Massaja
Lettere

Vol. 1

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Al padre Pier Maurizio Aguggia da Cossato OFMCap.
ex discepolo di Massaia

[F. 1r]Pier Morizio in G. C. Amatissimo

* Marsilia 15. Marzo 1851.

Mi trovo obbligato a scrivervi un’altra volta prima di partire, per rettificare il mio giudizio rapporto al vostro manoscritto. Prima aveva letto pochi pezzi stentatamente, attesa la vostra brutta scrittura e le mie moltiplici occupazioni, e lessi segnatamente in fine la censura fatta da chi lo lesse prima di me, e che io supponeva persona di vostra confidenza, concepita in questi termini: Nous avons lu ce manuscrit nous n’y avons rien trouvé de bon si ce ne sont que des bétises... In seguito a questo ho creduto di farvi una lettera generica per esortarvi a lavori più sodi, e più secondo lo spirito della vostra vocazione, senza entrare in nessun detaglio sul merito del lavoro che non poteva giudicare ancora. Ora che l’ho letto attentamente e capito, sono obbligato a dire che la suddetta censura o critica, è niente affatto secondo la giustizia, e la mia lettera precedente che si basava sopra la medesima, dovrà essere calcolata ne più ne meno, in quanto essa toccava il merito del lavoro anzidetto.

[F. 1v] Il manoscritto ha un merito letterario non ordinario, e toccato ancora in certe cose, potrebbe anche essere suscettibile di una tal quale celebrità, eguale ad altri di simile genio, da cui suppongo che avrete presa l’idea – Quella sortita troppo secca dei genii perversi, e la continuazione non interrotta, sempre nel medesimo senso, ha troppo del monotono; io crederei meglio incominciare col presentare all’occhio del lettore il bene ben descritto, oggetto della lotta tra genii buoni e perversi, quindi far sorgere qualche contrasto da togliere la monotonia – La finitiva è eccellente ed ha bisogno di niente. Del resto, benché il lavoro sia eccellente e non possa a meno che lodare il vostro spirito, pure l’amore che vi porto mi costringe a dirvi anche qualche cosa per vostra regola – Simili lavori sono per lo più un giuoco pericoloso – Una combinazione affatto estranea /255/ al merito del lavoro, ben soventi fa che simili cose sono alle volte [f. 2r] portate alle stelle dal publico, ed alle volte gettate nell’abisso – Nel primo caso il cuore è in pericolo di cadere affogato dal fumo del genio da voi descritto... una caduta di questo genere è tutta simile a quella di Lucifero, ed è quella che ha rovinato tanti uomini... L’uomo letterato, massime in queste materie di lusso, è difficile che conservi l’umiltà di Pellico e di Manzoni, e la superbia di questo genere è un vero adulterio... Nel secondo caso il povero uomo che ha lavorato, non è sempre abbastanza forte per rassegnarsi – o si disanima, e lascia di fare altri lavori di cui sarebbe capace, oppure cercando altri sforzi inutili si perde in cose meno vantagiose alle anime. Per questa ragione alle persone che posso dire tutta la verità come si trova, soglio dire di schivare i lavori che hanno una suscettibilità di comparsa, e di tenersi ai semplici e solidi... Questo unicamente intendeva di dirvi nell’ultima mia che tanto vi ha ferito – io ho creduto di medicarvi e voi siete stato ferito; cattivo medico dunque, o malattia pericolosa e complicata...

La mia partenza poi non vi deve niente affatto dispiacere, perché parto senza separarmi da voi. Iddio medesimo che guida voi all’apostolato fra questi popoli, è il medesimo che manda me in altri paesi un poco più lontani, ed a persone di diverso costume. Tutti due dunque serviamo il medesimo padrone. Ricordatevi ogni sera di mettervi alla presenza di Dio a passare in rassegna il vostro ministero del giorno, io pure essendo obligato a fare lo stesso, ci troveremo tutti due ai piedi del medesimo Padre e Padrone... per combinare l’ora però, ricordatevi che dove io sono il sole precede di tre ore il tramonto, e la levata... mi consola quello che mi dite, di volermi seguire collo spirito, e vi assicuro che non passerò giorno senza volgermi indietro a guardare se mi seguite... nell’impegno in cui siete, ricordatevi che la mia missione è molto difficile, ed ha bisogno di grandi preghiere... Si, caro, lasciamo le cerimonie –che servono a niente, io sarò ben corrisposto da voi, quando pregherete il Signore affinché usi misericordia a me, ed ai popoli che ho da evangelizzare – Vi abbracio nel S. Crocifisso amore, e benedicendovi sono

Aff.mo vostro P. Lettore
† Fr: Guglielmo Massaja V.o Capp.no