, è tutta tra boschi deserti, pieni di bestie feroci, ma queste non ci spaventavano, perché ben accompagnati – Si camminava tutto il giorno, e poi verso sera, si faceva alto, si spiegava la tenda, si amazzava una vacca, o due tre pecore per reficiarsi, e dar da mangiare a tutta la turba – La notte, una parte dei portatori, faceva [f. 1v] la guardia, rilevandosi gli uni e gli altri – e noi potevamo dormire tranquilli sotto la nostra tenda – Dormivamo per terra, sopra una picola trapontina, che abbiamo portato di Cairo, poca cosa per chi è accostumato dormire sui letti d’Europa, eppure al pensare, che tutti gli altri, uomini come noi, dormivano sulla nuda terra quasi nudi, mi si stracciava il cuore, e mi pareva ancora di star troppo bene – In questi paesi, non si parla più di letto, basti il dire, che il medesimo Re, dorme sopra un banco, che in luogo di tavole o assi, sul piano, è intrecciato, o tessuto di pelli di vacca tagliate a liste larghe due dita – I grandi vanno vestiti con un pajo di mutande, ed un lenzuolo sulle spalle, e tutti gli altri quando l’hanno portano un picolo straccio legato ai lombi – Qui la roba è senza prezzo, perché mancano i denari, ed anche gli uomini per consumarla – Con uno scudo, si può comprare una vacca, o cinque o sei pecore – Il grano è quasi senza prezzo – Tante persone che avevamo con noi, in quindeci giorni, non mi costarono più di dieci scudi a mantenerli – Giunto qui, fui ricevuto da questi Missionarj, come se fosse venuta una persona dal Cielo – Da molto tempo sospiravano un Vescovo per le ordinazioni, e per la Cresima; pensa perciò qual piacere non ebbero, nel vedersi esauditi dal Signore – Moltissimi paesi convertiti, e molti che sono in via di convertirsi, se ne stavano sospirando preti, per l’esercizio del ministero – Questi Missionarj già avevano allevati molti giovani per la carriera Ecclesiastica, solo mancava loro il Vescovo per ordinarli – Tutti i Convertiti sono ancora da cresimare, appena giunto qui, incominciai subito a dar gli Ordini, e jeri giorno della Madonna, ho terminato l’ordinazione di dodeci preti – vi fu una funzione la più consolante – Tutti gli ordinati, dopo pranzo, vennero a trovarmi in corpo, volevano persino bacciarmi i piedi – Vedi dunque, come anche tra questi infedeli, si trovano grandi consolazioni – Terminato che avrò qui le Ordinazioni, e la Cresima, prenderò la strada dei miei Galla, che non sono più tanto lontani – Questi sono quelli che più di tutti mi stanno a cuore, perché mi sono stati consegnati dal Signore – [F. 2r] Sono impaziente di trovarmi fra loro, e talmente lo sono, che il solo sentirne parlare m’intenerisce – Prega, e fa pregare il Signore, affinché voglia degnarsi, di fecondare queste mie brame – Da una parte mi spaventa il peso che mi sta sulle spalle, dall’altra mi consola, la speranza di poterli salvare – Se per mia inabilità, o negligenza questa nazione, grande quanto tutta l’Italia e la Francia insieme, lascierà di convertirsi, sarà per me una cosa spaventevole – Se poi per misericordia, e grazia del Signore si convertirà, avrò motivo /87/ senza dubbio, di consolarmi nel Signore – Vi raccomando perciò di pregare, e far pregare molto, se volete entrare a parte di questa grande impresa – La prima preghiera, e quella di riformare i costumi proprii, e delle persone affidate alla nostra cura – guarda perciò di fare a questo fine tutto il possibile, e di farlo fare quanto potrai dalla famiglia, e segnatamente dai nipotini orfani – Guarda di frequentare e far frequentare i Sacramenti, la Chiesa, e l’orazione – mi sarebbe cosa grata che in famiglia si facesse tutti i giorni, in comune, qualche preghiera per me, e per li miei Galla – Son sicuro, che questo, farà già il nostro amatissimo padre, il quale nel suo stato di cecità, più di tutti, può attendere. Oh, quanto mi consola il pensare, che il caro buon’vecchio, nella sua solitudine, prega per me! confinato in un’angolo della casa, mentre prega per la mia Missione, forse si farà più merito di me, e se io potrò fare qualche cosa, chi sa, che non lo debba alle orazioni del caro genitore? Scrivo con molta fretta, perche incalzato da moltissime occupazioni – Ti prego di salutare tutti i Parenti ed amici del paese, segnatamente il Prevosto, i cugini Preti – Bartorelli etc – non omesso il tuo Cognato Carissimo – Al caro Padre poi, appena ricevuta la presente, oltre i saluti, farai mille baccj, e carezze, e nel caso venisse a morire, prima di morire, si ricordi di benedire il povero figlio Vescovo, che quanto sarà lontano di corpo, altrettanto sarà sempre vicino di spirito, e lo assisterà... nel caso ci vedremo in paradiso, a fare gran festa colla Madre, e coi fratelli che già vi sono – Addio

† Fr: Guglielmo Massaja Vescovo

[F. 2v] Alle Mani / di Giovanni Battista Massaja di Giovanni / Torino (Piemonte) / Montiglio per Piovà //.