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Al cavaliere Antonio Thomson d’Abbadie
esploratore dell’Etiopia – Axum
F. 46rIll.mo Sig.e Cavaliere Carissimo
Gualà 8. Novembre 1847.
Credendo che il messaggiere volesse partire Sabbato l’indomani del suo arrivo, io Le scrissi, ed ho consegnato la lettera a D. Gabriele. Ora il medesimo avendo tardato due giorni, ne farò un’altra per aggiungerLe alcune altre cose. Sabbato mattina ho scritto al Signor De-Jacobis per sapere il suo sentimento rapporto al caso della lettera mia presso l’Abuna Salama, e per l’affare dei due libri del Signor Montuorio che Ella bramerebbe – Credeva di potere avere la risposta jeri sera secondo il solito, invece non è venuta – quando verrà Le manderò tosto un’espresso con una mia lettera.
Il Deftara Abebaj si è poi risolto di partire, e sono incombensato di assicurare V. S. Ill.ma che il libro da lui scritto è stato visitato da due professori Abissinesi che si trovano qui attualmente, ed è stato trovato conforme all’originale.
Qualora il caro di Lei fratello Carlo volesse ripartire per l’Europa, avrei piacere di saperlo, perché a qualunque costo voglio conoscerlo, e pregarlo di qualche piacere.
Rinnovo i saluti, e ringraziamenti estensivi al di Lei fratello suddetto, ed all’altro di Gondar, e benedicendoLa mi raffermo
D. S. V. I.ma –
Divot.mo Servo
† Fr: Guglielmo Vescovo
F. 47r P. S. Qualora Lei si decidesse di fermarsi ancora qualche giorno di più in Axoum, non manchi di significarcelo, perché i due compagni hanno gran voglia di raggiungerLa.
F. 47v
All’Ill.mo Sig.e P.on Col.mo / Il Signor Antonio d’Abbadie / Cavaliere di S. Gregorio etc – / Axoum //.