Massaja
Lettere

Vol. 1

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Al padre Fulgenzio Druetta da Carmagnola OFMCap.
ex provinciale e guardiano – Torino-Madonna di Campagna

[F. 1r]M. R. P. Fulgenzio in G. C. Amat.mo

Roma 27. Agosto 1850.

La Sua lettera veneratissima è concepita in modo da non potersi rispondere adeguate da chi ben conosce se stesso, e non vuol dire inutilità. Per farLe vedere che rispetto quello che Lei dice di me dirò che io sono uno di quegli oggetti di lontananza che non vanno avvicinati, ed il Signore mi avrà destinato a comparir nella storia quando saranno scomparse affatto persino le ceneri di coloro i quali hanno avuto la disgrazia di conoscere le mie debolezze ed i miei scandali – Io che sono quel che sono avanti il nostro buon Dio, trovo nella sua lettera un’estrema confusione e niente più – Se non altro ringrazio il Signore che abbia conservato tanto spirito /190/ evangelico nel cuore degli amici da fargli vedere virtù quello che in me effettivamente non è che pura e puzzolente miseria – Sappia, caro P. Fulgenzio, che io non ho altro merito che di aver mangiato il pane delle povere missioni – Del resto ho fatto niente e nientissimo, se pure non ho scandalezzato i poveri selvaggi colle mie delicatezze e poca virtù, – Basti il dire che non ho fatto che girare, e non posso dire d’aver fatto un mese di catechismo, tutto compreso. Spero che questo basterà per disingannarsi a mio riguardo, e che per l’avvenire vorrà tributare gli elogi fatti a me, ad altri missionari cne no veduto io stesso degnissimi di tutto quello che Lei dice e molto di più, ancora, come Monsignor De-Jacobis e tanti altri apostoli della sua e mia Missione –

[F. 1v] Del resto se devo dire il vero abbiamo tutti quanti motivo da umiliarci in questi nostri tempi. A fronte del gran bene che si fa in Europa dagli associati all’Opera eminentemente Evangelica, e fuori da milliaja di ottimi e zelantissimi apostoli, pure i due terzi del mondo ancor sono infedeli – La sola Affrica che conterà poco presso cento millioni, ancora non ne ha uno per Cristo. Ah! che sì gran quantità di infedeli, ma che dico infedeli? dirò meglio di esseri veramente infelici che non hanno altro di uomo se non la natural somiglianza del loro creatore, in tutto il resto sono animali feroci che si distruggono a vicenda, è un argomento di vera umiliazione per chi ha la Missione di evangelizzare, ed istruire gli infedeli massime selvagi – Come il dovere di evangelizzare è sentito da Lei in modo così particolare da farLe vedere tanti meriti in me, mi giova sperare che Lei pregherà e farà pregare da tutte le anime buone, per me affinché il Signore prima di morire mi accordi una parte solo di quei meriti che Lei già suppone compiti, e poi per la conversione di tanti infedeli figli di Dio Creatore e niente più, et quidem figli ribelli – altrimenti chiudendo le viscere di misericordia sopra tante miserie spirituali, non so come la carità del Signore sarà ancora propizia per noi –

Come poi l’ubbidienza agli affari è quella che mi ha portato sino qui, non so se mi accorderà di andare in Patria, tanto più che l’andarvi sarebbe una spesa sciuppata per mio piacere. Ad ogni evento io non lascierò l’Europa senza licenziarmi prima, almeno per lettera da Lei e dagli amici che sempre amo. Se il Signore mi accorderà di rivedere la Madonna di Campagna voglio solennemente rallegrarmi seco loro della perseveranza nel mandare soccorsi alle Missioni – questi poveri paesani sono i veri progressisti del Vangelo, che il Signore gli benedica! Ella poi non manchi a nome mio di ringraziargli anticipatamente unitamente al loro instancabile P. Curato a cui Iddio accorderà tutta la parte di Missionario nel promuovere la S. causa delle missioni –

[F. 2r] Se non avessi molto da scrivere relativamente agli affari miei, dopo questa dovrei scriverne subito un’altra all’amabile Benvenuto mio Es-Guardiano e possessore di altri infiniti titoli verso di me, ma ne spero dalla sua bontà un generoso condono – non è mancanza di rispetto, e tanto meno raffredamento di amicizia, ma /191/ bensì scarzezza di tempo quella che mi rende un tantino avaro di lettere agli amici: Ella perciò facia presso il medesimo e presso tanti altri a cui io mi conosco carico di doveri non adempiuti – Nella dolce lusinga perciò che Ella mi avrà abbastanza compreso nella comunque scritta presente mia, certamente col capo mezzo rotto, e con una penna divenuta quasi affatto selvagia, La prego dei saluti a tutti, ed abbraciandoLa nel S. Crocifisso nostro Gesù godo raffermarmi

D. P. V. M. R.

Divot.mo ed Obl.mo Servo ed Amico in G. C.
† Fr: Guglielmo Massaja V.o Cappuccino

[F. 2v] Al M. R. Padre P.on Col.mo / Padre Fulgenzio da Carmagnola Es-p.[rovincia]le / Deffinitore e Guardiano Cappuccino / Torino / ai Cappuccini / M.[adonn]a di Campagna //.