Massaja
Lettere

Vol. 1

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Al barone Antonio de Jessé
presidente della Propagazione della Fede – Lione

[F. 1r] Ill.mo Signor Presidente

Gualà Prov.a dell’Agamien in Abissinia 8. Febbrajo 1847.

Sul timore che forse non sia giunta alla S. V. Ill.ma una mia lettera con data delli 27. Agosto, colla qualle io riscontrava il di Lei veneratissimo foglio delli 7. del medesimo mese, ed accusava ricevuta delle due cambiali speditemi collo stesso – per accertarmi che la pronta di Lei sollecitudine verso di me non rimanga alle volte senza ricambio dei bendovuti sentimenti di riconoscenza; vengo di nuovo colla presente a rinnovarLe questa ricevuta, e significarLe in pari tempo che le due suddette cambiali sono state rimesse all’Israelita Gallichi negoziante di Cairo, il quale credo che a quest’ora già le avrà spedite a cotesto banco per l’esazione – Io poi non ho espressioni bastanti per esternarLe quanto passa nel cuore mio, e dei miei /92/ compagni, per averci così per tempo spedito questo sussidio – Un tantino che avesse tardato a giungermi io non mi sarei più trovato in Cairo, e forse avrei dovuto stare più di un’anno prima di riceverli – Ma il Signore che sorveglia e dirigge il cuore dei fedeli per la formazione di questo Capitale Apostolico, mediante l’opera divina della Propagazione della Fede, si vede che dirigge anche a tempo e luogo l’amministrazione del medesimo affinchè sappia cedere alle circostanze – Io ravviso una grazia segnalatissima del Signore, che Ella abbia compreso tosto la mia situazione critica, ed abbia saputo provvedervi, a fronte che Ella non avesse ancora per via regolare avuto avviso della mia Missione – I trasporti degli effetti dall’Abissinia all’Egitto, e di là all’Abissinia devono passare per tante mani private di barcajuoli, o portatori, ed aspettare tante volte l’occasione favorevole, che ordinariamente ci mettono anche otto, o dieci mesi a venire, se pure non si perdono – Questo Signor De-Jacobis Prefetto di questa Missione stette quasi due anni senza potere avere il sussidio fermo in Egitto per mancanza di occasioni sicure, e se non veniva io chi sa quando l’avrebbe avuto? Veda dunque se non ho motivo di ringraziarLa di tutto cuore del favore che mi ha fatto – Ma appunto perché bisogna calcolare un tempo lunghissimo prima che i sussidj ci possano giungere io oso sperare, che la S. V. Ill.ma coll’istessa bontà con cui seppe così opportunamente favorirmi per il passato, non mi vorrà dimenticare nelle future distribuzioni che si faranno, in specie nelle prime, poichè qualora l’assegnamento venga fatto da qui sei, o sette mesi, io l’avrò da qui due anni; poichè se qui nell’Abissinia accade anche di dover aspettare più di un’anno, cosa sarà di me quando mi troverò [f. 1v] nel centro dei paesi Galla lontani di qui circa due mesi di viaggio in luoghi dove alle volte le strade sono intercettate per mesi e mesi dalle guerre civili quasi continue – di una tribù contro l’altra – ? È presto un’anno che il Signor Antonio d’Abbadie viaggiatore Francese tra i Galla, è aspettato in Gondar, e non può venire per causa di queste guerre – Io dunque mi troverò da qui a poco in quei medesimi luoghi, e proverò i medesimi inconvenienti – Avrò bisogno di qualche cosa, e potrò neanche farmi sentire – Le medesime lettere mie non so se troveranno sempre la via aperta per l’Europa, e gli oggetti d’Europa faranno senza dubbio una strada eterna prima di giungermi – Ella perciò tanto piena di bontà, come è, mi tenga presente in tutte le distribuzioni che si faranno ancorchè non riceva ulteriori mie lettere – Presentemente debbo fermarmi qui forse ancora per due mesi onde provvedere ai bisogni di questa Missione fiorentissima al di là di quanto si crede in Europa – Qui vi è un movimento fortissimo per il Cattolicismo: paesi intieri si dichiarano cattolici spontaneamente – in un mese ne ho veduto tre – e moltissimi sono in via – Ho già ordinato undeci Sacerdoti parte già preti invalidamente ordinati dal Vescovo eretico, e parte allievi di questo collegio dei Lazzaristi – molti sono in via di Ordini inferiori, e molti in via d’istruzione, per l’istesso oggetto – Se la Sig. V. si trovasse qui presente alle funzioni che si fanno per le ordinazioni di questi neofiti, son sicuro /93/ che il di Lei cuore tanto religioso sarebbe preso da straordinaria tenerezza – è veramente uno spettacolo religioso da incantare e gli uni, e gli altri – La funzione presenta tutta la semplicità, ed il fervore dei primi tempi della Chiesa, unitamente a tutta la gravita e maestà dei nostri – Gli ordinandi si presentano alla funzione coi piedi nudi, e vestiti di semplice camicia, e vengono storditi e fuori di se nel vedere una Cappella con tappeti all’Europea cosa affatto nuova per loro, quindi la maestà della funzione pontificale che si suol fare con tutto il decoro possibile onde imporre alla fantasia dei poveri neofiti – L’assicuro, che mentre mi trovo in funzione e sto consecrando le mani di questi novelli fervidissimi Sacerdoti il mio spirito quasi preso da un certo incantesimo, pare che legga un gran bel futuro in questi germi dell’Apostolato Abissinese – mi pare di vedere l’Abissinia prossima ad una crisi totale a noi favorevole – Tale pare che sia già il voto universale dei più dotti tutti quanti presi dalle belle maniere di questo Prefetto tenuto in concetto di Santo – Si vedrà cosa disporrà il Signore – Io intanto finito che avrò di ordinare questi preti partirò per Gondar, e di là m’innoltrerò verso il centro della nazione Galla – per vedere dove convenga intavolare qualche cosa – Le notizie sono tutte favorevoli – [F. 2r] La nazione benchè priva affatto di principii civili e religiosi, presenta un carattere molto simpatico per gli Europei – amante dell’istruzione Religiosa – Antonio d’Abbadie – che viaggiò molto fra di loro dice che in molti luoghi questi poveri Galla vedendo il suo contegno, l’aspetto civile che presenta qualunque Europeo, ad ogni costo volevano che fosse Sacerdote – molti gli portavano i loro ragazzi a benedire – e non volevano più lasciarlo partire – Se questo è vero, come lo credo, è un gran bell’argomento per me per sperare gran cose di questa nazione – Ai Galla non ancora giunse l’aratro della Chiesa – Il terreno è ancora Vergine dalle contaminazioni Cristiane, quelle ordinariamente che impediscono il corso alle misericordie di Dio – Una nazione Cristiana passata all’infedeltà, ordinariamente ha bisogno d’un gran miracolo per far ritorno al seno della Madre universale dei popoli la Chiesa – Ma ai Galla sarebbe la prima volta che loro giunge il salutare annunzio di salute, il sangue dell’agnello versato in questo terreno ancora vergine deve produrre un fermento straordinario di salute – Dopo diciotto secoli che la parola Evangelica rimbomba da tutti gli angoli della terra, come non sia ancor giunta in questo luogo, è un mistero – eppure è così – tra i veri Galla non vi è vestigio di Cristianità – ma l’ora è giunta; la cosmopolitica Cristiana, col mezzo della grand’opera della propagazione, tocca il colmo – La forza dinamico Evangelica incalzata dalle replicate orazioni e limosine dei fedeli associati è giunta al segno di far pervenire sin là dove non giunse ancora la corrente evangelica, ed io ne dovrò essere l’angelo banditore...? Ill.mo Signore, l’assicuro che questo sarebbe una cosa da spaventarmi per la gran sublimità del ministero, e per la posizione scabrosa della Missione – ma il sapere che un mezzo mondo entrato in sacra lega sta alzando di continuo le mani al Cielo come Mosé sul monte per obligare Iddio a /94/ prender parte attiva nel cimento che sto per incominciare, e sopratutto il sapere di avere in Europa chi prende per me tutta la cura e sollecitudine affinchè non mi manchi il necessario in battaglia, questo non solo mi consola e mi incoragisce – ma mi spinge, e talmente, che non veggo l’ora di trovarmi sul campo – Ill.mo Signore tali sono veramente i sentimenti, non solo miei, ma di tutti i tre bravissimi compagni che tengo – Monsignore, mi stanno ogni giorno dicendo, e quando partiremo per la volta dei nostri Galla – ? Finisce il foglio, senza più trattenermi, La prego a voler gradire coi miei i saluti di tutti i prefati miei Compagni, mentre colla massima riconoscenza godo raffermarmi

D. S. V. Ill.ma

Divot.mo, ed Obl.mo Servo
† Fr: Guglielmo Massaja V.o di Cassia
V. A. dei Galla –

[F. 2v] All’ill.mo Signor P.on Col.mo / l’Amministratore in Capo, o Presidente / della Propagazione della Fede / (Francia) Lyon //